Edmundo García https://lapupilainsomne.wordpress.com
Raramente l’impunità con cui la congressista di Miami, Ileana Ros-Lehtinen, fa la sua politica di destra è diventata così chiara come il giorno in cui chiese, pubblicamente, l’assassinio del leader storico della Rivoluzione cubana, il C.te in capo Fidel Castro. Per sua categoria di Capo dello Stato, che avrebbe reso l’atto un vile assassinio e un palese crimine internazionale; altre persone che anche volevano la sua scomparsa fisica, senza scontare coloro che hanno cercato di attentare contro la sua vita, hanno avuto la precauzione di negarlo in pubblico. Come nel caso di José Pepe Hernandez, direttore della Fondazione Nazionale Cubano-Americana, e di Luis Posada Carriles. Lo hanno pianificato segretamente ma lo hanno negato; così che in ciò Ileana Ros-Lehtinen li supera.
In un documentario britannico dedicato a mostrare le molte volte che i nemici di Cuba hanno cercato di eliminare fisicamente Fidel, dal titolo “638 Ways to Kill Castro” (“638 modi per uccidere Castro”) la congressista Ileana Ros-Lehtinen appare dichiarando che dà il benvenuto, che ringrazia, ogni tentativo di uccidere il leader rivoluzionario ““I welcome the opportunity of having anyone assassinate Fidel Castro” (Accolgo con favore l’opportunità di avere qualcuno che assassina Fidel Castro”)
Essendo una congressista nord americana, la stampa internazionale si fece eco di quelle dichiarazioni. La celebre Associated Press, in una nota di sabato 24 dicembre 2006 diceva che “Una congressista della Florida ammette pubblicamente di aver chiesto l’assassinio di Fidel Castro”.
Lo scandalo fu di tale dimensione che Ros-Lethtinen disse alla stessa AP che, sicuramente, era stata in una sua intervista inedita, cruda; e che bisognava tener conto, inoltre, che lei dava molte interviste su Cuba, dove parlava di Fidel Castro, pertanto poteva commettere “una scivolata”. A misura che le critiche pubbliche si moltiplicavano, le evasive della congressista si facevano più sorprendenti e di minor credito fino al punto di giungere a dire che era stata manipolata e che il movimento delle sue labbra non corrispondeva a ciò che ella appariva dicendo. Ecco il video perché voi stessi apprezzino se la congressista Ros-Lehtinen, disse o meno ciò che il documentario e la stampa le hanno attribuito. (https://www.youtube.com/watch?v=1MunPrYJWy0)
Ciò che scandalizza di più è che queste affermazioni si produssero mentre Ileana Ros-Lehtinen era la rappresentante Repubblicana più importante nel Comitato Relazioni Estere del Congresso; e che neppure questo sia stato ostacolo perché, successivamente, tra il 2011 ed il 2013, diventasse la presidente di questa importante comitato del legislativo USA.
Non fu quella l’unica volta che Ileana Ros-Lehtienen è apparsa sulla stampa relazionata a terroristi e atti terroristici. Solo una settimana fa, in un articolo dal titolo “Non solo a Ros-Lehtinen, anche per Mario Diaz-Balart è giunto il momento di ritirarsi dalla politica”, e che potete trovare nella pagina de ‘La Tarde se Mueve’ (http : //latardesemueve.com/archives/2224) ricordava che l’ex congressista Lincoln Diaz-Balart aveva riconosciuto che lui, suo fratello rappresentante Mario Diaz-Balart e Ros-Lehtinen, avevano gestito la liberazione del terrorista Eduardo Arocena.
Inoltre furono loro, soprattutto Ros-Lehtinen, che intercedettero su Mireya Moscoso quando era presidente di Panama, perché indultasse Luis Posada ed altri terroristi detenuti in quel paese quando cercavano di realizzare un piano per assassinare Fidel nell’auditorium dell’Università di Panama, ciò che avrebbe causato una vera e propria strage.
In uno dei programmi più ripugnanti mai sentiti alla radio di Miami i terroristi Santiago Alvarez, Luis Posada Carriles, Gaspar Jiménez Escobedo e Pedro Remón, furono riuniti con Mireya Moscoso da Armando Perez Roura a Radio Mambi, una stazione di Univision Radio, dove dichiararono l’ex presidentessa “Eroina della libertà” e le promisero una statua a Cuba. (http://latardesemueve.com/archives/506) Una Cuba che ancora continuano a sognare, benché quel sogno sia impossibile.
