Il Muro della Florida e gli effetti delle crepe

Luis A. Montero Cabrera http://www.cubadebate.cu

Gli ingegneri lo sanno molto bene. Un qualsiasi muro di contenimento non deve presentare crepe. Se ciò che deve contenere è un fluido o qualsiasi oggetto mobile, una perdita o crepa permette che questo cominci a “infiltrarsi”. Gradualmente il percorso attraverso la crepa si amplia, eroso dal fluido o dal materiale stesso che la trapassa, e finisce per fuoriuscire tutto ciò che era destinato a contenere. Può perfino abbattere il muro stesso.

Gli umani hanno costruito muri per molti scopi, e anche per fermare il flusso dei congeneri in una direzione o nell’altra. Un caso antologico è la cosiddetta Grande Muraglia cinese. Si tratta di un insieme di edifici costruiti per millenni, con materiali diversi, e che è tracciata sul bordo settentrionale di quella che oggi conosciamo come la nazione cinese. Anche l’importante dinastia Ming la ricostruì e rafforzò molto contro i Manchù, più di quattro secoli fa, ma questi trovarono un modo per entrare e uscire con una certa facilità, all’inizio del suo assedio. Più tardi approfittarono di tale “crepa virtuale” entrarono definitivamente e giunsero a Pechino. Lì simularono di allearsi con i Ming e, infine posero termine a questa dinastia, instaurando una propria. Avvenne lo stesso che con qualsiasi altro muro: se si può passare attraverso una fessura, finisce infiltrandosi e smettendo di assolvere il suo compito. Lì solo sopravvisse la pietra fisica che lo costituiva, che giunge sino ai nostri giorni e si dice che sia visibile dallo spazio extraterrestre. Ma il divieto virtuale di attraversarla rimase distrutto per sempre.

Un altro muro di contenzione di umani fu il famoso Muro di Berlino, eretto molto rapidamente, il 13 agosto 1961, e scomparso, con la stessa rapidità, il 9 novembre 1989. Giunse ad essere un formidabile sistema di fortificazioni che aveva posti di controllo dove i tedeschi che vivevano in occidente potevano passare alla parte orientale del paese con relativa facilità, ma gli abitanti di quella parte necessitavano di autorizzazioni molto speciali per transitare in direzione opposta. E’ molto strano che qualche politico esperto potesse pensare che questa situazione potesse mantenersi per sempre. In effetti, quando le pressioni politiche sul Muro, dal lato orientale, furono molto forti, il governo di allora prese l’accordo di flessibilizzare il transito nella direzione ristretta. Ma avvenne come con i muri di contenzione dell’acqua, o la Grande Muraglia cinese ed i Manciù: la crepa aperta non ha potuto resistere alla pressione e tutto condusse ad una manifestazione di massa che lo distrusse fisicamente e virtualmente. Del Muro di Berlino solo rimane, essenzialmente, un segno lungo dove esistette e un qualche oggetto da museo.

Il Muro della Florida ha una componente naturale, il mare, e una virtuale che è durata più che il Muro di Berlino. Ai cittadini e residenti legali degli USA non gli si permette visitare liberamente Cuba, dal febbraio 1963, solo circa 17 mesi dopo la costituzione del muro europeo, anche se, già da prima, c’erano restrizioni e raccomandazioni di non farlo.

Poiché le proibizioni di movimento appaiono molto male in un paese fondato sulla base ideologica della libertà, come Cuba, i suoi ideologi trovarono una forma legale. Non è un divieto di viaggiare, ma di spendere soldi per continuare a viaggiare, poiché il fatto di comprare un hamburger a Cuba è “commerciare con il nemico”. Se non fosse così tragico si potrebbe pensare che non gli mancava il senso dell’umorismo nell’utilizzare una legge del 1917 applicabile alle potenze rivali della I Guerra Mondiale. Purtroppo, ciò sostiene in modo legale, virtuale e molto forte il Muro della Florida, fino ad oggi.

