Basta con gli inganni

Arthur González  https://heraldocubano.wordpress.com

Dopo aver mobilitato decine di giovani e meno giovani, davanti alle porte del Ministero della Cultura di Cuba, attraverso l’uso delle reti sociali, elementi controrivoluzionari pagati con soldi dal governo USA, pretendono far credere agli incauti che solo reclamavano un dialogo aperto, quando in realtà sollecitavano la liberazione dello pseudo artista Denis Solís, sanzionato per oltraggio all’autorità, cosa che il popolo ha verificato nei video che il soggetto ha caricato su Internet e sono stati trasmessi dalla TV nazionale.

Un’altra delle loro richieste è stata la liberazione del provocatore al servizio dell’ambasciata yankee all’Avana, Luis Manuel Otero Alcántara, elemento antisociale e senza etica che, in una inventata performance, si è spogliato in una delle strade più centrali della città, ha macchiato la bandiera e ha fabbricato uno sciopero della fame nel quartiere di San Isidro, insieme ad alcuni dei suoi seguaci, tutti con posizioni apertamente controrivoluzionarie.

Nessuno degli istigatori del sit-in di fronte al MINCULT voleva dialogare, ma piuttosto esigere, tra loro, Tania Brugueras, artista da anni residente negli USA che si reca all’Avana per provocare e creare disordini di strada, come ha preteso realizzare, alcuni anni fa, in Plaza de la Rivoluzione e più recentemente con il cosiddetto INSTAR, una facciata che hanno cercato per poterle pagare le sue azioni sovversive.

Il verbale della riunione con il vice ministro della cultura sono stati pubblicati su Diario de Cuba, libello ideato e finanziato dall’USAID, nell’ambito di programmi con l’etichetta “Libertà di informazione”, che tra il 2014 ed il 2017 ha promosso circa 39 programmi con un finanziamento di 6797562 USD, più i 2 milioni che la NED ha apportato.

Detto atto dimostra che l’obiettivo di quell’incontro non era un dialogo tra veri artisti ed intellettuali, ma rivendicazioni contro la Rivoluzione senza occultamenti o affettazioni.

Seguendo il copione scritto dagli USA e la sua propaganda anti-cubana, Michel Matos, membro del gruppuscolo Movimento San Isidro, ha detto tra le altre cose: “La Sicurezza di Stato ha preso il controllo del paese, siamo stati maltrattati da loro, arrestati, repressi, picchiati, denunciati e messo agli arresti domiciliari … È inammissibile … A Denis Solís hanno violato tutti i suoi diritti. Lo sciopero della fame iniziato da alcuni membri del MSI è stato frutto della disperazione… Siamo totalmente indifesi e ci siamo visti completamente soli”.

Dov’è la richiesta di un dialogo degli artisti?

Egli afferma che li “picchiano e reprimono”, ma le immagini televisive dicono il contrario. Né colpi né repressione, neppure sciopero della fame e sempre accompagnati dall’ambasciatore USA all’Avana.

Mauricio Mendoza, che si autodefinisce giornalista del Libero Diario de Cuba, ha chiesto il riconoscimento per i giornalisti indipendenti e con totale sfacciataggine ha detto: “Noi non siamo d’accordo con il governo, ed allora?”

Ciò ha relazione col MINCULT? Niente affatto, fa parte del copione pensando che ci fosse una debolezza nel governo e fosse il momento di iniziare quanto ideato da Gene Sharp nel suo manuale Lotta Non Violenta, che stabilisce 5 tappe. L’affermazione di Mendoza è inquadrata nella seconda e terza fase che prospettano:

2° Tappa. Sviluppare intense campagne in “difesa della libertà di stampa e dei diritti umani”, accompagnate da accuse di “totalitarismo” contro il governo al potere.

3°. Lotta attiva per “rivendicazioni politiche e sociali”, e nella manipolazione del collettivo affinché intraprenda manifestazioni e proteste violente, minacciando le istituzioni.

Da parte sua, Tania Brugueras, che è stata premiata dall’UNEAC, alcuni anni fa, ed ha deciso di vivere a New York, ha espresso tra le altre idee: “L’arte indipendente non è riconosciuta a Cuba a causa della censura. L’arte indipendente non è il nemico, è un diritto; l’artista è indipendente per natura. Ho un dubbio: qual è la relazione tra MININT e MINCULT? Sono censurata a Cuba da 30 anni.

