Donald Trump non ha avuto bisogno di un indovino nello stile del greco Calcante, che con la sua visione fece sì che Ulisse ideasse il mitico cavallo di legno che permise la distruzione della città di Troia.
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Carta bianca alla tortura
Frei Betto www.cubadebate.cu
Il presidente Bolsonaro onora, come un eroe nazionale, uno dei più noti torturatori dell’epoca della dittatura militare, il colonnello Brilhante Ulstra.
Fidel e l’incendio in Amazzonia
Il discorso di Fidel Castro al Vertice della Terra (Rio de Janeiro, 1992), quando enumerò le cause e previde i disastri che avrebbe causato la grave alterazione del clima, ha solcato gli ultimi giorni le reti digitali.
La verità sui medici cubani
“Curerebbero persino il figlio di Bolsonaro”
Alberto Rodríguez www.cubadebate.cu
La campagna del governo di Donald Trump contro Cuba ha raggiunto livelli che toccano l’assurdo. Ora, Washington accusa l’Avana di ottenere denaro “sfruttando” e “schiavizzando” i medici cubani che forniscono servizi all’estero. Paradossi della politica: coloro che hanno inventato lo sfruttamento del lavoro e fondarono il loro paese su leggi schiavistiche, accusano altri di praticare i loro metodi. Pertanto, non si sa se gli USA accusino l’isola per sfruttamento in sé o per apparente plagio del suo sistema di governo.
Lula, 500 giorni davanti alle avversità
Si sono compiuti i 500 giorni di prigionia di Luiz Inacio Lula da Silva il 20 agosto 2019, nel mezzo di una crisi politica-economica di grandi dimensioni che sta vivendo Brasile. Le rivelazioni di Glenn Greenwald hanno dimostrato che Lava Jato è stato lo strumento giudiziario per una doppia operazione a forma di tenaglia: l’uscita del Partito dei Lavoratori dal governo, attraverso l’impeachment dell’allora presidentessa Dilma Roosseff e la prigione, con successiva inabilitazione di Lula, che, prima di essere arrestato, dominava tutti i sondaggi sulla corsa presidenziale nel suo paese. A causa di questa deformazione è stato eletto l’estremista di destra Jair Messias Bolsonaro: il triste risultato dell’annichilimento delle leve politiche nell’idea di cancellare il PT dalla mappa.
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“Lula è vittima di persecuzione politica”
Un gruppo di esponenti di chiara fama di giuristi ed ex responsabili della Giustizia di diversi paesi ha elaborato e divulgato, l’11 agosto 2019, un fermo messaggio, rivolto in particolare al Supremo Tribunale Federale brasiliano, per il ripristino del debito processo nei confronti dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e per il rispetto dello Stato di diritto. (T.I. 11/8/2019)
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L’Amazzonia brucia… e Bolsonaro incolpa gli ambientalisti!
Juraima Almeida (*); da: surysur.net; 22.8.2019
L’Istituto Nazionale di Ricerche Spaziali (INPE) del Brasile ha confermato, grazie ai suoi satelliti, che tra gennaio e questi giorni di agosto si sono registrati 74.155 focolai intermittenti di incendi forestali nell’ovest, nel sud-est e nel sud del Brasile, conseguenze della “politica di sviluppo” del presidente di ultra destra Jair Bolsonaro a favore dell’agricoltura e dell’estrattivismo minerario, smantellando le politiche ambientali.
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Amazzonia in fiamme
c’era «un piano preciso» della bancada ruralista
Brasile. È la lobby più potente del Brasile. Il loro ultimo successo? La recente eliminazione dei divieti per centinaia di pesticidi e dei pesanti dazi sull’importazione di auto di lusso e delle (costose) macchine agricole, in cambio di canali preferenziali per la carne brasiliana verso l’Europa
Roberto Zanini https://ilmanifesto.it
Chi provoca gli incendi in Amazzonia
e quali sono le responsabilità di Bolsonaro?
L’Amazzonia brucia. Con l’incendio che colpisce uno dei polmoni verdi del pianeta divampano le polemiche.
Le organizzazioni e i movimenti ambientalisti hanno incolpato il presidente brasiliano Jair Bolsonaro per la grave situazione che questa regione brasiliana sta attraversando. Il fascio liberista a sua volta ha ribattuto puntando il dito proprio contro le ONG.
Vzla: comunicato (Amazzonia)
Il Governo della Repubblica Bolivariana del Venezuela esprime profonda preoccupazione per gli imponenti e terribili incendi che stanno devastando la regione amazzonica nel territorio di diversi paesi sudamericani, con un impatto molto gravi sulla popolazione, sugli ecosistemi e sulla diversità biologica della zona, considerata il polmone del pianeta Terra.
Padura su Lula: “Prima o poi la giustizia farà la sua parte”
Durante una tournée in Brasile per promuovere il suo romanzo “La trasparenza del tempo”, lo scrittore cubano Leonardo Padura ha voluto fare visita all’ex presidente Lula a Curitiba.
L’incontro è avvenuto il 15 agosto 2019, insieme all’attivista Monica Benicio, vedova di Marielle Franco. Dopo la visita, l’autore di “L’uomo che amava i cani” ha rilasciato la seguente dichiarazione pubblica, in cui esprime la sua solidarietà con l’ex presidente e raccontando alcune impressioni sull’incontro e sulla situazione del paese.
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Il ciclo progressista non era morto, faceva baldoria
Katu Arkonada www.cubadebate.cu
Lo vollero dare per morto. La sconfitta del kirchnerismo al secondo turno delle elezioni generali (novembre 2015), insieme alla sconfitta del chavismo in Venezuela alle elezioni legislative (dicembre 2015) e la perdita del referendum per la ricandidatura di Evo Morales (febbraio 2016) condussero molti analisti di destra, ma anche di alcuni settori della sinistra progressista ed accademica, a decretare la fine del ciclo progressista avviato da Chávez, Lula e Néstor Kirchner in Venezuela, Brasile ed Argentina negli ultimi anni del XX secolo e nei primi del XXI.
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YouTube è il principale propagandista dell’estrema destra in Brasile
Un team di ricerca dell’Università Federale del Minas Gerais si è dedicato allo studio di come YouTube aiuta a modificare la realtà che i suoi utenti percepiscono.
In Brasile, YouTube è molto popolare e il suo uso è diventato virale tra i cittadini, molti dei quali si sono rivolti a ideologie di estrema destra a causa degli algoritmi dei social network che hanno creato un “ecosistema di odio”, secondo l’attivista brasiliana per i diritti delle donne, Debora Diniz, che ha dovuto lasciare il Brasile dopo aver ricevuto minacce di morte da troll di destra.
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Macri, sconfitto e senza rotta con un’Argentina in fiamme
Caduta dei salari, una svalutazione enorme, negozi chiusi nell’attesa di un dollaro stabile, il presidente argentino Mauricio Macri affronta oggi una delle sue peggiori tappe, a quattro mesi dalla fine della sua gestione.
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