Presidente di Cuba inizia una visita ufficiale in alcuni paesi dell’Africa

Il  Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, realizzerà visite ufficiali in Angola, Mozambico e Namibia.


Inoltre parteciperà in qualità di Presidente del G77+Cina, al Vertice  BRICS, che si realizzerà a Johannesburgh, in Sudafrica.

Il Capo di Stato, nel suo account in Twitter, ha descritto il  continente nel quale passerà vari giorni  come «la nostra  cara Africa» perchè a queste nazioni fraterne «ci lega una storia marcata dalla solidarietà a tutta prova».

Rispetto al Vertice dei BRICS  ha segnalato che è la prima volta che Cuba partecipa a questo tipo d’incontro e lo si deve ora alla sua condizione al fronte del Gruppo dei 77 + Cina.

«Opereremo per potenziare il coordinamento effettivo tra i due meccanismi di concertazione per difendere i reclami del sud globale», ha scritto Díaz-Canel.

Questa riunione del 2023 sarà la prima dei BRICS che si realizza in maniera presenziale dopo la pandemia della COVID-19.


Angola

 

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica è arrivato questa domenica nella città angolana di Luanda, con la quale inizia un programma di visite nel continente africano che comprende anche Mozambico e Namibia, oltre al Sudafrica, dove parteciperà al Vertice BRICS.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è arrivato nella capitale angolana intorno alle due del pomeriggio di questa domenica (ora locale), per effettuare una visita ufficiale che durerà fino al 22 agosto.

Come aveva annunciato il Capo dello Stato su Twitter, poco prima della sua partenza da Cuba sabato sera, è arrivato nella “nostra amata Africa, per effettuare visite ufficiali in Angola, Mozambico e Namibia e per partecipare al Vertice BRICS che si terrà in Sudafrica. Nazioni sorelle con le quali siamo uniti da una storia segnata dalla solidarietà ad ogni costo”.

Per quanto riguarda la partecipazione di Cuba al Vertice dei BRICS, il presidente ha sottolineato sul suddetto social network che è la prima volta che accade, e “lo facciamo anche in qualità di presidente del gruppo dei 77 e della Cina”. Sarà uno spazio, ha detto Díaz-Canel, in cui “sosterremo il rafforzamento di un coordinamento efficace tra entrambi i meccanismi di coordinamento per difendere le rivendicazioni del Sud globale”.

Dopo aver percorso gli oltre 11000 chilometri che separano L’Avana da Luanda, sceso dall’aereo all’Aeroporto Internazionale “4 de Fevereiro”, insieme alla sua compagna Lis Cuesta Peraza, il Presidente è stato ricevuto ai piedi della scalinata dal Ministro degli Esteri angolano Téte Antonio; dalla nostra ambasciatrice in questo Paese, Esther Armenteros, e da altre autorità locali.

La delegazione della più grande delle Antille è composta anche dal membro dell’Ufficio Politico e Ministro degli Esteri Bruno Rodríguez Parrilla; dal Ministro della Sanità Pubblica, José Angel Portal Miranda; dal capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito, Emilio Lozada García; dal Primo Vice Ministro del Commercio Estero e degli Investimenti, Ana Teresita González Fraga; nonché da altri funzionari del Partito e del Governo.

Secondo il programma di lavoro previsto per questi giorni a Luanda, il dignitario cubano avrà colloqui con le massime autorità del Paese e visiterà luoghi di grande interesse politico e sociale. Avrà inoltre scambi con gli operatori umanitari che prestano servizi in questo Paese, nonché con i rappresentanti della comunità cubana che vive qui e con i membri del movimento di solidarietà.

Questa è la prima visita di Díaz-Canel in Angola in qualità di Presidente cubano; in precedenza, nella stessa veste, si erano recati in Angola anche il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e il Generale dell’Esercito Raúl Castro Ruz.

I legami tra i due Paesi – che hanno stabilito relazioni diplomatiche il 15 novembre 1975 – sono stati segnati dall’eredità di amicizia promossa dai leader Fidel e Agostinho Neto. Decisiva è stata la partecipazione di Cuba al rovesciamento delle truppe dell’apartheid che avevano invaso l’Angola, un’azione che ha segnato per sempre i legami di fratellanza e solidarietà tra i due popoli.

Fonte: presidencia.gob.cu

Traduzione: italiacuba.it


Apprezzamento e affetto per Cuba in Angola

 

Díaz-Canel è stato ricevuto dal presidente angolano João Gonçalves Lourenço, ed ha reso omaggio al padre fondatore della nazione, Agostinho Neto, amico indimenticabile di Cuba

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez. ha dedicato momenti della mattinata presto al padre della nazione angolana, l’indimenticabile amico di Cuba e del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz

Nella simbolica Piazza della Repubblica, a Luanda, il Capo dello Stato cubano ha visitato il Memoriale Dr. Agostinho Neto, il cui «centenario è stato commemorato di recente», ha scritto nel account in Twitter della Presidenza di Cuba.

Il dignitario dell’Isola grande delle Antille ha ricordato il legato del singolare leader, «che mostra la sua altezza come rivoluzionario, intellettuale e poeta impegnato con la causa giusta che ha difeso con i colori rosso e nero del MPLA».

