Cuba – Russia

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista e Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è arrivato nell’aeroporto internazionale di Mosca,Vnukovo 2 poco dopo le ventuno di sabato 19. Proveniente dalla Repubblica Algerina Democratica e Popolare, dopo un’indimenticabile e fruttifera visita, il Capo di Stato è giunto per la terza volta – nell’esercizio di questo suo incarico- nella Federazione della  Russia, stavolta continuando il giro che lo porterà anche in Turchia e Cina.

Il dignitario e la delegazione che lo accompagna sono stati ricevuti nella spaiata dell’aeroporto dal viceministro de Relazioni Estere della Federazione della Russia, Serguéi Riabkov, e realizzeranno un’agenda di lavoro che prevede tra le altre attività un incontro ufficiale  con il presidente Vladímir Putin ed anche spazi per rendere omaggio alla storia delle due nazioni.

Il Presidente cubano ha parlato per un’ora circa, la mattina di ieri domenica 20, con un centinaio di compatrioti che formano la missione cubana in Russia e con una rappresentazione delle entità ufficiali dello Stato cubano che lavorano in Russia.

«Voi, ha detto il mandatario, siete parte importante di Cuba e state in una complessa trincea dalla quale necessitiamo molti risultati per poter continuare ad avanzare e per forgiare la prosperità del paese».

«Il giro non si deve solo a un interesse di Cuba, ha chiarito, ma risponde anche all’invito fatto dalle quattro nazioni che s’includono nel periplo.

In maniera speciale, ha precisato, la Russia e la Ciina hanno chiesto di ricevere questa visita in date specifiche.

Segnalando il senso politico del giro, il mandatario cubano ha segnalato il dialogo politico al più alto livello che Cuba mantiene  con le quattro nazioni, con le quali «condividiamo idee e accordi per posizioni internazionali».

Con i rappresentanti cubani in Russia, ha ascoltato spiegazioni  sull’attenzione consolare che si offre lì ai connazionali, soprattutto quelli che si trovano in situazioni irregolari. Inoltre sono stati dettagliati i programmi di studio che realizza l’Isola in questa nazione.

Sono più di 200 gli alunni che si specializzano in 30 università di sette regioni di questo paese.


Riunione di Putin e Díaz Canel

 

5.12 – Mosca- Federazione Russa – Le conversazioni ufficiali tra il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba e il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e il presidente russo, Vladímir Putin sono state marcate dal cameratismo e dalla volontà comune di rinforzare in tutti gli ambiti le relazioni che distinguono le nazioni di Cuba e della Russia

La stampa è stata accolta nei minuti iniziali di un dialogo che si è esteso per due ore, nel quale sono stati molti gli spazi comuni segnati dai due mandatari.

Prima del pranzo di cortesia offerto dal Capo dello Stato Cubano al presidente Putin, è stato apprezzato un ambiente di franca cordialità nel quale i due mandatari hanno espresso la soddisfazione di vedersi nuovamente uno di fronte all’altro.

In maniera speciale, il dignitario russo ha segnalato la recente realizzazione della XIX Sessione della Commissione Inter-governativa e del Piano di Cooperazione che esistono tra i due governi, che prevedono sino al 2030 lo sviluppo di molti progetti comuni.

«Lei sa che la Russia e l’Unione Sovietica hanno sempre appoggiato il popolo cubano nella sua lotta per la sovranità e per l’indipendenza; siamo sempre stati contro il blocco e abbiamo appoggiato Cuba nelle piattaforme internazionali, e vediamo che anche Cuba mantiene un atteggiamento simile verso il nostro paese», ha valutato Putin.

«Questo, ha detto, è il risultato dell’amicizia tradizionale fondata dal Comandante in Capo Fidel Castro, in cui onore «dedichiamo un monumento» che è un’opera d’arte, «l’immagine di un combattente».

Con emozione, ammirazione e rispetto il presidente Putin ha parlato del Leader Storico della Rivoluzione Cubana.«Uun uomo che ispira, ha detto, e guida anche in questa parte del mondo».

«Basandoci nelle fondamenta dell’amicizia e nelle condizioni contemporanee, dobbiamo rinforzare la nostra cooperazione »ha concluso il dignitario.

Il Presidente della Repubblica di Cuba ha parlato anche di affetti, ed ha trasmesso al suo omologo ruso il saluto fraterno del Generale d’Esercito:« Che mi ha chiesto prima di partire da Cuba, di darle un abbraccio come a un amico».

«Per noi questa visita ha un significata profondo e la facciamo nel momento in cui le due nazioni Russia e Cuba sono sottoposte a ingiuste sanzioni arbitrarie che provengono ed hanno origine nello stesso nemico, l’impero yankee», ha valutato Díaz-Canel.

