Soros e l’egemonico come alternativo

Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com

soros_indexIl 14 agosto il portale DCLeaks ha pubblicato 2516 documenti privati del miliardario George Soros e richiama l’attenzione la poca ripercussione mediatica, anche se sono trascorse più di tre settimane.

La traiettoria globale di Soros era in parte nota ma con questi ultimi documenti si conferma il rilevante ruolo della sua Open Society Foundation nei recenti avvenimenti in tutti gli angoli del pianeta.

Le azioni di Soros vanno facendo sinergia con gli obiettivi della politica estera USA, sin dalla metà degli anni ’80 del secolo scorso, quando sostenne il Sindacato Solidarnosc in Polonia ed il movimento Charta 77 in Cecoslovacchia e poi nelle “rivoluzioni colorate” nell’ambiente post-sovietico. E più da vicino giocò un importante ruolo nei processi della cosiddetta “primavera araba” e finanziò i gruppi alleati con i terroristi di Al Nusra come i “Caschi bianchi” in Siria, in aggiunta al suo ruolo -riconosciuto da lui stesso alla CNN- nella sanguinosa Maidan ucraina e il suo supporto a Aécio Neves, il candidato che si oppose a Dilma Rousseff nelle ultime elezioni brasiliane e viene segnalata la sua influenza nel colpo di stato parlamentare, che ha rovesciato la Presidentessa brasiliana.

Dico sinergia e non subordinazione perché è difficile sapere chi comanda chi quando tra le e-mail di Hillary Clinton, nel suo ruolo di Segretaria di Stato, è venuts alla luce una dove Soros, chiaramente, le emana precise indicazioni su come devono agire gli USA, nel 2011 in Albania, che furono, immediatamente, realizzate.

Se sempre più il potere USA è messo in discussione in quanto portatore di giustizia, libertà e democrazia, sono necessari nuovi strumenti che proclamino questi valori senza rompere con il sistema capitalista. In un ambiente in cui da quando, nel 1967, con le rivelazioni della rivista ‘Ramparts’ sul ruolo della CIA nella Guerra Fredda culturale, la costruzione di una falsa alternativa come nuovo strumento di egemonia in funzione degli interessi che controllano l’economia e la politica su scala globale è andata crescendo.

Ciò che il presidente ecuadoriano Rafael Correa ha chiamato oenegesismo (ONGismo) è ben lungi dall’essere “non governativo” quando è finanziato dai governi del Primo Mondo o da un super-governo globale i cui fondi superano il prodotto interno lordo di vari paesi di medie dimensioni del Terzo Mondo uniti. Mentre le organizzazioni veramente non governative sono vessate e perseguitate dagli alleati di Soros a causa della loro solidarietà con Cuba e Palestina, come è accaduto con le decisioni del governo USA nei confronti di Pastori per la Pace.

Poiché io sono cubano e non ho potuto sottrarmi alla ricerca della parola “Cuba” in DCLeaks e il trovato è stato rivelatore. Un rapporto dal titolo “Background Paper: CUBA” datato 2013, firmato da Katrin Hansing, che conclude affermando qualcosa che è quasi esattamente ciò che è stato prospettato, più volte, dal presidente Barack Obama dal 17.12.2014: “The current period of change is an opportune moment to reach out and work with Cuba and Cubans to support them to become a more open society” (“L’attuale periodo di cambiamento è un momento opportuno per raggiungere e lavorare con Cuba ed i cubani per sostenerli perché diventi una società più aperta”)

Katrin Hansing è stata una relatrice a uno dei tavoli che, il 26 giugno di quest’anno, si tennero nella sede della Open Society Foundations di George Soros a New York, organizzati dal “laboratorio d’idee” Cuba Posible, con la copertura di un media “alternativo” finanziato da Miami, ma prodotto a Cuba. Prima ci fu un seminario moderato dal Sign. Uwe Optenhogel, direttore dell’Ufficio della Fondazione Friedrich Ebert di Bruxelles, che ha offerto per Cuba la sua “esperienza assistendo alcune società in transizione” proprio le stesse che Soros aiutò a passare al capitalismo neoliberale.

Hansing è professoressa al Baruch College, come Ted Henken, che nel 2011 fece una visita a Cuba per uno studio sul campo sulla blog sfera cubana, a partire da cui vari dei suoi intervistati hanno ricevuto borse di studio, inviti e aiuti per impegnarsi in “media alternativi”.