Díaz-Canel ha offerto una corona di fiori come omaggio di Cuba a Neto, ed ha percorso il recinto che custodisce i suoi resti. Lì tra le sue appartenenze si apprezzano la medaglia Ordine Playa Girón e varie fotografie con i leaders della Rivoluzione.

Inoltre è stato ricevuto dal suo omologo João Gonçalves Lourenço, che ha ringraziato per la sua accoglienza, le sue parole d’affetto verso Cuba, e per la su ospitalità.

«Ci compiace constatare il grande apprezzamento e l’affetto per Cuba che abbiamo sentito continuamente qui in Angola, dal nostro arrivo in questa terra amata», ha affermato.

Díaz-Canel e Lourenço hanno presenziato la firma di tre memorandum per ampliare la cooperazione economica.

Il presidente angolano ha confermato che viaggerà a Cuba in occasione della realizzazione del Vertice del G77 +Cina a Cuba nel settembre prossimo.

Nella sua prima visita in Angola, il Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba ha partecipato alla sessione del Consiglio dei Ministri di questo paese, durante la quale ha trasmesso un caloroso saluto del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz al popolo e al Governo angolani.

Díaz-Canelha detto che è un onore dirigersi ai membri del Parlamento d’Angola, che ha ringraziato nella loro sede in nome del popolo cubano per il sostegno al clamore mondiale in favore dell’eliminazione del blocco economico imposto a Cuba e per l’appoggio parlamentare al rafforzamento dei vincoli economici e di cooperazione.

Il dignitario ha condiviso anche con amici della solidarietà, con cubane e cubani residenti nella nazione africana.

Così come aveva annunciato il Capo di Stato in Twitter, poco prima di partire da Cuba, è giunto «nella nostra cara Africa, per realizzare visite ufficiali in Angola, Mozambico e Namibia, e partecipare nel Vertice dei BRICS che si realizza in Sudafrica. Nazioni fraterne alle quali ci unisce una storia marcata dalla solidarietà a tutta prova».

A proposito della partecipazione di Cuba al Vertice dei BRICS, il mandatario ha segnalato nella rete sociale Twitter che è la prima volta che succede, e «lo facciamo nella nostra condizione di Presidente del Gruppo dei G 77 + Cina».

Sarà uno spazio, ha assicurato Díaz-Canel, nel quale «opereremo per potenziare il coordinamento effettivo tra i due meccanismi di concertazione per difendere i reclami del sud globale»


Sud Africa

 

Pretoria – Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è arrivato in Sudafrica nella notte di martedì 22, al termine di una visita di Stato in Angola.

Il Capo di Stato è arrivato con la sua compagna Lis Cuesta Peraza è stato ricevuto da Nkosazana Dlamini Zuma, ministro della Presidenza per i Temi della Donna, la Gioventù e le Persone con Handicap.

La delegazione ufficiale che accompagna il mandatario cubano in questo viaggio è formata dal membro del Burò Politico e cancelliere, Bruno Rodríguez Parrilla; dal ministro di Salute Pubblica, José Angel Portal Miranda; dal capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centrale del Partito Comunista, Emilio Lozada García; dalla prima viceministro del Commercio Estero e l’Investimento Straniero, Ana Teresita González Fraga, e da altri funzionari del Governo e delle Relazioni Estere.

Durante il suo soggiorno in Sudafrica, il Capo di Stato parteciperà al Vertice dei  BRICS, il primo a cui partecipa l’Isola grande delle Antille, che in questa occasione inoltre rappresenta il Gruppo dei 77 + Cina, organizzazione della quale è l’attuale Presidente Pro Tempore.

Il G77+Cina è il più ampio e diverso di nazioni in via di sviluppo, i cui 134 paesi rappresentano due terzi dei membri dell’Organizzazione delle  Nazioni Unite e l’80% della popolazione del pianeta.

In quest’opportunità, il Vertice ha come tema centrale: «BRICS e Africa: Associazione per una crescita mutua accelerata, sviluppo sostenibile e multilateralismo inclusivo».

Ugualmente, si analizzeranno, tra l’altro, la promozione di un nuovo ordine mondiale; la riforma dell’architettura finanziaria internazionale, il recupero post-pandemia, il compimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, e l’eventuale ampliamente del numero dei membri  del Gruppo BRICS, formato in questi momenti da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica.

Si prevede che durante il soggiorno in questo paese del continente africano, il Presidente Díaz-Canel, oltre che partecipare al Vertice, parteciperà a incontri bilaterali con diversi leaders regionali, renderà onore alla storia  Sudafricana e scambierà con collaboratori in questa nazione, rappresentanti di movimenti di solidarietà con l’Isola, cubani residenti e membri della nostra missione  statale in Sudafrica.

Forti vincoli storici distinguono i legami tra le due nazioni, le cui basi sono state poste nell’amicizia tra Fidel e Mandela, e nel contributo di Cuba alla lotta contro l’apartheid, il colonialismo e l’indipendenza dei paesi dell’Australe.

Omaggio di Cuba alla solidarietà, la pace e l’amicizia

 

24.08 – Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, in visita in Sudafrica per partecipare al Vertice dei Brics, ha dedicato il primo omaggio della delegazione delle Antille che guida a Nelson Mandela, in nome del popolo di Cuba.