False affermazioni, a Cuba sì c’è arte indipendente in tutte le manifestazioni, ma i suoi atti controrivoluzionari non sono indipendenti, dipendono dal finanziamento dell’USAID e della NED, come facciate della CIA ed è per questo il suo atteggiamento provocatorio in ogni atto in cui pretende apparire.

La infastidisce che le vengano impediti i suoi atti controrivoluzionari, tuttavia non è mai stata processata o condannata per essi.

Cosa succederebbe negli USA se qualcuno pretendesse di cambiare il sistema capitalista per il socialismo? Glielo permetterebbero?

Abbiamo visto tutti come Bernard Sanders abbia dovuto rinunciare alla sua aspirazione alla presidenza USA, accusato di essere socialista, e anche Joe Biden è stato individuato da Donald Trump come socialista. Lì non permettono a nessuno di parlare male del capitalismo, ma pretendono che ora i loro salariati aspirino a spianargli la strada, per tornare a instaurare sull’isola quel capitalismo che non ha mai risolto i problemi economici e sociali del popolo.

I bilanci approvati e pubblicati dall’ USAID e NED non lasciano dubbi. Hanno costruito diverse organizzazioni per poter canalizzare il denaro alla controrivoluzione a Cuba, ad esempio:

a Cuban Soul Foundation, Inc. hanno assegnato, lo scorso anno fiscale, $ 95000 per “la libertà di espressione dell’artista indipendente cubano e poter produrre ed esporre la propria opera in eventi comunitari senza censura”.

Diario de Cuba, ha ricevuto 220mila dollari per “promuovere la libertà di espressione sull’isola e nella comunità internazionale, e coinvolgere giornalisti, artisti, intellettuali ed accademici indipendenti cubani, al fine di promuovere l’analisi degli sviluppi sociali, politici, economico e culturali nell’isola”.

Gli yankee non risparmiano denaro per sovvertire la Rivoluzione, cosa che si riflette pubblicamente sui loro siti ufficiali.

A Cuba c’è chi ha passato 40 anni vivendo del mestiere di controrivoluzionario, convertendolo in “Uno stile di vita”.

Ingannino altri con quel travestimento è bene ricordare sempre José Martí quando ha avvertito: “Aprire la casa al nemico è darci a lui e non sbarazzarsene”.


Basta de engaños

Por Arthur González

Después de movilizar a decenas de jóvenes y no tan jóvenes, frente a las puertas del Ministerio de Cultura de Cuba, mediante el empleo de las redes sociales, elementos contrarrevolucionarios pagados con dinero del gobierno de Estados Unidos, pretenden hacerle creer a los incautos que solo reclamaban un diálogo abierto, cuando en realidad solicitaban la liberación del seudo artista Denis Solís, sancionado por desacato a la autoridad, algo que el pueblo comprobó en los videos que el sujeto subió a internet y fuesen divulgados por la TV nacional.

Otra de sus exigencias fue la liberación del provocador al servicio de la embajada yanqui en La Habana, Luis Manuel Otero Alcántara, elemento antisocial y carente de ética, quien, en un inventado performance, se desnudó en una de las calles más céntricas de la ciudad, mancilló la bandera y fabricó una huelga de hambre en el barrio de San Isidro, junto a varios de sus seguidores, todos con posiciones abiertamente contrarrevolucionarias.

Ninguno de los instigadores del plantón frente al MINCULT quería dialogar, sino exigir, entre ellos Tania Brugueras, artista radicada hace años en Estados Unidos que viaja a la Habana a provocar y crear disturbios callejeros, como pretendió ejecutar hace algunos años en la Plaza de la Revolución y más recientemente con el llamado INSTAR, fachada que buscaron para poderle pagar sus acciones subversivas.

El acta de la reunión con el vice ministro de cultura, fue publicada en Diario de Cuba, libelo creado y financiado por la USAID, bajo programas con la etiqueta “Libertad de información”, que entre 2014 y 2017 promovieron unos 39 programas con un financiamiento de 6 millones 797 mil 562 USD, más los 2 millones que aportó la NED.

Dicha acta demuestra que el objetivo de esa reunión no era un diálogo entre verdaderos artistas e intelectuales, sino exigencias contra la Revolución sin tapujos ni afeites.

