Qualsiasi informazione su coloro, pagati dagli USA, che attuano il compito di rendere invisibile la guerra economica è un attentato alla libertà di pensiero ed espressione
Continue reading “Il corso di Cuba e «l’opinione di Miami»” »
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Alla fine degli anni ’80, la propaganda antisovietica veniva, dagli USA, per mano del personaggio di Rambo.
Combatteva “l’invasione russa” in Afghanistan, insieme ai freedom fighters di allora, in seguito noti come…”talebani”.
Continue reading “Blocco: Cuba sa di contare con l’appoggio unanime dei popoli” »
Una sessione solenne dell’Assemblea Municipale del Potere Popolare di Bayamo e diverse attività culturali hanno festeggiato ieri, 5 novembre, i 506 anni dalla fondazione della Villa de San Salvador, divenuta la Culla della Nazionalità Cubana e capoluogo dell’attuale provincia di Granma, ha informato Radio Bayamo.
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La Rete Solidale Missione Miracolo ha denunciato lo smantellamento di un centro oculistico di primo livello per l’assistenza gratuita dei salvadoregni senza risorse per pagare un’operazione agli occhi.
Fonti di questo collettivo hanno confermato a Prensa Latina lo spostamento di attrezzature, a porte chiuse, senza accesso alla stampa, dei macchinari d’alto livello usati per le operazioni di cataratta, pterigium e per le retinopatie.
L’Assemblea Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) si sta preparando a discutere mercoledì e giovedì una risoluzione cubana per chiedere la fine del blocco degli Stati Uniti, che si è intensificato con il governo del presidente Donald Trump.
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Gerardo Villagrán del Corral, CLAE,
Traduzione di Alessandro Lattanzio
Poco più di un mese dopo essersi divenuto presidente dell’Argentina, Alberto Fernández compiva il primo viaggio all’estero in Messico, per incontrarsi per tre ore con colui sarà un alleato, il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, per parlare di complementazione commerciale, investimenti, politica estera e in particolare integrazione regionale. “Un incontro più che formidabile; un ottimo punto di partenza, coll’idea che abbiamo molte cose in comune”, con López Obrador, con cui affermava di avere
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Frei Betto www.cubadebate.cu
Il dirigente rivoluzionario brasiliano Carlos Marighella (1911-1969) fu ucciso a colpi d’arma da fuoco dalla dittatura militare 50 anni fa, il 4 novembre 1969, a San Paolo. Le circostanze del suo omicidio, la cui responsabilità il governo brasiliano ammise ufficialmente nel 1996, sono state debitamente chiarite in tre libri: Batismo de sangue (Rocco) di cui sono l’autore, che è servito da base per un film di Hervécio Ratton; la biografia scritta da Emiliano José: Carlos Marighella: o enemigo número um da ditadura militar (Casa Amarela); ed in particolare, la biografia realizzata da Mário Magalhães: Marighella, o guerrilheiro que incendiou o mundo (Companhia das Letras).
L’ossessione statunitense per ottenere quell’anelato “cambiamento di regime” a Cuba si è inasprita fino ad estremi inesplorati prima sotto la presidenza di Donald Trump.
Se la necessità di incorporare l’isola ribelle alla giurisdizione degli Stati Uniti risale dal 1783, data della famosa lettera inviata da Londra da John Adams alle autorità delle appena emancipate Tredici Colonie ordinandole di agire di conseguenza, ed il passare del tempo non ha fatto altro che esacerbare molto questa maligna pretesa.
È notevole lo sforzo mediatico volto ad equiparare le rivolte popolari in Ecuador, Cile, Honduras ed Haiti contro le politiche neoliberali dei loro governi e di un modello socio-economico e politico che risponde agli interessi dell’imperialismo USA, con gli episodi di destabilizzazione politica vissuti in Nicaragua, Venezuela e Bolivia, il cui scopo è stato quello di rovesciare i governi di quei paesi, e che sono stati promossi da forze orientate e sponsorizzate dalle agenzie interventiste al servizio di quegli stessi interessi a cui risponde il modello neoliberale difeso dai governi dei primi quattro paesi menzionati.
di Geraldina Colotti
Il Convegno Antimperialista, che si è concluso all’Avana, ha mostrato una volta ancora il legame strategico che esiste tra Cuba e Venezuela. L’arroganza di Trump e dei governi vassalli, che premono sul governo cubano sperando che abbandoni quello bolivariano in cambio di un piatto di lenticchie, si è nuovamente infranta. Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel lo aveva già ribadito a Caracas, concludendo insieme al suo omologo venezuelano, Nicolas Maduro, il Foro di Sao Paolo.
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Si è svolta a L’Avana la riunione del gruppo di Lavoro del Forum di Sao Paulo (FSP) centrata sul rafforzamento delle sinistra latinoamericane e la coesione delle forze progressiste, con la partecipazione del Presidente cubano, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e del Secondo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, José Ramón Machado Ventura.
Continue reading “Pronti alla lotta per la pace regionale” »
Il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha raggiunto nel pomeriggio di mercoledì 6 il Palazzo delle Convenzioni, dove ha incontrato ministri, capi delegazione e imprenditori cubani e stranieri che partecipano alla XXXVII edizione della Fiera Internazionale de L’Avana.
Il Quartiere cinese de L’Avana viene considerato uno dei più importanti in America Latina e ringiovanisce partendo dalla volontà del Governo; i suoi incipienti frutti si distinguono già per il loro colore e la loro bellezza e questo fa sì che attualmente non sia solamente il giallo della città quello che prevale, come scriveva Carpentier nelle sue cronache.
José M. Correa Armas
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