L’omaggio si è svolto a pochi metri da dove Mandela fu investito nel 1994 come primo Capo di Stato eletto in questo paese, dopo elezioni democratiche, multirazziali e con vigenza del voto universale.

È un monumento impressionante, costruito in bronzo, alto nove metri,  eretto davanti al Palazzo del Governo «Union Buildings» e fu scoperto il 16 dicembre del 2013, undici giorni solamente dopo la morte del leader sudafricano, la cui profonda amicizia con Fidel fu fondamenta delle basi dei profondi vincoli che legano i nostri popoli.

In questo spazio, commovente e gradevole, che è divenuto un simbolo della riconciliazione e dell’unità nazionale, sono andate ancora una volta l’affetto e l’ammirazione di Cuba per colui che, come disse il Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz nei funerali del leader africano, lo si considera «un profeta dell’unità, la riconciliazione e la pace».

FREDOON PARK, UN LUOGO PER IL TRIBUTO ETERNO

È emozionante il percorso lungo quei muri che formano il Parco della Libertà in Sudafrica, un sito monumentale di questa nazione che raccoglie la storia del continente Africano ed è diventato uno spazio imprescindibile per l’omaggio.

Il Presidente Díaz-Canel è giunto lì la mattina per, a nome del popolo cubano, rendere omaggio.

Il Capo di Stato ha posto fiori bianchi e rossi davanti a una delle enormi pareti, chiamata Muro dei  Nomi, dove sono incisi i nomi dei martiri della lotta per la liberazione dell’Africa. Con loro i nomi, quelli dei cubani morti in questo paese durante il processo di liberazione o che contribuirono a questo in maniera decisiva.

Sono 2289 i nomi dei cubani qui raccolti includendo quello del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, ed è l’Isola grande delle Antille il paese più rappresentato in questo sacro spazio del Sudafrica.

Proprio lì ogni anno si commemora l’anniversario della vittoria in Cuito Cuanavale, celebrazione in cui Cuba ha un posto speciale come invitata.

Questo è un omaggio al nostro popolo che non è andato in Africa a cercare benefici ma ad aiutare e, come disse in un’occasione il Generale d’Esercito, Cuba ha portato via da qui solo i resti dei suoi morti.

«Veniamo a condividere con voi quello che era un debito», ha detto il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, che ha elogiato la costruzione di questo monumento.

Veniamo, ha assicurato, semplicemente a rendere omaggio ai nostri eroi».


E’ stata una visita fruttuosa quella del presidente cubano in Sudafrica

 

25.08 – Il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha concluso questa settimana una breve ma fruttuosa visita in Sudafrica, dove ha partecipato al 15° vertice del gruppo BRICS.

Durante la sua permanenza in Sudafrica, Díaz-Canel, in qualità di presidente in carica del G77 e della Cina, ha partecipato al 15° Vertice dei BRICS, nel segmento BRICS Plus Dialogue, che, insieme al BRICS Africa Outreach, includeva nazioni del Global South, del continente africano e organizzazioni internazionali.

Nell’occasione, il Presidente ha ricordato come la reale trasformazione dell’attuale architettura finanziaria internazionale, che ha definito profondamente ingiusta, anacronistica e disfunzionale, sia una richiesta storica sia del G77 che dei BRICS.

In questo senso, Díaz-Canel ha sottolineato come il G77 e i BRICS (Brasile, Russia, Cina, India e Sudafrica) abbiano la responsabilità e la possibilità di agire per un cambiamento dell’attuale ingiusto ordine mondiale. Non è un’opzione, è l’unica alternativa, ha sottolineato Díaz-Canel.

Crediamo fermamente nel potere dell’unità nella diversità e che sia giunto il momento di agire insieme in difesa di rancori storici che, non essendo stati affrontati in tempo, hanno moltiplicato i problemi che le nostre nazioni devono affrontare oggi”, ha aggiunto.

Nel contesto dell’evento, il presidente cubano ha avuto un incontro con il suo omologo cinese, Xi Jinping, che partecipava al 15° Vertice, in cui l’adesione a questo gruppo è aumentata con l’inclusione di Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.

Secondo quanto riportato, entrambi i leader hanno espresso la loro soddisfazione per l’incontro, che corrisponde all’ottimo stato delle relazioni tra i due Paesi.

Durante l’incontro, Díaz-Canel ha ribadito il suo invito a Xi a visitare Cuba. Il popolo cubano lo ammira, ha detto.

In precedenza, il leader cubano ha partecipato a un imponente atto di solidarietà nel Parco della Libertà della capitale, dove si onora la memoria dei 2.287 cubani caduti in terre africane per la libertà e quella del leader storico della Rivoluzione cubana, Fidel Castro, al quale ha reso omaggio deponendo una corona di fiori.

Lì, di fronte a un migliaio di persone, i rappresentanti dell’African National Congress (ANC), dell’alleanza sindacale Cosatu, del South African Communist Party (SACP) e della Cuba Friendship Society (Focus), tra gli altri gruppi, hanno espresso il loro fermo sostegno alla rivoluzione cubana.

