Il governo golpista boliviano complottò per rovesciare le elezioni del 2020

… coll’aiuto USA

Orinoco Tribune,

Secondo documenti trapelati, i capi del governo ad interim di Jeanine Áñez pianificarono un secondo colpo di Stato per rimanere al potere in Bolivia. Il piano avrebbe coinvolto centinaia di mercenari statunitensi arrivati dalla Florida.

Ánhez prese il potere in Bolivia nel novembre 2019, dopo che violente proteste sostenute da esercito e polizia costrinsero Evo Morales a fuggire dal Paese piuttosto che governare per un quarto mandato presidenziale dopo aver vinto le elezioni. Le proteste furono innescate da denunce di brogli elettorali, promosse dall’Organizzazione degli Stati americani (OAS) e successivamente dimostratesi infondate. Il nuovo governo usò la forza militare per sopprimere dissidenti e sostenitori del partito di sinistra Movimento verso il socialismo (MAS) di Morales, e prese una brusca svolta a destra. E ripetutamente ritardò lo svolgimento delle nuove elezioni che sarebbero state l’obiettivo principale della presidenza ad interim di Ánhez.

Spinta dalle proteste di massa, alla fine accettò di tenere le elezioni nell’ottobre scorso. Il candidato del MAS Luis Arce, Ministro dell’Economia di Morales, vinse in modo schiacciante, evitando un secondo turno ottenendo il 55,1% dei voti. Ánhez non vi partecipò.

Mentre Arce celebrava la vittoria, Ánhez e i suoi ministri pianificarono un secondo colpo di Stato, che gli avrebbe permesso di ribaltare la volontà del popolo boliviano, secondo The Intercept del 17 giugno, citando registrazioni di conversazioni e scambi di e-mail che dettagliavano la cospirazione.

Secondo il rapporto, le figure chiave del piano erano Luis Fernando López, ministro della difesa di Ánhez, e Joe Pereira, ex-amministratore civile dell’esercito nordamericano. Pereira avrebbe dovuto reclutare mercenari negli Stati Uniti e farli volare in Bolivia. Lì avrebbero unito le forze con truppe d’élite dell’esercito boliviano, unità di polizia e gruppi di vigilantes di destra per reprimere i sostenitori del MAS.

“Posso ottenere 10000 uomini senza problemi”, si vantava Pereira nella conversazione. “Tutte le forze speciali. Posso anche portare 350 di quelli che chiamiamo LEP, professionisti delle forze dell’ordine, per guidare la polizia. Se c’è qualcos’altro di cui ho bisogno, li farò volare in incognito, come se fossero fotografi, pastori, medici, turisti”. Il numero di truppe sembrò un vanto di Pereira. Uno dei reclutatori degli USA a cui si rivolse per chiedere aiuto disse a The Intercept che “non si potrebbero ottenere 10000 persone anche se la Blackwater fosse tornata in affari in Iraq”. Ma gli scambi di e-mail indicano che la pianificazione era in fase avanzata e che almeno 250 mercenari erano pronti a partecipa al “piano Bolivia”, prima che venisse annullato.

Da parte boliviana, i funzionari avevano tre aerei da trasporto Hercules C-130 in grado di trasportare in aereo i mercenari e le loro armi dagli USA. Pereira disse che voleva “raccogliere personale del comando meridionale, nella base aeronautica di Homestead, a Miami”. Due fonti militari USA dichiararono ad Intercept che il comando delle operazioni speciali degli USA sapeva del golpe, ma una fonte affermò che “nessuno li prese davvero sul serio”.

Alcuni dettagli delle conversazioni corrispondevano alle affermazioni di Morales all’inizio di novembre 2020. Accusò il generale Sergio Orellana, nominato comandante delle forze armate boliviane da Ánhez, di aver fatto pressioni su altri ufficiali affinché lanciassero una giunta militare per impedire la Presidenza di Arce. López assicurò ai cospiratori che Orellana era pronto ad avviare “l’operazione militare” contro il MAS. I piani non furono mai messi in atto.

Apparentemente López non poteva assicurarsi il sostegno di un numero sufficiente di comandanti e litigò coll’allora ministro degli Interni Arturo Murillo, responsabile della polizia. Il generale Orellana ed entrambi i ministri erano membri dell’amministrazione Ánhez ora fuggiti dalla Bolivia dopo la vittoria di Arce e prima del suo insediamento. Murillo fu arrestato dall’FBI il mese scorso. Accusato di aver preso una tangente per firmare un contratto per la fornitura di gas lacrimogeno da un’azienda della Florida a prezzi gonfiati. Ánhez fu arrestata in Bolivia e accusata di crimini legati al modo in cui occupò la presidenza. Anche Pereira è detenuto in una prigione boliviana in attesa di processo per frode.

The Intercept crede che fosse assai improbabile che il complotto avesse tacita approvazione o sostegno dal governo USA. Sembra più vicino per natura all’ultimo tentativo di rovesciare il governo venezuelano, che coinvolse la società di sicurezza privata Silvercorp USA. L’incursione dei mercenari USA in Venezuela, avvenuta nel maggio 2020, si concluse con un umiliante fallimento e fu soprannominata da molti “l’invasione della Baia dei Porcellini”, riferendosi alla fallita invasione di Cuba preparata dalla CIA nel 1961.

Traduzione di Alessandro Lattanzio

 

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