“Il paese è in battaglia contro il cedimento di una destra malconcia e decadente che, senza essere al potere, già si arrende agli interessi stranieri”, ha scritto il presidente Nicolas Maduro nel suo account sul social network Twitter per protestare contro la visita del presidente spagnolo Felipe González in Venezuela.
Il capo dello Stato si è unito il ripudio della maggioranza della popolazione che ritiene la presenza di Gonzalez come un’ingerenza negli affari interni della nazione sudamericana.
Maduro ha insistito che “gli affari del Venezuela sono nostri, solo i venezuelani hanno l’autorità per assumerli; tutta la nostra Patria ripudia interventismo”.
Da questa piattaforma virtuale migliaia di utenti contro questo fatto usando l’hastag #FelipeFueraDeAqui e #VenezuelaSeRespeta
La chiamata ad un twitter nazionale è stata fatta venerdì scorso dal leader del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Jorge Rodriguez, che ha definito l’ex presidente spagnolo “corrotto”.
Gonzalez, che governò la nazione europea tra il 1982 ed il 1996, è qui per partecipare alla difesa nel processo, che il prossimo martedì, riprenderà contro il leader dell’opposizione Leopoldo Lopez, del partito Volontà Popolare.
Lopez è stato il principale istigatore della violenza politica che ha causato 43 morti e 800 feriti nel febbraio 2014, con l’obiettivo di togliere il potere al presidente Maduro.
Si è anche appreso che Felipe González supporterà anche l’ex sindaco metropolitano di Caracas, Antonio Ledezma, che è stato accusato di cospirazione contro il governo.
Lo scorso aprile i deputati del blocco socialista del Parlamento venezuelano hanno dichiarato Gonzalez persona non grata per il fatto che cerca d’interferire negativamente negli affari interni del paese.