Così andiamo in questo mondo al rovescio: i palestinesi e libanesi che affrontano i massacri di donne e bambini commessi da Israele sono terroristi come la “guerra al terrore” scatenata da Washington ha assassinato centinaia di migliaia di innocenti che non avevano mai toccato un’arma e secondo quanto riconobbe Hillary Clinton creò lo Stato Islamico; come coloro che difendono la Rivoluzione cubana che si sforza di rinnovare una alternativa al capitalismo sono ufficialisti pro-governativi e coloro che ricevono appoggio e denaro da quelli che danno le indicazioni al governo più potente del pianeta sono alternativi. (Al Mayadeen)

Soros y lo hegemónico como alternativo

Por Iroel Sánchez

El 14 de agosto el portal DCLeaks filtró 2516 documentos privados del multimillonario George Soros y llama la atención la poca repercusión mediática, a pesar de que ya han transcurrido más de tres semanas.

La trayectoria global de Soros era en parte conocida pero con estos últimos documentos se confirma el relevante papel de su Fundación Open Society en acontecimientos recientes en todas las esquinas del planeta. El accionar de Soros viene haciendo sinergia con los objetivos de la política exterior de EEUU desde mediados de la década del 80 del siglo pasado cuando apoyó al Sindicato Solidaridad en Polonia y al movimiento Carta 77 en Checoslovaquia y luego en las “revoluciones de colores” en el entorno postsoviético. Ya más cercanamente jugó un importante rol en los procesos de la llamada “Primavera árabe” y financió a grupos coaligados con los terroristas de Al Nusra como los “Cascos blancos” en Siria, además de su papel –reconocido por él mismo a la CNN– en el sangriento Maidán ucraniano y su respaldo a Aecio Neves, el candidato que se opuso a Dilma Rouseff en las últimas elecciones brasileñas y es señalada su influencia en el golpe parlamentario que derrocó a la Presidenta brasileña.

Digo sinergia y no subordinación porque es difícil saber quién manda a quién cuando entre los correos electrónicos de Hillary Clinton en su desempeño como Secretaria de Estado ha salido a la luz uno donde Soros claramente le emite precisas indicaciones de cómo debía actuar EEUU en 2011 en Albania que fueron cumplidas de inmediato.

Si cada vez más el poderío de Estados Unidos es cuestionado como portador de justicia, libertad y democracia, son necesarios nuevos instrumentos que proclamen esos valores sin romper con el sistema capitalista. En un entorno en que desde que en 1967 con las revelaciones de la revista Ramparts sobre el papel de la CIA en la Guerra fría cultural, la construcción de una falsa alternatividad como nuevo instrumento de hegemonía en función de los intereses que controlan la economía y la política a escala global ha venido creciendo.

Lo que el presidente ecuatoriano Rafael Correa ha llamado oenegesismo está bien lejos de ser “no gubernamental” cuando es financiado por gobiernos del Primer Mundo o por un supragobierno global cuyos fondos sobrepasan el Producto Interno Bruto de varios países de tamaño medio del Tercer Mundo juntos. Mientras, organizaciones verdaderamente No Gubernamentales son acosadas y perseguidas por los aliados de Soros debido a su solidaridad con Cuba y Palestina, como ha ocurrido con la decisiones del gobierno de Estados Unidos contra los Pastores por la Paz.

Como soy cubano no pude sustraerme a la búsqueda de la palabra “Cuba” en DCLeaks y el hallazgo fue revelador. Un informe titulado “BackGround Paper: CUBA” fechado en 2013, firmado por Katrin Hansing, que concluye afirmando algo que es casi exacto a lo planteado reiteradamente por el Presidente Barack Obama desde el 17 de diciembre de 2014: “The current period of change is an opportune moment to reach out and work with Cuba and Cubans to support them to become a more open society”

Katrin Hansing fue ponente en una de las mesas que el 26 de junio de este año sesionaron en la sede de la Open Society Foundations de George Soros en New York, organizadas por el “laboratorio de ideas” Cuba Posible, con la cobertura de un medio de comunicación “alternativo” financiado desde Miami pero producido en Cuba. Antes hubo un panel moderado por el Señor Uwe Optenhogel, director de la Oficina de la Fundación Friedrich Ebert en Bruselas, ofreció para Cuba su “experiencia asistiendo a algunas sociedades en transición”, justamente las mismas que Soros ayudó a pasar al capitalismo neoliberal.

Hansing es profesora de Baruch College, como Ted Henken, quien en 2011 hizo una visita a Cuba para un estudio de campo sobre la blogosfera cubana, a partir de la cual varios de sus entrevistados recibieron becas, invitaciones y ayudas para involucrarse en “medios alternativos”.

Así andamos en este mundo al revés: Los palestinos y libaneses que se enfrentan a las masacres de mujeres y niños que comete Israel son terroristas mientras la “guerra contra el terror” desatada desde Washington ha asesinado cientos de miles de inocentes que nunca habían tocado un arma y según reconoció Hillary Clinton creó al Estado Islámico; como quienes defienden la Revolución cubana que se esfuerza por renovar una alternativa al capitalismo son oficialistas progubernamentales y aquellos que reciben apoyo y dinero de los que le dan indicaciones al gobierno más poderoso del planeta son alternativos. (Al Mayadeen)

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