Solly Mapaila, segretario generale del Partito Comunista Sudafricano (SACP), e Fikie Mabalula, segretario generale dell’African National Congress (ANC), insieme ai leader di Cosatu e Focus, hanno espresso all’unanimità il loro fermo rifiuto all’inclusione di Cuba nella lista degli Stati sponsor del terrorismo.

Si sono inoltre espressi a favore dell’abolizione del blocco statunitense di Cuba e della restituzione della base navale statunitense illegale di Guantanamo Bay.

A conclusione dell’evento, Díaz-Canel ha invitato, “in nome dei caduti per la libertà e la sovranità dell’Africa, del Sudafrica e di Cuba, per la pace e l’armonia tra le nazioni e gli esseri umani” a lottare “affinché l’amicizia diventi indistruttibile e che le future generazioni di sudafricani e cubani siano orgogliose dei legami che lasciamo loro in eredità”.

Fonte: Prensa Latina

Traduzione: italiacuba.it


Mozambico

 

26.08.2023 – L ’Assemblea della Repubblica del Mozambico (Congresso unicamerale) ha ricevuto venerdì il Presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermudez, nell’ambito della sua visita ufficiale nel Paese.

Il dirigente cubano si è intrattenuto con i deputati dell’organo legislativo, guidati da Esperança Laurinda Francisco Nhiuane Bias, con i quali ha scambiato parole di amicizia.

Dopo l’incontro, Díaz-Canel si è recato in Piazza degli Eroi nella città di Maputo, dove ha deposto una corona di fiori in segno di omaggio.

Si è poi recato alla clinica Marcelino dos Santos, un centro che ricorda uno dei fondatori del Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) e dove i due Paesi stanno portando avanti un progetto di assistenza specializzata per le persone affette da diabete.

Il capo di Stato cubano è arrivato in mattinata nella nazione africana, dove ha avuto colloqui con il suo omologo, Filipe Jacinto Nyusi.

Il leader mozambicano ha ribadito la condanna da parte del suo Paese del blocco economico, commerciale e finanziario che gli Stati Uniti impongono a Cuba da oltre 60 anni e ha ratificato la sua solidarietà con il popolo fratello della nazione caraibica.

Il Mozambico è la patria di tutti i cubani, ha dichiarato nelle dichiarazioni alla stampa, in cui ha anche espresso la sua gratitudine per l’aiuto fornito dall’isola in momenti difficili come la pandemia di Covid-19, oltre alla storica cooperazione in settori come la salute e l’istruzione.

Secondo l’account Twitter della presidenza cubana, Nyusi si è detto favorevole ad approfondire questi legami e ad avvicinarsi a settori come l’industria biotecnologica e l’agricoltura.

Díaz-Canel: «Il Mozambico può sempre contare con Cuba»

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, ha realizzato venerdì 25 una visita di Stato in Mozambico, dove ha incontrato il suo omologo Filipe Nyusi ed ha svolto una ricca agenda di lavoro che ha incluso luoghi storici e sociali.

«Questa è la visita a un altro fraterno paese africano, un altro paese al quale ci uniscono vincoli di fraternità forgiato al calore dell’amicizia che ha unito i leaders dei processi storici dei due paesi: il Comandante in Capo Fidel Castro e il presidente Samora Machel», ha detto il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, in una dichiarazione alla stampa con il suo collega  Filipe Nyusi.

Il mandatario cubano è arrivato la mattina di venerdì in  Mozambico, il terzo paese che visita nel suo viaggio di lavoro in Africa Australe, nel  contesto del XV Vertice dei BRICS, realizzato in Sudafrica questa settimana, al  quale Cuba è stata invitata come Presidente pro tempore del Gruppo 77 + Cina.

Nella sua visita di Stato, Díaz-Canel ha ricevuto nella sede della presidenza della Repubblica del Mozambico gli onori corrispondenti al suo incarico, ai quali sono seguiti i saluti tra le rispettive delegazioni dei due paesi.

I mandatari hanno avuto un incontro «tete a tete», come si dice qui, ed hanno guidato le conversazioni ufficiali tra le due delegazioni, definite fruttifere.

Díaz-Canel, accompagnato dalla moglie, Lis Cuesta Peraza, guida la delegazione cubana formata dal membro del Burò Politico Bruno Rodríguez Parrilla, ministro delle Relazioni Estere; dal titolare di Salute Pubblica, José Angel Portal Miranda; dalla membro del Consiglio  di Stato e rettrice dell’Università de L’Avana, Miriam Nicado García.

Fanno parte della delgazione anche il capo del Dipartimento delle Relazioni Internazionali del Comitato Centralt del PCC, Emilio Lozada García; dalla prima viceministro del Commercio Estero e l’Investimento Straniero, Ana Teresita González Fraga, e dalla vice titolare del Minrex, Anayansi Rodríguez Camejo.

CUBA, SEMPRE FRATERNA

Nelle dichiarazioni bilaterali alla stampa, il presidente della Repubblica del Mozambico, Filipe Nyusi, ha segnalato che «per il Mozambico e Cuba oggi è un giorno storico. Sono 46 anni che un presidente cubano non ci visitava (riferendosi al viaggio del Comandante in Capo  Fidel Castro Ruz in questa nazione nel marzo del 1977), e oggi c’è qui il compagno  Miguel Díaz-Canel».