Manca ancora molto per conoscere le connessioni di Mireya Moscoso con la destra di Miami. Il 18 gennaio 2012 scrissi: “Quando ci parlerà l’ex presidentessa dei suoi rapporti con i politici e congressisti che chiesero l’indulto per i terroristi? Quando parlerà, sinceramente, del denaro offerto e della casa a Fort Lauderdale, che lei riferisce e nega? Quando parlerà delle negoziazioni con l’ambasciatore USA nel suo paese, Simon Ferro, e di tale relazione che lasciò nella sua segreteria telefonica, pubblicizzata nei media di Miami, dove dice: ‘Ambasciatore buongiorno, è la Presidente per informarla che i quattro cubani già sono stati indultati ieri sera e che già hanno lasciato il paese. Tre sono diretti a Miami e l’altro in direzione sconosciuta. Un abbraccio’?”. (http://latardesemueve.com/archives/506)
L’imbarazzante chiamata della ex presidentessa Moscoso all’ambasciatore USA a Panama, può essere ascoltata in questo audio presentato dal giornalista di origine dominicana, residente a Miami, Oscar Haza, che nessuno potrà considerare amico di Cuba e dei cubani. Questa è la prova: https://www.youtube.com/watch?v=8_YwgYu0Ix0
E anche manca molto per sapere circa la complicità dell’ex presidente di Panama, Ricardo Martinelli, con l’estrema destra di Miami, e il tentativo di coinvolgere Cuba in scandali che non hanno nulla a che fare con la sua politica di principi; che tutti conoscono. Non c’è da stupirsi che anche Martinelli sia stato decorato da questa frangia estremista in una cerimonia presso il Big Five Club di Miami nel dicembre 2013. (http://latardesemueve.com/archives/1640)
Questi fatti sono molto eloquenti e danno forza ad una informazione che ho gestito in uno degli articoli raccomandati (quello dell’11 maggio 2015), dove citava una fonte degna di credito che ha assicurato che Ileana Ros-Lehtinen fu coinvolta nella campagna anticubana montata dalla controrivoluzione al VII Vertice di Panama. (www.latardesemueve.com)
Cuando Ileana Ros-Lehtinen pidió el asesinato de Fidel
Edmundo García
Pocas veces la impunidad con que la congresista miamense Ileana Ros-Lehtinen hace su derechista política se ha puesto tan de manifiesto como el día en que pidió públicamente el asesinato del líder histórico de la Revolución Cubana, el Comandante en Jefe Fidel Castro. Por su categoría de Jefe de Estado, que convertiría el hecho en un repudiable magnicidio y un flagrante delito internacional, otras personas que también han querido su desaparición física, sin descontar a aquellos que han tratado de intentar contra su vida, han tenido la precaución de negarlo en público. Como son los casos de José Pepe Hernández, director de la Fundación Nacional Cubano Americana, y de Luis Posada Carriles. Lo han planeado a escondidas pero lo han negado; así que en esto Ileana Ros-Lehtinen los aventaja.
En un documental británico dedicado a mostrar las tantas veces que los enemigos de Cuba han tratado de eliminar físicamente a Fidel, titulado “638 Ways to Kill Castro”, la congresista Ileana Ros-Lehtinen aparece declarando que da la bienvenida, que agradece, cualquier intento de matar al dirigente revolucionario: “I welcome the opportunity of having anyone assassinate Fidel Castro”.
Por tratarse de una congresista norteamericana, la prensa internacional se hizo eco de esas declaraciones. La renombrada Associated Press, en una nota del sábado 24 de diciembre del año 2006 decía que “Una congresista de la Florida reconoce públicamente que ha pedido el asesinato de Fidel Castro”.
