Venezuela: vittoria politica

Rete Solidarietà Rivoluzione Bolivariana

 

Lo Stato ed il popolo venezuelano hanno ripreso il controllo della compagnia petrolchimica statale Monómeros (che si trova in Colombia) dopo circa tre anni in cui governo colombiano e USA la avevano consegnata al leader dell’opposizione Juan Guaidó autoproclamatosi presidente del Venezuela.

Il nuovo governo colombiano, del primo presidente di sinistra Petro, ha infatti deciso di restituire ai legittimi proprietari l’importante impresa strategica di fertilizzanti dopo che, il governo filo USA di Duque la aveva confiscata.

“Monomeros torna sotto il potere del popolo venezuelano, si recupera l’ordine, la legalità e il diritto. Finalmente mettiamo fine alle pretese interventiste, traditrici, spudorate, irresponsabili che hanno arrecato tanto danno agli interessi sia dei venezuelani che dei colombiani e che hanno favorito gli interessi dei privati e non quelli popolari. Oggi è un momento di gioia e felicità. Celebriamo il ritorno al corso naturale della storia”, ha detto il ministro degli esteri venezuelano Plasencia.

Nel 2021, durante la gestione di Guaidó, il sindacato della impresa Monomeros aveva infatti denunciato la firma di un contratto da parte dei dirigenti, che avrebbe trasferito il 60% dei profitti a una società privata panamense, oltre a pagamenti milionari per consulenze definite non necessarie.

Prima della confisca, Monomeros forniva i fertilizzanti alla industria agricola venezuelana.

La sua usurpazione rientrava nel piano di guerra economica contro il Venezuela voluta da Washington; privando il paese di fertilizzanti si favoriva la caduta della produzione nazionale ed il crollo del mercato interno in campo alimentare.

L’industria, con sede nel porto di Barranquilla, fu acquistata e nazionalizzata dal presidente venezuelano socialista Hugo Chávez nel 2006, che ne vedeva un punto strategico per lo sviluppo della produzione agricola nazionale.

Il governo del Venezuela ha chiesto in questi anni in vari ambiti il rispetto del diritto internazionale per recuperare la società Monómeros, al pari di altri espropri illegittimi effettuati contro proprietà venezuelane all’estero: tra tutte risaltano i lingotti d’oro sequestrati dal governo inglese e la impresa petrolifera venezuelana CITGO, presente negli USA, con una rete di 8 raffinerie, 10.000 distributori di benzina e conti correnti bancari, tutti consegnati a Juan Guaidó dal governo Trump.

Nel link il video di TeleSur con le interviste alle delegazioni dei due paesi nel momento della firma. https://youtu.be/Yv14dN0SLdk


La Colombia restituisce al Venezuela un’azienda petrolchimica di proprietà statale

La Redazione de l’AntiDiplomatico

 

Secondo quanto reso noto dalle autorità di Caracas, lo Stato venezuelano ha ripreso il controllo dell’azienda petrolchimica Monómeros, con sede nella città colombiana di Barranquilla.

Con questa decisione, il consiglio di amministrazione nominato dal presidente venezuelano Nicolas Maduro assumerà il controllo dell’azienda dopo che questa negli ultimi anni era finita tra le grinfie del team nominato dall’ex deputato dell’opposizione Juan Guaidó, che si è proclamato “presidente in carica” nel 2019.

Questa decisione è stata presa lunedì durante un incontro tra il sovrintendente alle imprese della Colombia, Billy Escobar, l’ambasciatore venezuelano a Bogotà, Felix Plasencia, e il presidente della società statale Petroquímica de Venezuela (Pequiven), Pedro Rafael Tellechea Ruiz. Durante la riunione è stato firmato un documento che formalizza la risoluzione sulla società.

L’ambasciatore del Venezuela in Colombia, Felix Plasencia ha spiegato: «Si recupera lo status normale, l’ordine, la legalità e il transito certo delle cose. Tutta quella costruzione malvagia, sbagliata e aggressiva, che ha colpito anche gli interessi del popolo venezuelano e colombiano, è finita. Questa è la fine di un accordo negativo per danneggiare, tormentare, far soffrire il popolo venezuelano».

Plasencia ha affermato che grazie alla leadership del governo del presidente Maduro è stato possibile porre fine alla cospirazione che ha danneggiato la popolazione venezuelana.

Da parte sua, il Sovrintendente alle Imprese colombiano, Billy Escobar, ha dichiarato che il suo Paese riconosce la nomina di un nuovo consiglio di amministrazione della società e che l’azione è protetta dal quadro giuridico colombiano. «Ratifichiamo la volontà del governo venezuelano di nominare un consiglio di amministrazione, e questo corrisponde alla legalità che viene gestita nello Stato colombiano in relazione ai proprietari di una società che hanno la possibilità di scegliere i propri amministratori», ha dichiarato.