Ci onora questa visita, ha detto il Capo di Stato che ha reiterato l’impegno del governo e del popolo mozambicano con l’Isola grande delle Antille e la sua Rivoluzione.

Poi ha risaltato l’opportunità che significa la visita ufficiale di Díaz-Canel per approfondire la collaborazione bilaterale in aree in cui i due paesi condividono vantaggi e si è riferito all’apporto che può dare l’Isola in settori come la salute, l’educazione, la scienza e l’investigazione, nella bio-tecnologia, nei prodotti medico-farmaceutici, e molto di più.

Nyusi ha ringraziato Cuba per la sua permanente solidarietà con il suo popolo, specialmente nei momenti difficili, come l’appoggio del personale della Salute durante la pandemia della COVID-19 e di fronte alle catastrofi naturali come i sistematici uragani che colpiscono questo paese dell’Oceano Indiano.

«Il nostro sistema di Salute non è collassato durante la pandemia, grazie soprattutto all’invio da Cuba di medici e tecnici della salute», ha affermato.

Riflettendo sul valore della solidarietà in momenti tanto critici come quelli che vive oggi il mondo, un valore che non dipende dal fatto che un paese è grande o piccolo, ha detto il Presidente mozambicano, che ha reiterato la condanna del blocco economico, commerciale e finanziario del quale Cuba è oggetto e che, oltre  ad essere ingiusto,  ha indicato, dura da molto tempo, per cui noi continueremo ad esigere che il blocco sia eliminato.

«Nel mondo, tra i popoli, ha analizzato  Nyusi, quello che deve esistere è armonia, comprensione, tolleranza, ed è per questo che io credo che il mondo di oggi deve incontrarsi di nuovo».

Il mandatario africano ha offerto un riassunto alla stampa sui temi e sui risultati delle conversazioni con Díaz-Canel sulle realtà  internazionali e i risultati XV Vertice Brics, tra gli altri temi. Nel bilaterale è stata posta attenzione alla cooperazione ed è stato segnalto che le relazioni politiche sono molto buone, rafforzate, ma che comunque c’è molto da fare nella cooperazione economica tra Cuba e Mozambico.

Anche se c’è cooperazione in vari settori, se ne possono esplorare altri, ha commentato il mandatario africano, che ha posto en’enfasi speciale nella formazione di Cuba degli specialisti, d’alta qualità, in Salute e in altre aree dell’educazione superiore.

Tra i settori con potenzialità per collaborare ha situato anche l’agricoltura, le tecnologie dell’informatica e le comunicazioni e la preservazione dell’ambiante e dello scontro ai disastri naturali.

IL MOZAMBICO È AMATO E AMMIRATO IN CUBA

Il mandatario cubano, nelle sue dichiarazioni alla stampa dopo le conversazioni ufficiali con il presidente Filipe Nyusi, ha elogiato la nobiltà del popolo mozambican0 e la maniera affettuosa d’accogliere i cubani come veri fratelli.

«Gli anni sono passati, ma l’affetto si mantiene. Abbiamo visto la conferma nella calda accoglienza del fratello Filipe Nyusi, e nelle sue parole d’elogio, ammirazione e rispetto verso Cuba», ha anche segnalato.

«Ci rallegra molto stare qui nella Repubblica del Mozambico – ha detto  Díaz-Canel all’inizio delle sue dichiarazioni-, nome che ascoltiamo praticamente sin da bambini, con lo speciale affetto che ha caratterizzato sempre le relazioni tra i nostri popoli».

«Questa è la mia prima visita in Mozambico – ha commentato il Presidente cubano- e la faccio con il desiderio di contribuire, modestamente, al consolidamento delle relazioni tra i due paesi, non solo a livello politico, dove manteniamo un eccellente dialogo, ma anche negli ambiti economico, commerciale e di cooperazione, partendo dalle potenzialità esistenti per fomentare i nostri scambi in settori identificati dalle due parti.

«Il prossimo 27 agosto  si compiono 48 anni dallo stabilimento delle relazioni, e questo prova la maturità e la stabilità dei nostri vincoli durante quasi mezzo secolo e costituisce un incentivo per continuare a rinforzare i vincoli che ci uniscono».

Il mandatario caraibico ha risaltato il significato del prestigio dei circa  350 professionisti cubani che attualmente lavorano quì, l’utilità del loro lavoro e l’accoglienza che hanno ricevuto dai fratelli mozambicani.

Poi ha ricordato il lavoro realizzato in questo paese dell’Africa Australe, come in altri continenti, della brigata Henry Reeve, che nel 2021 ha lavorato nello scontro alla COVID-19, e, precedentemente, nel 2019 giunse per offrire appoggio solidale di fronte alle conseguenze del nefasto ciclone Idai.

Il Capo di Stato cubano ha annunciato che una clinica che si dedicherà al trattamento del diabete e sarà gestita da personale cubano, è già pronta per offrire i suoi servizi.