El escándalo fue de tal magnitud que Ros-Lethtinen dijo a la propia AP que seguramente había sido en una entrevista suya sin editar, en bruto; y que debía tenerse en cuenta además que ella daba muchas entrevistas sobre Cuba donde hablaba de Fidel Castro, por lo que pudo cometer “el desliz”. A medida que las críticas públicas se acrecentaban, las evasivas de la congresista se hacían más sorprendes y de menor crédito, hasta que el punto de llegar a decir que había sido manipulada y que el movimiento de sus labios no se correspondía con lo que ella aparecía diciendo. Aquí les dejo el video para que ustedes mismos aprecien si la congresista Ros-Lehtinen dijo o no lo que los documentalistas y la prensa le atribuyeron. (https://www.youtube.com/watch?v=1MunPrYJWy0)
Lo más escandaloso es que esas declaraciones se produjeron siendo Ileana Ros-Lehtinen la representante Republicana más relevante en el Comité de Relaciones Exteriores del Congreso; y que esto tampoco haya sido obstáculo para que posteriormente, entre los años 2011 y el 2013, llegara a ser la presidenta de ese importante comité del legislativo norteamericano.
No fue esa la única vez que Ileana Ros-Lehtienen ha aparecido en la prensa relacionada con terroristas y actos terroristas. Precisamente hace solo una semana, en un artículo titulado “No solo a Ros-Lehtinen, también a Mario Díaz-Balart le ha llegado la hora de retirarse de la política”, y que pueden consultar en la página de La Tarde se Mueve (http://latardesemueve.com/archives/2224), recordaba que el ex Congresista Lincoln Díaz-Balart había reconocido que él, su hermano representante Mario Díaz-Balart y Ros-Lehtinen, habían gestionado la liberación del terrorista Eduardo Arocena.
Fueron también ellos, especialmente Ros-Lehtinen, quienes intercedieron ante Mireya Moscoso cuando era presidenta de Panamá, para que indultara a Luis Posada y otros terroristas detenidos en ese país cuando trataban de concretar con un plan de asesinato a Fidel en el paraninfo de la Universidad de Panamá, lo que hubiera provocado una verdadera masacre.
En uno de los programas más repugnantes jamás escuchados en la radio de Miami los terroristas Santiago Álvarez, Luis Posada Carriles, Gaspar Jiménez Escobedo y Pedro Remón, fueron reunidos con Mireya Moscoso por Armando Pérez Roura en Radio Mambí, una emisora de Univisión Radio, donde declararon a la ex presidenta “Heroína de la libertad” y le prometieron hacerle una estatua en Cuba. (http://latardesemueve.com/archives/506) Una Cuba con la que siguen soñando, aunque ese sueño sea imposible.
Todavía falta mucho por saber sobre las conexiones de Mireya Moscoso con la derecha de Miami. El 18 de enero del 2012 escribí: “¿Cuándo nos hablará la ex Presidenta de sus tratos con los políticos y Congresistas que le exigieron el indulto para los terroristas? ¿Cuándo hablará sinceramente del dinero ofrecido y la casa en Fort Lauderdale que ella misma refiere y niega? ¿Cuándo hablará de las negociaciones con el Embajador norteamericano en su país, Simón Ferro, y de ese informe que le dejó en su contestador, publicitado en medios de Miami, donde le dice: ‘Embajador buenos días, es la Presidenta para informarle que los cuatro cubanos ya fueron indultados en la noche de ayer y que ya salieron del país. Tres van rumbo a Miami y el otro con rumbo desconocido. Un abrazo’?”. (http://latardesemueve.com/archives/506)
La bochornosa llamada de la ex presidenta Moscoso al embajador de Estados Unidos en Panamá, puede escucharse en este audio presentado por el periodista de origen dominicano residente en Miami Oscar Haza, a quien nadie podrá tener por amigo de Cuba y los cubanos. Esta es la prueba: https://www.youtube.com/watch?v=8_YwgYu0Ix0
Y también falta mucho por conocer sobre la complicidad del ex presidente de Panamá Ricardo Martinelli con la extrema derecha de Miami, y el intento de involucrar a Cuba en escándalos que nada tienen que ver con su política de principios; que todos conocen. No por gusto también Martinelli fue condecorado por ese sector extremista en un acto en el club Big Five de Miami en diciembre del 2013. (http://latardesemueve.com/archives/1640)
Estos hechos son muy elocuentes y le dan solidez a una información que manejé en uno de los artículos recomendados (el del 11 de mayo del 2015), donde citaba a una fuente de crédito que aseguró que Ileana Ros-Lehtinen se involucró en la campaña anticubana montada por la contrarrevolución en la VII Cumbre de Panamá. (www.latardesemueve.com)