Vilma, «più necessaria che mai»

I fiori del dirigente della Rivoluzione Cubana, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, così come un’offerta di fiori in nome del popolo di Cuba, hanno accompagnato l’omaggio all’eterna Presidente della FMC.

Secondo Fronte, Santiago di Cuba.–Con la certezza fidelista che «l’esempio di Vilma oggi è più necessario che mai, le attività centrali in commemorazione dell’anniversario 94 della sua nascita hanno avuto il loro momento centrale in questi paraggi con l’offerta di fiori del leader della Rivoluzione Cubana, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, e del popolo di Cuba, nel luogo in cui si custodiscono le ceneri dell’eroina, nel mausoleo del II Fronte Frank País García.

La  membro del Burò Politico e segretaria generale della Federazione delle Donne Cubane (FMC), Teresa Amarelle Boué e  centinaia di donne di questa zona, rappresentando tutte le cubane, si sono riunite per celebrare il suo legato e la vitalità dell’organizzazione.

«Ricordiamo oggi con profonda emozione e molto rispetto l’eterna presidente dellaFMC, Vilma Espín, nella cui vita si riassumono i più genuini valori della donna cubana», ha scritto in X il Primo Segretario del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez.

Dieci giovani hanno ricevuto in maniera speciale la tessera che le accredita come membri della FMC , come espressione che il presente e il futuro della Patria sono la continuità dell’opera alla quale la generazione storica della quale Vilma faceva parte, dedicò la sua vita.


Vilma, eroina della patria

Nasceva a Cuba la compagna Vilma Espin nome di battaglia Deborah. Oggi avrebbe compiuto 94 anni. 

 

Ieri 7 aprile,  Vilma Lucila Espín Guillois, l’ammirata e amata Presidente della Federazione delle Donne Cubane, avrebbe compiuto 94 anni. Nata nel 1930 a Santiago de Cuba, la ricordiamo non solo per i suoi valori rilevanti, le sue numerose decorazioni, i suoi titoli e i suoi meriti, come il titolo onorifico di Eroina della Repubblica di Cuba, ma soprattutto per la sua tenace e instancabile lotta per l’emancipazione delle donne.

Modesta, naturale, autentica, Vilma sapeva restituire sorrisi e affetto con la dolcezza del suo incedere e la gentilezza delle sue parole a chi la avvicinava. Nel corso della mia vita giornalistica ho avuto modo di intervistare molti federati, sia dirigenti che di base, e in tutti c’era sempre un complimento, una frase di stima, un sentimento di affetto o un aneddoto speciale verso la donna che aveva i bambini al centro delle sue preoccupazioni. I ricordi di chi l’ha conosciuta, che la conoscesse o meno, ma che l’ha sentita come propria, magari attraverso la sua benevola presenza.

È stata ammirata e amata dalle generazioni che hanno avuto il privilegio di seguirla e di condividere con lei quei momenti eccezionali della nostra storia, e anche le generazioni più giovani, quelle che l’hanno conosciuta per citazione o attraverso le azioni delle loro famiglie, in particolare delle loro madri, nonne, zie… ne conservano il ricordo con ammirazione e rispetto.

In più di qualche occasione l’ho incontrata in un corridoio della grande casa tra la 13ª e il Paseo, nel Vedado, sede della Direzione nazionale della FMC; o nei suoi giardini, a condividere un anniversario il 23 agosto o la Giornata internazionale della donna. L’ho anche vista condurre, con accurata leadership e sagge riflessioni, congressi, riunioni plenarie del Comitato nazionale, gite, e mai una volta ha ignorato la mia presenza o quella di altre colleghe in qualsiasi evento.

Sollecita e cortese, ci salutava, scambiava qualche parola o ci raccontava qualcosa con quella sua voce dolce e cadenzata; non trascurava mai la famiglia o i bambini, ci dava un parere, un consiglio e proseguiva per la sua strada, preoccupata per qualche faccenda in sospeso, attenta alla chiamata di qualcuno. Non passava mai accanto agli altri o li ignorava; credo che nulla di umano le fosse estraneo.

Le fondatrici di base della FMC, le lavoratrici di un contingente femminile, le donne del villaggio, le delegazioni di altri Paesi, i presidenti e i ministri stranieri, i delegati o gli ospiti del Paese erano tutti consapevoli del suo magnetismo e provavano una profonda ammirazione e affetto per lei. Come mi ha detto una di queste donne, Vilma era amata solo ascoltando la sua voce dolce e convincente.

Promotrice dei cambiamenti più rivoluzionari nel campo dei diritti delle donne e dei bambini, la sua presenza non fu mai nominale, ma si dedicò anima e corpo ai compiti e alle responsabilità, attenta a ogni dettaglio, come quando nel 1961 vennero creati i Circoli dei bambini e si interessò a come sarebbero state strutturate queste istituzioni, persino all’arredamento che ogni circolo avrebbe avuto e che i bambini avrebbero utilizzato, a seconda della loro età.

Fu un anno straordinario per Cuba e per la Federazione stessa, immersa in molteplici compiti. Un anno che lei ricorderà sempre come un anno di grandi imprese in generale e della Federazione in particolare.

“Quello non fu solo l’anno di Girón, ma fu anche l’anno del grande piano delle contadine, del grande piano per superare i problemi delle ex lavoratrici domestiche, della campagna di alfabetizzazione, l’anno in cui iniziammo i circoli infantili, il primo dei quali fu inaugurato il 10 aprile. Si trattava di compiti immensi, svolti tutti contemporaneamente e in cui la Federazione, appena organizzata, lavorò molto duramente e con grande efficacia. A volte mi chiedo come abbiamo potuto farlo. Ma è stato fatto in modo tale che i frutti sono ancora presenti. È stato un anno che ha fissato degli standard, che ci ha insegnato molto.

Qualche giorno fa si è concluso l’11° Congresso della FMC. Vilma non era fisicamente presente, lo sappiamo. Ma in qualche modo, il suo spirito combattivo si è ravvivato tra le delegate e gli ospiti del grande evento femminile. Era come se fosse lì, attenta alla lettura del Rapporto centrale, alle commissioni di lavoro, alla plenaria o agli eventi collaterali che si sono svolti. Mi fa pensare che fosse felice e orgogliosa del suo gruppo di donne, tenace come è sempre stato.

Fonte: Cubainformación

Traduzione: italiacuba.it

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