«Questo centro – ha detto ai giornalisti- conterà con il lavoro abnegato dei nostri professionisti della Salute, e siamo sicuri che contribuirà a migliorare la qualità di vita del popolo contro una malattia la cui prevalenza si è incrementata nella regione australe dell’Africa».

Díaz-Canel ha anche segnalato ai media che durante l’incontro con il  presidente Nyusi lo ha ringraziato «per l’appoggio inalterabile del Mozambico alla denuncia del popolo e del governo cubani contro il blocco del governo degli Stati Uniti imposto a  Cuba da più di sei decenni».

Il Mozambico –ha ricordato- ha appoggiato le risoluzioni che si approvano  annualmente, sia nel seno dell’Unione Africana che nelle Nazioni Unite, perché si metta fine al blocco.

Questo è un’ulteriore mostra  della comprensione dei mozambicani del «costo di questa ingiusta politica sul livello di vita del nostro popolo e conferma la fraternità che lega i nostri popoli e governi».

Sottolineando il «caldo e franco» incontro realizzato la mattina di venerdì 25 con Nyusi, che ha definito un fratello, ha commentato che ha permesso di scambiare  «su temi della  geopolitica internazionale, dell’ambiente  regionale dei due paesi, delle sfide che affrontano le nazioni del sud e della presidenza cubana del  G77 + Cina, nella cornice della quale L’Avana  accoglierà un Vertice del Gruppo il 15 e il 16 settembre».

Nyusi, ha detto ancora, ha accettato l’invito che lui gli aveva fatto per partecipare a questo Vertice e si è congratulato per poter contare nella riunione con le certe riflessioni del Presidente mozambicano durante i dibattiti che riguarderanno il contributo che possono dare la scienza, la tecnologia e l’innovazione per lo sviluppo dei paesi del Sud.

La visita di Díaz-Canel nella sede della Presidenza della Repubblica del Mozambico  è terminata con la firma nel Libro d’Onore della stessa, dove ha scritto: «Provoca in noi una soddisfazione enorme realizzare questa visita ufficiale nella fraterna nazione del Mozambico e poter incontrare il nostro caro fratello, il Presidente Nyusi.

Le relazioni tra i due paesi hanno forti fondamenta, costruite dai dirigenti storici, il Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e il Presidente Samora Machel.

«Ci corrisponde continuare questo legato, rinforzare costantemente i nostri  vincoli d’amicizia, solidarietà e cooperazione.
Il Mozambico potrà sempre contare su Cuba.
Viva l’amicizia tra Cuba e il Mozambico.
Vi ammiriamo e vi vogliamo bene».


Namibia

 

28.08 – L’incontro tra il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e i rappresentanti dei movimenti di solidarietà della Namibia, per lo più diplomati nelle scuole dell’isola e membri della comunità cubana che vive qui, ha riempito la sala di storie e sentimenti.

601 bambini sono arrivati a Cuba dopo essere stati salvati dai combattenti cubani dall’attacco dell’esercito razzista sudafricano al campo profughi di Cassinga, nel sud dell’Angola, il 4 maggio 1978.

Lì erano rifugiati migliaia di namibiani. Quel giorno sarebbero stati vittime di un massacro che causò la morte di 624 civili, per lo più donne e bambini, e più di 600 feriti.

Il Gruppo Tchamutete Tactical No. 2 delle truppe cubane in Angola si trovava a circa 16 chilometri di distanza dal luogo di uno dei più terribili massacri in Africa.

Si sono presentati a torso nudo per affrontare il terribile assalto del regime dell’Apartheid. In un combattimento impari durato più di 12 ore, 16 internazionalisti cubani caddero eroicamente e quasi 80 furono feriti.

L’azione salvò centinaia di vite, tra cui più di 300 feriti che furono curati dai servizi medici cubani.

Dopo gli orribili eventi, il comandante in capo Fidel Castro Ruz propose a Sam Nujoma, leader del movimento di liberazione nazionale namibiano, SWAPO, di portare a Cuba un numero significativo di vittime del nuovo crimine dei razzisti.

Dopo l’arrivo dei 601 bambini namibiani di Cassinga sull’Isola della Gioventù, che avrebbero iniziato a vivere e studiare in due scuole scelte per loro, Fidel andò a trovarli.

“Quando è arrivato, ci ha chiesto: “C’è qualcuno che conosce lo spagnolo qui? Nessuno rispose. Io conoscevo pochissimo l’inglese e per niente lo spagnolo, parlavo solo un po’ di portoghese. Eravamo ragazzi che, dopo quello che avevano subito, avevano bisogno di un padre. Allora ho alzato la mano e sono rimasto lì, traducendo, a modo mio, quello che potevo fare.

“Fidel ci disse che ora Cuba era anche la nostra casa, che ora eravamo fuori pericolo, che non eravamo più in zona di guerra, che non saremmo stati più soli, che ora dovevamo studiare e prepararci, perché quando la Namibia sarebbe diventata indipendente, saremmo stati noi a guidarla. Non so quando sarà indipendente, ma vi assicuro che la Namibia sarà libera”, ci disse allora il Comandante.

“Sei mesi dopo, Fidel venne a trovarci di nuovo. Chiese ai ragazzi se avessero di nuovo bisogno di un traduttore, e loro risposero: noooooo! Allora Fidel si girò verso di me e disse: Sebastián, tu sei botaooo”….

