Due giorni prima di dover consegnare la presidenza, Jair Messias Bolsonaro è volato negli USA sull’aereo presidenziale della Repubblica Federativa del Brasile. L’ex presidente se n’è andato ma la sua impronta è rimasta impressa nelle profondità del Paese più esteso del bacino amazzonico, perché è sempre stato lì. Sei o sette anni fa nessuno avrebbe parlato del bolsonarismo come fenomeno, tuttavia oggi questo capita ed è opportuno rivedere cosa lo ha creato e sostiene.
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Jair Bolsonaro e il remake del colpo fallito
Opera dell’azzardo, la miglior scelta e la costruzione ben pianificata dell’oligarchia e dei servizi speciali statunitensi, Jair Bolsonaro, il «Messia» dei ricchi e dei potenti, servitore senza condizioni degli interessi yankee, non poteva somigliare di più al ex mandatario statunitense Donald Trump.
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Venezuela su golpe in Brasile
Dalle nuvole della speranza alla dura realtà in Brasile
Dopo la più massiccia investitura presidenziale della storia del Brasile, il 1 gennaio scorso, e una festa popolare che ha scosso l’intero Paese, Lula da Silva ha cominciato a governare. Il presidente e i suoi ministri sapevano che lo scenario dell’eredità ricevuta dall’estremista di destra Jair Bolsonaro sarebbe stata cupa: un Paese letteralmente distrutto in ogni aspetto della vita pubblica. Ma anche così, ci sono state sorprese e nessuna è stata piacevole.
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Come il ritorno di Lula cambia il volto all’America Latina
di Giulio Chinappi*
Il ritorno di Luiz Inácio Lula da Silva alla presidenza del Brasile ha aperto il 2023 della politica internazionale. Si tratta infatti di un momento che determinerà il futuro non solo del Paese, ma di tutta la regione latinoamericana. Stiamo del resto parlando della prima economia e del Paese più esteso e popoloso di tutta l’America Latina, la cui politica estera ha un’incidenza rilevante a livello continentale e mondiale.
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Lula, tra due fuochi
Atilio A. Boron – Pagina 12
L’investitura alla presidenza del Brasile di Luiz Inacio “Lula” da Silva è una grande notizia per l’America Latina e i Caraibi. Si presume che il gigante sudamericano recupererà il protagonismo internazionale che ha avuto in passato e contribuirà a rilanciare o dinamizzare i vari processi di integrazione in corso nella regione, cosa più che mai importante nel bicentenario della nefasta Dottrina Monroe.
La naturalizzazione dell’orrore
Nel 1934, l’ambasciatore José Jobim (assassinato dalla dittatura, a Rio, nel 1979) pubblicò il libro ‘Hitler e os comediantes’ (Hitler ed i commedianti) (Editora Cruzeiro do Sul). Il testo descrive l’ascesa del leader nazista appena eletto e la reazione del popolo tedesco davanti ai suoi abusi. Non si credeva che avrebbe messo in atto un regime di terrore. “Non gli piacciono gli ebrei”, dicevano, “ma questo non deve essere motivo di preoccupazione. Gli ebrei sono potenti nel mondo della finanza ed Hitler non è pazzo da molestarli. E sappiamo tutti come è andata a finire.
La verità sui medici cubani
“Curerebbero persino il figlio di Bolsonaro”
Alberto Rodríguez www.cubadebate.cu
La campagna del governo di Donald Trump contro Cuba ha raggiunto livelli che toccano l’assurdo. Ora, Washington accusa l’Avana di ottenere denaro “sfruttando” e “schiavizzando” i medici cubani che forniscono servizi all’estero. Paradossi della politica: coloro che hanno inventato lo sfruttamento del lavoro e fondarono il loro paese su leggi schiavistiche, accusano altri di praticare i loro metodi. Pertanto, non si sa se gli USA accusino l’isola per sfruttamento in sé o per apparente plagio del suo sistema di governo.
Lula, 500 giorni davanti alle avversità
Si sono compiuti i 500 giorni di prigionia di Luiz Inacio Lula da Silva il 20 agosto 2019, nel mezzo di una crisi politica-economica di grandi dimensioni che sta vivendo Brasile. Le rivelazioni di Glenn Greenwald hanno dimostrato che Lava Jato è stato lo strumento giudiziario per una doppia operazione a forma di tenaglia: l’uscita del Partito dei Lavoratori dal governo, attraverso l’impeachment dell’allora presidentessa Dilma Roosseff e la prigione, con successiva inabilitazione di Lula, che, prima di essere arrestato, dominava tutti i sondaggi sulla corsa presidenziale nel suo paese. A causa di questa deformazione è stato eletto l’estremista di destra Jair Messias Bolsonaro: il triste risultato dell’annichilimento delle leve politiche nell’idea di cancellare il PT dalla mappa.
“Lula è vittima di persecuzione politica”
Un gruppo di esponenti di chiara fama di giuristi ed ex responsabili della Giustizia di diversi paesi ha elaborato e divulgato, l’11 agosto 2019, un fermo messaggio, rivolto in particolare al Supremo Tribunale Federale brasiliano, per il ripristino del debito processo nei confronti dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e per il rispetto dello Stato di diritto. (T.I. 11/8/2019)
Bolsonaro ed il fascismo
Atilio Borón www.cubadebate.cu
È diventato un luogo comune caratterizzare il nuovo governo di Jair Bolsonaro come “fascista”. Questo, a mio avviso, costituisce un grave errore. Il fascismo non si deriva dalle caratteristiche di un dirigente politico, per quanto nei test della personalità -o negli atteggiamenti della vita quotidiana, come nel caso di Bolsonaro- si comprovi uno schiacciante predominio di atteggiamenti reazionari, fanatici, sessisti, xenofobi e razzisti.
Lula, il personaggio dell’anno in Brasile
Emir Sader www.cubadebate.cu
Di tutto quello che è successo quest’anno in Brasile, che abbia una certa importanza, non c’è nulla che possa essere spiegato senza riferirsi a Lula, che significa speranza per molti e panico per altri.
Mai il destino di un paese è stato così intrinsecamente legato al destino di una persona, come lo sono i destini del Brasile e di Lula.
Satellite di Washington
Eric Nepomuceno www.cubadebate.cu
Quando venne eletto presidente, il capitano dell’Esercito Jair Bolsonaro promise ridurre i 29 ministeri che erediterà da Michel Temer a 15. Poi disse che sarebbero stati 17. Questa settimana ha nominato il ventesimo ministro. Ed ha lasciato intendere che potrà crearne altri tre.
Il vice di Bolsonaro ed i medici cubani
Iroel Sánchez* http://espanol.almayadeen.net
I mass media sembrano concordare sul fatto che in un paese come Cuba non ci esistano libertà di espressione e pluralismo, mentre questi sì abbondano nella stampa capitalista.
Grazie, medici cubani. A presto
Fernando Morais è uno dei più importanti scrittori brasiliani. Ha dedicato questo video ai medici cubani che ritornano dal Brasile e lo ha pubblicato sul suo blog “Nocaute”. Ne La pupila insomne l’abbiamo trascritto e tradotto per i nostri lettori.