Riflettendo sulla situazione attuale in cui si trova il paese euroasiatico, il Capo di Stato cubano ha commentato che :«Noi siamo bloccati da 60 anni e riceviamo le stesse sanzioni. Per questo il nostro primo impegno è stato continuare a difendere la posizione della Federazione della Russia in questo conflitto che, lo intendiamo, è stato creato ed ha origine disgraziatamente manipolato dal Governo degli Stati Uniti di fronte all’opinione pubblica internazionale».

Díaz-Canel ha parlato delle sessioni di lavoro della Commissione Intergovernativa svolta prima della visita. «Credo che si stiano aggiustando un gruppo di soluzioni nei temi fondamentali nei quali possiamo avanzare nella cooperazione», ha assicurato.

Il Presidente della Repubblica di Cuba ha segnalato il ruolo che sta disimpegnando la Federazione della Russia e che «Noi appoggiamo, per far sì che i mondo cambi, che nel mondo si realizzi la multipolarità».

Poi ha ricordato con soddisfazione che: « Nel mezzo di una situazione tanto complessa come i tempi che viviamo, con la Covid 19 presente, possiamo mantenere, anche se non in maniera presenziale, il dialogo politico al più alto livello, e questo riflette il buono stato e le eccellenti relazioni politiche che abbiamo».

«Credo che potremo intensificare le nostre conversazioni e i nostri scambi sui temi globali. Sui temi bilaterali», ha affermato.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba ha parlato delle idee comuni sulle ambizioni imperialiste, della necessità di difendere la multipolarità, ed anche dell’ammirazione che prova per le profonde analisi della storia che realizza il presidente Vladímir Putin.

Ancora una volta ha reiterato che« La Russia potrà sempre contare con Cuba, con tutta la nostra volontà, il nostro impegno come ammiratori che siamo della storia russa, della cultura russa, come ammiratori che siamo della sua guida. Faremo tutto il possibile, perché si rinforzino sempre più e divengano più ampi i nostri vincoli, come le nostre relazioni bilaterali e con queste il concetto di continuità che noi abbiamo assunto come generazione, che è un concetto valido, non una semplice parola d’ordine e questo è valido anche con la volontà del rafforzamento delle relazioni con la Federazione della Russia», ha concluso.


Riflessioni su due popoli in sintonia

 

«Il mondo di oggi non è il mondo che l’umanità necessita, non è il mondo che necessitiamo perché ci sia uguaglianza, per far sì che ci sia inclusione, perchè esista emancipazione, perche tutti abbiano diritti».

Le idee condivise dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista  e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, con i giornalisti che lo hanno accompagnato nel giro internazionale appena svolto, hanno compreso queste riflessioni che riguardano la civiltà nel suo insieme.

Approfittando la parentesi del viaggio aereo tra Mosca e Ankara –punto appartenente alla Turchia, ora Türkiye, il dignitario ha risposto ad alcune domande dei reporters che volevano soprattutto ascoltare una valutazione sulla visita appena svolta nella Federazione della Russia e anche valutare gli scambi come  quello sostenuto con il presidente Vladímir Putin.

Su questo incontro, che senza dubbio ha avuto una connotazione molto speciale, il dignitario dei Caraibi ha detto che si è trattato di una conversazione tra amici e tra presidenti di paesi che oggi sono sottoposti a pressioni e a sanzioni.

«Sono paesi, ha detto dell’Isola e della Russia, che si devono muovere nel mezzo di molte complessità e che sono imparentati dalla storia.

Díaz-Canel ha dettagliato che i due mandatari siamo giunti al dialogo con un forte carico emozionale e sentimentale, con una grande trascendenza nella scoperta di un monumento dedicato al Comandante in Capo Fidel Castro Ruz in un punto di Mosca.

Si è trattato di un gesto degli amici di Cuba, di gente del popolo, di gente molto umile che ha contato sull’appoggio di Putin.

«È stato un progetto elaborato e precisamente, grazie alla possibilità della sua realizzazione, è stato lui, Putin, che eci ha invitato in questa occasione in Russia.

Díaz-Canel Bermúdez, ha indicato che tra i due paesi esiste «un livello di coincidenze molto forte a proposito dei problemi che danneggiano il mondo».

Il mandatario ha segnalato l’alto livello delle relazioni che sono sempre esistite tra l’Isola e il paese euroasiatico.

Si è riferito a un dialogo che non si è mai interrotto e ha parlato di un progetto come la riattivazione dell’attività dell’acciaieria, progetto che è in marcia e che include la partecipazione di specialisti russi.

Poi ha citato un centro di diagnosi e di servizi per la tecnologia Kamaz che c’è a Cuba e ha sommato alla lista i generosi programmi di borse di studio per la specializzazione di numerosi giovani cubani; la prospezione petrolifera; lo scambio culturale; il tema della generazione elettrica o dell’industria siderurgico-meccanica o la volontà di migliorare l’infrastruttura bancaria finanziaria o del trasporto.