Siguiendo el libreto escrito desde Estados Unidos y su propaganda anticubana, Michel Matos,integrante del grupúsculo Movimiento San Isidro, dijo entre otras cosas: “La Seguridad del Estado se ha adueñado del país, hemos sido maltratados por ellos, arrestados, reprimidos, golpeados, citados y nos han puesto en prisión domiciliar… Es inadmisible… A Denis Solís se le han violado todos sus derechos. La huelga de hambre iniciada por algunos de los miembros del MSI, ha sido un resultado de la desesperación… Estamos totalmente indefensos y nos hemos visto completamente solos”.

¿Dónde está el reclamo de un diálogo de los artistas?

Él afirmó que los “golpean y reprimen”, pero las imágenes televisivas dicen lo contrario. Ni golpes ni represión, tampoco huelga de hambre y siempre acompañados por el embajador de Estados Unidos en La Habana.

Mauricio Mendoza, quien se dice periodista del libero Diario de Cuba, exigió reconocimiento para los periodistas independientes y con total desfachatez dijo: “Nosotros no estamos de acuerdo con el Gobierno, ¿y qué?”.

¿Eso tiene relación con el MINCULT? Para nada, es parte del libreto pensando que había una debilidad en el gobierno y era el momento de iniciar lo ideado por Gene Sharp en su manual de Lucha No Violenta, el cual establece 5 etapas. El reclamo de Mendoza se enmarca en la 2da y 3ra etapa que plantean:

2da Etapa. Desarrollar intensas campañas en “defensa de la libertad de prensa y de los derechos humanos”, acompañadas de acusaciones de “totalitarismo” contra el gobierno en el poder.

3ra. Lucha activa por “reivindicaciones políticas y sociales”, y en la manipulación del colectivo para que emprenda manifestaciones y protestas violentas, amenazando las instituciones.

Por su parte, Tania Brugueras quien fuera premio UNEAC hace algunos años y decidió vivir en New York, expresó entre otras ideas: “No se reconoce el arte independiente en Cuba debido a la censura. El arte independiente no es enemigo, es un derecho; el artista es independiente por naturaleza. Tengo una duda: ¿Cuál es la relación entre el MININT y el MINCULT? Yo llevo 30 años censurada en Cuba.

Falsas afirmaciones, en Cuba si hay arte independiente en todas las manifestaciones, pero sus actos contrarrevolucionarios no son independientes, dependen del financiamiento de la USAID y la NED, como pantallas de la CIA y por eso su actitud provocadora en cada acto en los que pretende aparecer.

Le incomoda que se le impidan sus actos contrarrevolucionarios, sin embargo, nunca ha sido juzgada ni condenada por ellas.

¿Qué pasaría en Estados Unidos si alguien pretendiera cambiar el sistema capitalista por el socialismo? ¿Se lo permitirían?

Todos vimos como Bernard Sanders tuvo que renunciar en su aspiración a la presidencia de Estados Unidos, al ser acusado de socialista, e incluso Joe Biden también fue señalado por Donald Trump como socialista. Allá no le permiten a nadie hablar mal del capitalismo, pero pretenden que ahora sus asalariados aspiren a allanarles el camino, para volver a instaurar en la Isla ese capitalismo que nunca resolvió los problemas económicos y sociales del pueblo.

Los presupuestos aprobados y publicados por la USAID y la NED, no dejan dudas. Han construido varias organizaciones para poder canalizar el dinero a la contrarrevolución en Cuba, por ejemplo: Cuban Soul Foundation, Inc. le asignaron el pasado año fiscal, 95 mil dólares para “la libertad de expresión del artista independiente cubano y poder producir y exhibir su trabajo en eventos comunitarios sin censura”.

Diario de Cuba, recibió 220 mil dólares para “promover la libertad de expresión en la isla y en la comunidad internacional, e involucrar a periodistas, artistas, intelectuales y académicos independientes cubanos, con el fin de promover el análisis de los desarrollos sociales, políticos, económicos y culturales en la Isla”.

Los yanquis no escatiman dinero para subvertir a la Revolución, algo reflejado públicamente en sus sitios oficiales.

En Cuba hay quienes llevan 40 años viviendo del oficio de ser contrarrevolucionarios, convirtiéndolo en “Una forma de vida”.

A engañar a otros con ese disfraz y siempre recordar a José Martí cuando alertó: “Abrir la casa al enemigo es darnos a ellos y no librarnos de ellos”

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