Cuba salva

In momenti tanto difficili come questi, mentre alcune super- potenze creano assedi, Cuba costruisce ponti e invia brigate mediche ad appoggiare le nazioni che necessitano il suo aiuto

Alejandra García

http://it.granma.cu

La pandemia del nuovo coronavirus non fa distinzioni. Attacca con forza nazioni povere e ricche da oriente a occidente dal nord a sud.

Ha spinto il mondo in una crisi paragonabile solo a quella che colpì l’umanità durante la  Seconda Guerra Mondiale. Ha dimostrato che, in momenti tanto difficili come questi, mentre alcune super potenze creano assedi, Cuba costruisce ponti e invia brigate mediche ad appoggiare le nazioni che necessitano il suo aiuto.

Domenica 12 sono partite per l’Italia, (Europa) e il Togo  (Africa Occidentale), nuove brigate  mediche cubane del Contingente Internazionale Henry Reeve.

I due aerei carichi di decine di collaboratori della salute di questa piccola Isola dei Caraibi hanno preso rotte opposte.

Uno arriverà a Torino, in Piemonte, una delle città più ricche del paese europeo, severamente colpita dalla pandemia, mentre l’Italia ha già contato 20.000 morti e più di 150.000 contagiati.

Questa è la seconda brigata che giunge al paese mediterraneo. La prima è arrivata in Lombardia alla metà di marzo , una delle regioni più colpite dalla malattia.

L’altra brigata giungerà in un punto dimenticato della geografia africana, nel Togo, uno dei paesi più poveri del continente. È stato colpito dal nuovo coronavirus così come molte nazioni del primo mondo, come l’Italia.

«Cuba è la realtà più bella che c’è nel mondo in questi tempi così difficili. Non fa distinzioni. Anche se molti la criticano, sicuramente in Europa ci vanno tutti ma in Togo non ci va nessuno. Cuba sta sempre con i più necessitati», ha scritto il giornalista uruguaiano Leandro Grille nel suo account in Twitter.

L’Associazione Nazionale d’Amicizia Italia-Cuba,  ha ringraziato «il popolo cubano e il governo per questo grande gesto di solidarietà, umanità e altruismo in una drammatica emergenza di salute che ha colpito anche la stessa Isola».

Il Papa Francesco ci ha fatto pensare a Cuba questa domenica. Nella  sua orazione «Urbi et Orbi», in una basilica di San Pietro senza fedeli, ha chiamato alla fine delle guerre e delle sanzioni.

«Mentre gli USA s’impegnano a indurire le sanzioni contro l’Isola e altri paesi come il Venezuela in tempi in cui i popoli necessitano l’unità, i medici cubani mettono in pericolo le loro vite per curare gli altri.

«Cuba, oggi più che mai, salva», ha scritto i giornalista  Matías Vega, en Twitter.

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