“Sono un ragazzo di Cassinga”, ha raccontato Sebastian Ndeitunga, un militare amato e iconico che ha raggiunto il grado di tenente generale ed è stato ispettore generale della polizia namibiana. Quando è andato in pensione nel 2022, è stato il capo della polizia più longevo dall’indipendenza della Namibia.

Sebastián, come viene chiamato affettuosamente dai cubani che lo conoscono, è nato intorno al 1962 (è stato registrato alla nascita solo nel 1993) e si è laureato a Cuba in legge.

Nel suo discorso durante l’incontro con il Presidente delle Antille e la delegazione ufficiale che lo accompagnava, Sebastián ha ricordato le relazioni speciali tra la Namibia e Cuba e la realizzazione della promessa di Fidel, perché – ha detto – la Namibia è diventata indipendente nel 1990 e molti dei ragazzi che hanno studiato a Cuba occupano oggi posizioni importanti nella vita pubblica o nel settore privato del nostro Paese.

Martha non sapeva nulla di Cuba o di Fidel fino a quando un giorno, da adolescente nella Namibia indipendente, mentre guardava la televisione con i suoi genitori, sentì parlare della vittoria dei cubani, degli angolani e dei combattenti della SWAPO a Cuito Cuanavale; sentì anche parlare di Cassinga e di altre storie di Cuba e Fidel.

“Sono rimasta impressionata da lui e quel giorno ho promesso a me stessa che, quando sarei diventata preside di una scuola, l’avrei intitolata a Fidel Castro Ruz”.

Nel 2007, Martha è stata nominata preside di una scuola che aveva già un nome, ma che doveva essere trasferita in un altro luogo, e questa non aveva un nome, così le è tornata in mente la promessa che aveva fatto a se stessa da ragazza.

Furono proposti tre nomi per il nuovo istituto, ma lei chiese che fosse chiamato Fidel Castro. La proposta fu sottoposta al voto del consiglio scolastico e fu approvata all’unanimità; fu poi sottoposta al voto dei genitori dei bambini e fu approvata all’unanimità.

Oggi, nell’umile quartiere di Katutura, a 15 chilometri da Windhoek, più di 1.500 bambini studiano alla scuola primaria Fidel Castro Ruz. La direttrice è Ndapandula Martha Shilyomunhu. Martha, come la chiamano semplicemente i cubani.

In occasione dell’incontro con il Presidente, la delegazione ufficiale da lui guidata ha regalato alla sua scuola elementare un quadro dell’importante pittore cubano Dausell Valdés Piñeiro, in cui si appropria dell’immagine iconica di Fidel sulla Sierra Maestra con il suo fucile e la delinea e riempie, nel suo noto stile, con piante cubane, in questo caso quelle caratteristiche della Sierra Maestra.

Keneneth Muatara è stato borsista dell’Isola della Gioventù fin dall’infanzia. Si è laureato in Cultura fisica. Tornato in Namibia, ha accettato di entrare nelle forze di polizia per sostenere l’allenamento fisico dei combattenti.

Ken, come è conosciuto qui, ha iniziato a praticare il pugilato e negli anni ’90 ha persino partecipato alle versioni dell’impegnativo torneo internazionale Giraldo Córdova Cardín, rappresentando il suo Paese. Oggi è ispettore capo della Polizia nazionale della Namibia.

Ken è orgoglioso del fatto che negli ultimi decenni, dopo l’indipendenza, la Namibia si sia sempre qualificata per i Giochi Olimpici. “E questo è anche il risultato di ciò che molti giovani del nostro Paese hanno imparato a Cuba. Non ci sono allenatori cubani che lavorano in Namibia, ma Ken afferma che “dietro ogni progresso o successo del suo Paese nello sport, c’è anche Cuba”.

La bella Nguvitjita Kambura si è recentemente laureata in Stomatologia a Cuba insieme ad altri 49 giovani namibiani. Un gruppo di loro era presente all’incontro di sabato con il Presidente Díaz-Canel.

“Non ti dimenticheremo mai. Grazie Cuba per tutto quello che hai fatto per i figli delle rivoluzioni africane”.

“Tijita” non ha detto altro. Al termine del gioioso scambio, a cui hanno partecipato circa 200 persone, lo si è visto asciugarsi le lacrime in una giornata in cui c’erano molti cubani e si è parlato ancora di più di Cuba. Si sforzava però di ridere.

Salomón Heita ha studiato a Cuba e si è diplomato come tecnico di radiologia. Il 25 novembre 2016, quando ha saputo della morte del Comandante in capo Fidel Castro, ha chiamato sua sorella e un altro compagno di classe per partire immediatamente per Cuba e accompagnare il suo popolo in un momento di tale dolore.

Quando arrivò all’aerostazione di Varadero e andò a noleggiare un’auto, la società di autonoleggio le disse che c’erano auto disponibili solo per chi le aveva prenotate dall’estero.

Heita insistette, dicendogli che era namibiano e che doveva raggiungere Santiago de Cuba per la sepoltura del Comandante. “Tu sei namibiano, io sono un internazionalista e ho combattuto con i combattenti della SWAPO”, disse l’addetta al noleggio, che fece immediatamente una telefonata e nel giro di pochi minuti consegnò a Heita la chiave di un’auto perché potesse proseguire il suo pellegrinaggio.