Per molti è chiaro che la parte mediatica ed ideologica anti-cubana negli USA ottenne un importante supporto grazie a questo muro virtuale. Una minoranza di risentiti politici, dove predomina una bassa caratura morale che gli permette tollerare, e persino promuovere, il terrorismo quando loro sono i protagonisti, ha troppo prevalso. Ottennero, per molto tempo, mentire e diffondere liberamente qualsiasi calunnia circa la politica e le azioni della Rivoluzione cubana. Ad una grande parte del popolo USA le più eclatanti falsità giunsero a presentarle come verità. Molto pochi potevano vedere, con i propri occhi, le nostre realtà perché il Muro della Florida impediva all’immensa maggioranza di venire a vedere. Spesso si sostiene che questo supporto ideologico è simile quello del defunto Muro di Berlino.

Nel corso degli ultimi due anni, si sono aperte crepe nel Muro della Florida. E’ stato permesso che alcuni lo attraversassero nella direzione proibita, anche se rimanevano molte limitazioni. Ma si è ottenuto qualcosa di molto importante: un cittadino medio di quel paese, che sia tra le centinaia di migliaia di persone che sono state in grado di venire, in questo periodo, ora non può più credere alle apocalittiche descrizioni dei sostenitori del Muro. Hanno visto con i propri occhi e vissuto le nostre molte virtù ed i nostri veri problemi. Se un presidente, anche con tutta l’autorità di cui è investito, riassume un linguaggio odioso e pretende tappare la crepa può prevedersi il suo fallimento. Il Muro Florida inevitabilmente crollerà ed eroso da quella crepa, probabilmente molto prima di quanto si possa pensare.

I turisti USA che ci visitano e si recano alla base del monumento dedicato al nostro José Martí, all’Avana, potranno leggere una di quelle belle sue frasi che i cubani chiamiamo come pensieri: “Gli uomini si dividono in due campi: quelli che amano e costruiscono e quelli che odiano e distruggono”. E’ evidente a quale dei lati appartengono coloro che favoriscono l’incredibile restrizione della libertà e dei diritti umani che significa il divieto di visitare il nostro paese, sotto qualsiasi pretesto.


El Muro de la Florida y los efectos de las grietas

Por: Luis A. Montero Cabrera

Los ingenieros lo saben muy bien. Un muro de contención cualquiera no debe tener grietas. Si lo que debe contener es un fluido o cualquier objeto movible, un escape o grieta permite que este comience a “filtrarse”. Paulatinamente la ruta a través de la grieta se va ampliando, erosionada por el fluido o el material mismo que la traspasa, y termina fugándose por ella todo lo que se pretende contener. Puede hasta arrasar al propio muro.

Los humanos han construido muros para muchos propósitos, y también para contener el flujo de los congéneres en una dirección u otra. Un caso antológico es la llamada Gran Muralla china. Se trata de una colección de edificaciones construida durante milenios, con diferentes materiales, y que está trazada sobre el borde norte de lo que conocemos hoy como la nación china. Incluso la importante dinastía Ming la reconstruyó y reforzó mucho contra los manchúes hace más de cuatro siglos, pero estos encontraron la forma de entrar y salir con cierta soltura al principio de su asedio. Tiempo después aprovecharon esa “grieta virtual”, entraron definitivamente y llegaron a Beijing. Allí simularon aliarse con los Ming y finalmente acabaron con esa dinastía, instaurando una propia. Ocurrió lo mismo que con cualquier muro: si se puede pasar por una rajadura, termina filtrándose y dejando de cumplir su cometido. Allí solo sobrevivió la piedra física que lo constituía, que llega hasta nuestros días y se dice que puede verse desde el espacio extraterrestre. Pero la prohibición virtual de atravesarla quedó destruida para siempre.