Il presidente della Petroquímica de Venezuela (Pequiven), Pedro Rafael Tellechea Ruíz, ha annunciato ai lavoratori dell’azienda petrolchimica che dopo la nomina ufficiale del nuovo consiglio di amministrazione ci saranno novità nella gestione di un’azienda depredata e utilizzata come bancomat dalla banda del golpista Guaidò.

Il presidente di Pequiven ha ricordato che nel 2017 Monómeros ha venduto un milione di tonnellate di prodotti, ma dopo la presa di possesso illegale nel 2019 le vendite hanno raggiunto solo 600.000 tonnellate.

Monómeros nelle mani di Guaidó

Negli ultimi anni, Caracas ha definito “furto” il passaggio dell’azienda alla guida di Guaidó da parte del governo di Iván Duque, suo principale alleato nella regione. L’operazione è stata condotta in linea con il “sequestro” di diversi beni venezuelani all’estero, promosso dall’opposizione e sostenuto da Washington come misura di pressione per costringere alle dimissioni Maduro.

Tuttavia, con l’arrivo alla presidenza di Gustavo Petro, il ritorno dell’azienda nelle mani del governo di Caracas, che aveva subito un forte calo di produzione durante la gestione del team nominato dall’ex deputato golpista, è stata accelerata, al punto che è stato necessario l’intervento delle autorità colombiane.

I dati mostrano che nel 2018 la produzione di Monómeros è stata di oltre 800.000 tonnellate di fertilizzanti e prodotti agrochimici e ha raggiunto il 92% della sua capacità operativa totale. Un anno dopo, la cifra è scesa a 176.000 tonnellate, con operazioni al 20% del loro potenziale.

La Sovrintendenza alle imprese colombiana ha esercitato un regime di vigilanza su Monomeros che si è concluso ad agosto dopo che la società è riuscita a “normalizzare” le “situazioni legali e amministrative” che la ponevano a “rischio di insolvenza”. Il passaggio successivo è stata la nomina del consiglio di amministrazione da parte del governo venezuelano.

Il valore strategico di Monómeros

L’azienda recuperata dal governo venezuelano ha un alto valore strategico. Una delle conseguenze economiche più gravi della situazione in Ucraina è stato l’aumento globale dei prezzi dei prodotti alimentari. La produzione agricola e zootecnica mondiale ne ha risentito perché la Russia e l’Ucraina producono una grande quantità di fosfati necessari per la produzione di fertilizzanti agricoli e mangimi.

Il crollo della catena di approvvigionamento ha portato all’inflazione in tutto il mondo. America Latina compresa.

In questo contesto, l’azienda petrolchimica Monómeros, che opera a Barranquilla, ha un particolare valore strategico per la Colombia, il Venezuela e molto probabilmente per l’intero continente americano. Nelle sue fabbriche di Barranquilla e Buenaventura, Monomeros produce fertilizzanti, tra cui uno dei più popolari nella Colombia rurale, l’urea, nonché fosfati di calcio per mangimi e nylon, oltre a molti altri prodotti.

L’azienda ha svolto un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare della regione.

Si chiama Monomeros Colombo-Venezolanos perché i due Paesi l’hanno fondata e sono stati partner nell’attività. La Colombia ha avuto poco più del 47%, ma è stata anche il maggior beneficiario della produzione dell’impianto. Il Venezuela aveva una percentuale simile ed era un fornitore di molte materie prime. E c’era un terzo partner di minoranza, un gruppo olandese con circa il 5%.

Il governo di Álvaro Uribe ha poi deciso di vendere la partecipazione della Colombia in Monómeros al Venezuela.

Gli azionisti diretti erano l’Instituto de Fomento Industrial (IFI) e Ecopetrol.

Nel 2006, il governo bolivariano del Venezuela, ha acquistato IFI, Ecopetrol e la compagnia olandese. In questo modo, al Venezuela è rimasto il 100% delle azioni della società strategica.

Per il suo 47%, la Colombia ha ricevuto circa 56 milioni di dollari.

Le cose si sono complicate quando il presidente colombiano Iván Duque ha deciso di riconoscere Juan Guaidó come presidente del Venezuela. Nel 2019 Guaidó ha assunto il controllo di Monomeros, nominando il consiglio di amministrazione e i direttori della società.

Una decisione che in ambito legale non trova alcun sostegno e che quindi è completamente illegale.

A quel punto la produzione di Monómeros è crollata, ha interrotto alcuni pagamenti milionari e ha interrotto le forniture agricole necessarie alla Colombia e agli altri paesi che da essa si rifornivano. A tal proposito il governo Maduro ha più volte denunciato corruzione e inefficienza nella gestione dell’azienda.

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