Rafael Ramírez vive da anni in Namibia. È presidente dell’Associazione Patria, che riunisce i residenti cubani che hanno fatto del sostegno permanente e della solidarietà con il loro Paese una parte della loro vita.

È un rellollo cubano, ma non smette di ringraziare la patria per la sua permanente solidarietà e fermezza nei confronti della Namibia, per la sua dedizione alle lotte per l’indipendenza di questa nazione dell’Africa meridionale; per tutti i sacrifici compiuti dai suoi compatrioti a fianco dei combattenti angolani e namibiani.

La dedizione di Cuba ai suoi fratelli e sorelle africani ha fatto sì che i figli e le figlie dell’Isola siano enormemente amati in Namibia, un sentimento che ha fatto sì che coloro che hanno deciso di vivere qui siano oggetto di molto affetto e rispetto.

Rafael ha reso esplicito l’impegno dell’Associazione Patria nei confronti della loro patria. “Da lontano, ci occupiamo sempre di Cuba”.

Quelli di noi che sono qui, grazie all’educazione ricevuta lì”, ha detto in un altro momento, “sono anche persone molto competenti. Qui abbiamo acquisito molta esperienza negli affari e saremo felici di condividere questo apprendimento con la patria”, ha detto il cubano-namibiano, che ha chiesto a Díaz-Canel di trovare i migliori canali economici e commerciali per poter contribuire a Cuba in tempi complessi come quelli attuali.

Osvaldo Laseria e sua moglie, anch’essa cubana, erano operatori umanitari qui e alla fine hanno deciso di sposarsi e vivere in questo Paese. Hanno già un figlio. I suoi genitori sono cubani, ma il suo luogo di nascita è la Namibia.

Laseria ha parlato a nome della sua famiglia. Ha ringraziato Díaz-Canel per il contributo che ha dato dalla sua posizione per rimuovere le barriere e avvicinare sempre di più coloro che vivono dentro e fuori Cuba e per aver approvato leggi che rifiutano ogni tipo di discriminazione, sia essa per il colore della pelle, il genere, la preferenza sessuale….

E noi, quelli di noi che non vivono a Cuba, al di sopra di tutto siamo sempre stati e siamo cubani, ha detto.

La Namibia è sempre amica

L’incontro è iniziato con un discorso del Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, il quale ha sottolineato che visitare un Paese “a noi caro come la Namibia, con cui abbiamo forti legami storici, sarà sempre fonte di grande soddisfazione”.

In primo luogo perché siamo in Africa, da dove, attraverso la criminale tratta transatlantica degli schiavi, è partita una parte dei nostri antenati, il cui contributo è stato decisivo nella formazione della nazionalità cubana.

E poi, qui, nel secolo scorso”, ha aggiunto, “siamo stati uniti per sempre dalla feroce battaglia che abbiamo combattuto insieme per l’indipendenza della Namibia dal suolo angolano”.

“Il sangue versato in quell’atto ha contribuito a sigillare per sempre questa indistruttibile fratellanza”, ha detto il Presidente delle Grandi Antille, che ha anche elogiato la solidarietà che Cuba ha ricevuto dall’Africa (…) e ancor più dalla Namibia, dove c’è un affetto e un amore speciale per Cuba.

Díaz-Canel ha espresso la sua “profonda gratitudine per le manifestazioni permanenti di solidarietà e di sostegno a Cuba da parte dei movimenti sociali e popolari, sindacali, studenteschi, femminili, giovanili e religiosi e dei patrioti cubani” che vivono in Namibia, che ha ringraziato per le loro “donazioni e pegni d’amore in questi tempi difficili per Cuba”.

L’amicizia che professate per Cuba”, ha detto il Presidente ai rappresentanti dei movimenti di solidarietà namibiani e ai residenti cubani, “nasce dal più nobile e profondo senso del dovere e della giustizia. E così come Cuba ha combattuto per l’Africa senza aspettarsi nulla di più che la soddisfazione del dovere compiuto, voi sostenete la nostra causa senza aspettarvi alcun compenso materiale, perché sapete che la storia e la verità sono dalla nostra parte”.

Domenica pomeriggio, il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica ha anche avuto uno scambio con i rappresentanti degli oltre cento cooperanti cubani che lavorano oggi in Namibia, 85 dei quali nel settore sanitario.

La delegazione ufficiale cubana guidata da Díaz-Canel, che è accompagnato dalla moglie Lis Cuesta Pereza, è composta anche dal membro dell’Ufficio Politico Bruno Rodríguez Parrilla, Ministro degli Affari Esteri; da José Ángel Portal Miranda, Ministro della Sanità Pubblica; da Mirian Nicado García, membro del Consiglio di Stato e Rettore dell’Università dell’Avana; da Ana Teresita González Fraga, Primo Vice Ministro del Commercio Estero e da Anayansi Rodríguez Camejo, Vice Ministro del MINREX, tra gli altri funzionari.

Fonte: CUBADEBATE

Traduzione: italiacuba.it

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