Otro muro de contención de humanos fue el famoso Muro de Berlín, erigido muy rápidamente el 13 de agosto de 1961 y desaparecido con la misma rapidez el 9 de noviembre 1989. Llegó a ser un formidable sistema de fortificación que tenía puntos de control donde los alemanes que vivían en el occidente podían pasar a la parte más oriental del país con relativa facilidad, pero los habitantes de esa parte requerían de autorizaciones muy especiales para transitar en la dirección contraria. Resulta muy extraño que algún político experimentado pudiera haber pensado que esa situación podía mantenerse eternamente. Efectivamente, cuando las presiones políticas sobre el Muro del lado oriental fueron muy fuertes, el gobierno de entonces tomó el acuerdo de flexibilizar el tránsito en la dirección restringida. Pero ocurrió como con los muros de contención de agua, o con la gran muralla china y los manchúes: la grieta abierta no resistió la presión y todo condujo a una demostración masiva que lo aniquiló física y virtualmente. Del Muro de Berlín solo queda esencialmente una marca a lo largo de donde existió y algún objeto museable.

El Muro de la Florida tiene una componente natural, el mar, y una virtual que ha durado más que el Muro de Berlín. A los ciudadanos y habitantes legales de los EEUU no se les permite visitar libremente Cuba desde febrero de 1963, solo unos 17 meses después que el establecimiento del muro europeo, aunque ya existían restricciones y recomendaciones de no hacerlo desde antes.

Como las prohibiciones de movimiento lucen muy mal en un país fundado sobre la base ideológica de la libertad, igual que Cuba, sus ideólogos hallaron una forma legal. No se trata de una prohibición de viajar, sino de gastar dinero para mantenerse viajando, pues el hecho de comprar una hamburguesa en Cuba es “comerciar con el enemigo”. Si no fuera tan trágico se podría pensar que no les faltó sentido del humor al recurrir a una ley de 1917, aplicable a las potencias rivales de la Primera Guerra Mundial. Desgraciadamente, eso sostiene legal, virtual y muy fuertemente el Muro de la Florida hasta nuestros días.

Para muchos es evidente que la parte mediática e ideológica anticubana en los EEUU logró un sustento importante gracias a este muro virtual. Una minoría de resentidos políticos, donde predomina una baja catadura moral que les permite tolerar y hasta promover el terrorismo cuando lo protagonizan ellos, ha predominado demasiado. Lograron durante mucho tiempo mentir y diseminar libremente cualquier calumnia acerca de la política y las acciones de la Revolución Cubana. A una gran parte del pueblo de los EEUU las más atroces falsedades llegaron a presentárseles como verdades. Muy pocos podían comprobar con los propios ojos nuestras realidades porque el Muro de la Florida le impedía a la inmensa mayoría venir y ver. Suele argumentarse que este sustento ideológico es similar al del fenecido Muro de Berlín.

Durante los últimos dos años se abrieron grietas al Muro de la Florida. Se permitió que algunos lo atravesaran en la dirección prohibida, aunque permanecieron muchas limitaciones. Pero se ha ganado algo muy importante: un ciudadano promedio de ese país que esté entre los cientos de miles que han podido venir durante este tiempo ya no puede creer más las apocalípticas descripciones de los sostenedores del Muro. Han visto con sus propios ojos y vivido nuestras muchas virtudes y nuestros verdaderos problemas. Si un presidente, aún con toda la autoridad de que está investido, reasume un lenguaje odioso y pretende taponear la rajadura puede predecirse su fracaso. El Muro de la Florida se derrumbará inevitablemente y erosionado por esa grieta, probablemente mucho más temprano que tarde.

Los turistas de los EEUU que nos visiten y vayan a la base del monumento a nuestro José Martí en La Habana podrán leer una de esas hermosas frases suyas que los cubanos llamamos como pensamientos: “Los hombres andan en dos bandos: los que aman y construyen y los que odian y destruyen”. Resulta evidente a cuál de esos bandos pertenecen aquéllos que favorecen la increíble restricción a la libertad y los derechos humanos que significa la prohibición de visitar nuestro país, con cualquier pretexto.

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