Aumentano i poveri in America Latina

LIMAIl numero dei poveri in America Latina e nei Caraibi è aumentato di sette milioni nel 2015, passando da 168 milioni a 175 milioni di persone, per via della contrazione economica sofferta nella regione, rivelano le proiezioni della CEPAL diffuse martedì 22 marzo.

Nel 2015, “il tasso regionale della povertà era aumentato del 29.2% degli abitanti della regione (175 milioni di persone) e il tasso d’indigenza del 12,4% (75 milioni di persone)”, ha informato la Commissione  Economica per l’America e i  Caraibi (CeEPAL), in Santiago del Cile.

La cifra si paragona in modo sfavorevole ai risultati del 2014, quando nella regione si riportarono 168 milioni di persone povere, con un incremento di due milioni rispetto all’anno precedente, in accordo con le nuove cifre consegnate dall’ organismo tecnico della ONU con sede in Santiago.

“L’aumento della quantità di persone povere constatato nel 2014 è avvenuto soprattutto tra poveri non indigenti ed è stato una conseguenza dei risultati negativi nazionali elevati in alcuni paesi.

La contrazione dello 0,4% proiettata per l’economia regionale durante il 2015, con una caduta del valore delle materie prime e il calo dell’economia brasiliana, ha avuto un impatto sulle cifre della povertà dell’America Latina l’anno scorso.

“La diffusione della povertà e della disuguaglianza è abbastanza ciclico e dato che c’è un rallentamento economico, ci sarà un aumento della povertà”, ha spiegato la segretaria esecutiva della CEPAL, Alicia Bárcena.

“Per ridurre il numero dei poveri, l’America Latina deve generare più posti di lavoro di qualità, con diritti e protezione sociale, cautelando il salario minimo, proteggendo la spesa sociale che mostra un calo nel suo ritmo di crescita”.

“La nostra raccomandazione è che i paesi cautelino la spesa pubblica sociale, quella che hanno cautelato maggiormente sino ad ora”.

“Crediamo che i programmi di trasferimento condizionati si debbano mantenere, come e soprattutto la battaglia alla povertà estrema”, ha puntualizzato la Bárcena.

In accordo con la CEPAL, i paesi dove si teme un maggior incremento della povertà  sono Venezuela, Guatemala e Honduras. Sino al 2012, dopo un decennio di crescita economica, la regione era riuscita a ridurre di 15,7 punti percentuali i suoi livelli di povertà.

Persiste la disuguaglianza

La CEPAL ha analizzato anche i livelli di disuguaglianza sociale nella regione, constatando che nella gran maggioranza dei paesi ci sono stati miglioramenti della distribuzione delle entrate secondo il coefficiente di Gini – che significa piena uguaglianza o la massima disuguaglianza.

Il coefficiente regionale è passato da 0,497 nel 2013 a 0,491 nel 2014, mentre nel 2010 era di 0,507. Nonostante, questo calo, nel 2014, l’entrata pro capite delle persone con il 10% delle entrate più alte è stata di 14 volte superiore che per il 40% con minori entrate, ha avvertito la CEPAL.

La disuguaglianza si è evidenziata anche a livello educativo e nonostante i passi avanti registrati, nell’accesso all’educazione elementare e media persistono significative brecce nella regione.

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