La nostra disgiuntiva sarà sempre Patria o morte!

Fidel Castro

«Perché i cubani abbiamo appreso un senso reale della vita, che inizia a considerarla indegna quando non si vive con libertà, quando non si vive con decoro, quando non si vive con giustizia, quando non si vive per qualcosa e per qualcosa grande come stanno vivendo i cubani in questo momento…

«Ed è bene che lo diciamo senza vantarci, come coloro che sono decisi davvero a fare quello promettono.

«Magari quelli che perturbati nel più elementare senso comune osano considerare come possibile qualsiasi genere d’invasione del nostro suolo,  comprendano la mostruosità del loro sbaglio, perchè risparmieremmo molti sacrifici.

Ma se questo avvenisse, per disgrazia ma soprattutto per la disgrazia di coloro che ci aggredirebbero, che non abbiano dubbi che qui, in questa terra che si chiama Cuba, qui in mezzo a questo popolo che si chiama cubano, dovranno lottare contro di noi sino a che ci resterà una goccia di sangue, dovranno lottare contro di noi sino a che ci resterà un atomo di vita.

«Noi non aggrediremo mai nessuno, nessuno avrà nulla da temere da noi, ma chi ci vuole aggredire deve sapere, senza timore di sbagliarsi, che non siamo nel 1898, che non siamo al principio del secolo, che non siamo nel decennio del 1910 o del 1920 o del 1930, che con i cubani di questo decennio, con i cubani di questa generazione, con i cubani di questa era – non perché siamo migliori, ma perché abbiamo avuto la fortuna di vedere più chiaro, perché abbiamo avuto la fortuna di ricevere l’esempio e la lezione della storia, la lezione che è costata tanti sacrifici ai nostri antenati, la lezione che è costata tante umiliazioni e tanto dolore alle generazioni passate, perché abbiamo avuto la fortuna di ricevere questa lezione – con questa generazione si deve combattere, se riescono ad aggredirci sino all’ultima goccia di sangue…

«E senza alterarci per le minacce, senza alterarci  per le manovre, ricordando che un giorno fummo 12 uomini solamente e che paragonata quella nostra forza con la forza della tirannia, la nostra forza era tanto piccola e tanto insignificante che nessuno avrebbe creduto possibile resistere; senza dubbio noi credevamo che potevano resistere allora, come crediamo oggi che resisteremmo a qualsiasi aggressione.

E non solo che sapremmo resistere a qualsiasi aggressione, ma che sapremmo vincere qualsiasi aggressione e che nuovamente non avremo altra disgiuntiva di quella con cui iniziammo la lotta rivoluzionaria. Quella della libertà o della morte.

Solo che ora libertà vuol dire anche di più: libertà vuol dire Patria e la nostra disgiuntiva sarebbe Patria o morte».

(Frammento del discorso pronunciato dal Comandante in capo, Fidel Castro Ruz, il 5 marzo del 1960, nelle onoranze funebri delle vittime dell’esplosione della nave La Coubre, azione terrorista perpetrata dagli Stati Uniti contro il nostro paese/GM – Granma Int.)

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