In questi programmi e anche in altri s’esprime ogni giorno come due paesi sono uniti da un cammino a doppia via: quella dell’analisi più profonda, questa che è la terrena e che ha anche molto a che vedere con la dimensione spirituale delle relazioni bilaterali.

Fidel –un amico la cui volontà gravita ancora sulla volontà dei due popoli – e Raúl come altro artefice dell’amicizia ininterrotta, hanno motivato varie riflessioni del mandatario: «Credo, ha affermato, che una delle cose che dobbiamo riconoscere è che nel mezzo delle avversità che affrontano anche gli amici, abbiamo sempre incontrato sensibilità da parte loro ( gli amici russi) per occuparci in maniera differenziata dei problemi di Cuba». E questo succede giustamente in una tappa, ha ragionato Díaz-Canel, in cui l’umanità vive uno dei suoi momenti più tesi e complessi.

In una delle sue riflessioni ha commentato che esiste una volontà di proiezione internazionale a favore del  multilateralismo, posizione che vincola la Russia e Cuba. «Credo che in questo esiste anche un senso di responsabilità: Cosa possiamo apportare? Loro da una grande nazione, noi da una piccola nazione ma con l’esempio che diamo di resistere creativamente nonostante il nemico che abbiamo così vicino e che ci ha voluto strangolare».

RACCONTARE LA STORIA E FARLO BENE

II Capo di Stato ha parlato dettagliatamente di questa amicizia tra russi e cubani, che trascende nel tempo, un’amicizia che, come ha detto il presidente Putin nell’inaugurazione del Monumento al Comandante in Capo, è la ricchezza comune dei due popoli.

Come fare allora per mantenere viva la fiamma e che le nuove generazioni comprendano le vere spiegazioni della storia?

«Perchè le relazioni tra Cuba e la Russia e prima con l’Unione Sovietica hanno vissuto momenti difficili», ha ricordato il mandatario, e ha riferito come, con il passare degli anni, si sono ricostituite, attualizzate e riattivate.

Poi ha condiviso la sua convinzione che: «se non c’è una buona spiegazione storica, un’analisi rigorosa della storia, corriamo il rischio che l’opportunismo, lo schematismo e il revisionismo facciano di queste relazioni un disegno che non riflette per niente le vere essenze.

Per questo è importante intendere sempre «come si sono forgiate queste relazioni, che possono aver vissuto momenti d’incomprensione e che, senza dubbio, hanno superato tutte le avversità», ha detto il presidente cubano.

Questa è la storia molto bella delle relazioni, ha anche commentato il mandatario, della maniera in cui questi vincoli si sono rinforzati, giungendo nei più diversi ambiti  «passando dalle relazioni politiche a quelle economico –commerciali, a quelle familiari, d’amicizia, di fraternità, di solidarietà e cooperazione».

E quando uno si sofferma su questa storia che è cosi bella, può accattivare i giovani e che cosa è meglio che accattivare i giovani per far sì che si sentano responsabili di far crescere e dare continuità a queste relazioni.
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RAGIONI PER SENTIRSI FELICI

Il Presidente ha parlato in modo informale. Ha parlato dei risultati obiettivi comuni e di ponti di cooperazione che s’intrecciano in varie direzioni e ha parlato anche di felicità, perchè questo «è un giro che, come si dice in buon cubano», è cominciato con il piede giusto.

«Mi sento felice, perchè credo che il giro sia cominciato bene con la visita in Algeria, ed è continuato molto bene con questa visita alla Federazione della Russia,» ha assicurato.

«Questo giro dimostra quello che molti hanno voluto ignorare pochi giorni fa: Cuba non è sola e non va nemmeno chiedendo cose per il mondo. Ha molto da offrire e condividere con i suoi amici e alleati e anche così si consolidano i vincoli».

Ci sono ragioni sufficienti per essere felici e questo lo abbiamo condiviso. Non io solamente lo sono. È felice tutta la delegazione che mi accompagna», ha segnalato.

Affronteremo le avversità e i momenti duri, ha sostenuto con certezza il mandatario, con la convinzione che possiamo avanzare, che possiamo andare avanti, che con amici così noi possiamo anche superare i nostri limiti.

Questo non si può vedere in maniera pessimista, questa sfida di creatività, questa sfida di superare il difficile è affascinante e va affrontata con felicità, con allegria, con desiderio e e con animo».

«Io credo, ha detto, che nelle giornate che si avvicinano si potranno vivere altre emozioni all’altezza di questi intensi giorni. L’insistenza per visitarli dei grandi leaders dei paesi che fanno parte del giro dimostra che Cuba non è isolata.

Sí, il giro sta seguendo una buona rotta tessendo i fili d’amicizia e cooperazione necessari e urgenti per forgiare un futuro migliore in questo pianeta tanto sofferente».

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