I brigatisti del nord appoggiano la Rivoluzione Cubana

solidarietaI giovani svedesi  Johanna Wagner, Allis Millergard, Molly Berssren e Anton Suneson fanno parte della  60ª Brigata Nordica di Solidarietà con Cuba, che ha visitato Cuba dal 15 dicembre al 5 gennaio.


Convocati dall’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli  (ICAP), circa 40 brigatisti di Danimarca, Svezia, Regno Unito e Svizzera, hanno realizzato incontri con la popolazione, hanno ricevuto informazioni sull’attualità cubana e mondiale, hanno visitato luoghi d’interesse storico e sociale e realizzato giornate di lavoro volontario. Questi amici dell’Isola erano alloggiati nell’accampamento di “Caimito”, ubicato nel municipio omonimo in provincia di Artemisa.

Johanna  vive nella città svedese di Malmö,  ha studiato e inizia ora a lavorare alla produzione di audiovisivi – testimonianza; le interessa conoscere il socialismo per quel che ha ascoltato da suo nonno che era membro del Partito Comunista, aveva combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, e le ha assicurato che questo tipo di sistema sociale garantisce il benessere delle persone. Lei desidera apprendere dall’esperienza cubana.

Prima di far parte della brigata ha studiato lo spagnolo a Cienfuegos, perché desidera leggere nella stampa locale le novità sull’Isola ed ha assicurato che i media di massa del suo paese tergiversano la realtà cubana e nascondono le conquiste nella crescita della qualità di vita dei cubani.

“Cuba è un buon esempio da mostrare al mondo”, ha detto.

“Qui si vive in pace, con tranquillità e senza timori per la delinquenza, il traffico delle droghe, le mafie e altri mali sociali presenti nei paesi capitalisti, includendo la Svezia.  La mia esperienza in quest’Isola mi ha arricchito e desidero ritornare”.

Allis, che ha visitato le città di Santiago di Cuba, Camagüey e Las Tunas ha coinciso. Lei è venuta a Cuba per assistere all’omaggio postumo offerto dal popolo cubano al Comandante in Capo Fidel Castro Ruz,  deceduto il 25 novembre del 2016.

“Il popolo cubano è rispettoso, educato, affettuoso e amabile”, ha detto “e la cosa migliore di questo paese è la qualità umana del suo popolo”.

È interessata alla cultura e soprattutto alla *salsa*, il ballo popolare e riconosce che porta con sè ricordi gratificanti.

Allis desidera collaborare in qualche modo con il progetto sociale cubano e per questo è entrata nella brigata, che offre la possibilità di realizzare giornate di lavoro volontario nell’agricoltura, e altri lavori sociali.

I suoi amici  Molly e Anton sono stati attratti dallo spagnolo e sono venuti a Cuba per questo. Hanno detto d’aver vissuto un’esperienza meravigliosa nel Caimito,  con persone di altre nazioni europee.

Hanno ascoltato testimonianze personali su come si lotta per sconfiggere le politiche neo liberiste imposte dai governi della destra del detto Vecchio Continente. Inoltre hanno ascoltato conferenze  di esperti cubani sull’attualizzazione del modello economico e della costruzione del socialismo in Cuba.

Tutti e quattro hanno  saputo della Brigata grazie all’Associazione di Amicizia Svezia – Cuba, che dispone di una struttura nazionale e realizza azioni per denunciare il blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti contro Cuba da più di mezzo secolo; per esigere da Washington la restituzione del territorio illegalmente occupato dalla base navale di  Guantánamo, dove si trova una prigione in cui si pratica la tortura ai prigionieri ed anche per smentire le campagne mediatiche contro la Rivoluzione e diffondere la verità sull’Isola dei Caraibi.

Sonia Villalobos, nata in Cile ed esiliata politica in Svezia, che dirige il gruppo  solidale nella città di Västerás  ha affermato che per realizzare i loro obiettivi organizzano varie attività, come i festival culturali in punti centrali della città, dove si diffondono volantini e si spiega la vita nella nazione  dei Caraibi.

Inoltre promuovono viaggi a Cuba con le brigate di lavoro volontario ed altre modalità turistiche, con il fine di conoscere Cuba.

Organizzano corsi di storia, inviano lettere ai media della stampa che attaccano la Rivoluzione e ai loro leader per esigere che si scriva la verità e promuovono scambi con il popolo svedese in diverse azioni di solidarietà.

“Cuba è il nostro riferimento, ha aggiunto, e non riposeremo nel nostro lavoro solidale e continueremo a dare battaglia per la Rivoluzione in qualsiasi  luogo del mondo. Il popolo cubano può contare sul nostro appoggio senza condizioni

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