56 anni dalla rottura delle relazioni diplomatiche USA-Cuba

Elier Ramirez Cañedo http://www.granma.cu

Chiarendo i fatti

rompen-relacionesNell’aprile 1959 Fidel si reca negli USA -la sua seconda uscita all’esterno dopo il trionfo della Rivoluzione-, [1] non per chiedere soldi come erano soliti i presidenti della repubblica borghese neocoloniale, ma per spiegare i percorsi che avrebbe preso la Rivoluzione e cercare di ottenere la comprensione del governo e del popolo USA sul nuovo momento storico che si viveva a Cuba.

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Pinar del Río: 2,1 per mille nati vivi

ninaCon un tasso di appena il 2,1 per ogni mille nati vivi, il sistema di salute di questa provincia ha presentato nel 2016 l’indice di mortalità infantile più basso della sua storia.

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Cuba 2016: Un aggiustamento che non arrivò…né arriverà

Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com

granmaNuovamente i mezzi di comunicazione internazionali annunciano l’imminente debacle economica cubana e persino, in alcuni che si fanno chiamare alternativi, risuonano previsioni che sono fallite in anteriori occasioni, nei loro pronostici su Cuba ed hanno la correttezza politica di chiamare “embargo” il blocco che, da più di cinque decenni, cerca di far arrendere, per fame e malattie, coloro che viviamo su questa isola.

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Jennifer Bello: non rinunceremo ai nostri principi

http://www.cubadebate.cu

posterIntervento di Jennifer Bello Martinez, membro del Consiglio di Stato e Presidentessa della Federazione Studentesca Universitaria, in Piazza della Rivoluzione José Martí, il 2 gennaio 2017, “Anno 59 della Rivoluzione”

Compatrioti,

Amici del mondo con noi oggi,

Popolo di Cuba:

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Cosa scrivere su Cuba nel mezzo del disastro mondiale?

Andres Marí – https://lapupilainsomne.wordpress.com

somos-fidelL’America Latina sembra tornare a essere governata dalle destre: l’Argentina paga ai fondi avvoltoio e ricarica sui più poveri il disastro neoliberale del nuovo governo; il Brasile destituisce la sua presidentessa da parte di un parlamento presieduto da grandi corruttori; Bolivia si vede privata di un’altra elezione del suo leader indigeno per una campagna contro di lui promossa dai grandi interessi economici; l’Ecuador riceve continui attacchi di destabilizzazione; il Nicaragua è di nuovo minacciato.

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A proposito di sfilate e di marce

https://nostramerica.wordpress.com

not_864652_03_225906_g001La relatività è una cosa curiosa. Gli Stati Uniti spendono in armi più di qualsiasi altro paese al mondo. Cuba spende in istruzione più di qualsiasi altro paese del continente. Eppure, quando noi facciamo una sfilata militare da là c’è chi ci accusa di spese indiscriminate. Come se non fossimo un paese sotto aggressione, l’ultimo sopravvissuto della Guerra Fredda. L’unico nemico rimasto al capitalismo nel mondo.

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Le 10 vittorie del presidente Maduro nel 2016

di Ignacio Ramonet – teleSUR – http://www.lantidiplomatico.it

maduroTutto si presentava molto complicato, al principio del 2016, per le autorità di Caracas.

Principalmente per tre ragioni:

1) l’opposizione neoliberista aveva vinto le elezioni legislative del dicembre 2015 e controllava l’Assemblea Nazionale:

2) i prezzi del petrolio, principale risorsa del Venezuela, erano caduti al livello più basso degli ultimi decenni;

3) il presidente statunitense Barack Obama aveva firmato un ordine esecutivo dove si dichiarava che il Venezuela rappresentava una «minaccia inusuale e straordinaria per la sicurezza nazionale e la politica estera degli Stati Uniti» [I]

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Avana 2 gennaio 2017: marcia popolo combattente

Era l’alba in Piazza della Rivoluzione ieri, 2 gennaio, con la scorta di Martí, Camilo, il Che e Fidel; era l’alba come tante volte nella storia con quello splendore che le fa prendere vita quando si riempie di cubani, e nonostante il ricordo bagnato di lacrime del commiato che il popolo ha offerto al suo Comandante, viva, con lo sguardo sicuro in quegli uomini che raffinano le proprie idee mentre costruiscono ponti.

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L’economia cubana 2016-17. Valutazione preliminare (I)

José Luis Rodriguez – http://www.cubadebate.cu

(I)

tractorL’anno che si conclude è stato molto difficile per il nostro paese.

Soffriamo l’irreparabile perdita del nostro Comandante in Capo, il leader storico della Rivoluzione cubana, senza dubbio il più brillante discepolo di José Martí e la cui opera ha gettato le basi per continuare la lotta per l’indipendenza e lo sviluppo in tutti noi.

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Rivoluzione cubana degli umili e per gli umili

Ana Hernández http://razonesdecuba.cubadebate.cu

fidel-unpais“La gioia è immensa, ma ancora molto resta da fare … non immaginiamoci che d’ora in poi tutto sarà più facile, può darsi che, da ora, tutto sia più difficile.”

Questa frase fu pronunciata dal Leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro, quel gennaio del 1959 quando la Carovana della Libertà entrò trionfalmente a L’Avana: quanta certezza per definire ciò che sarebbe venuto dopo!!

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La Cuba che Fidel cambiò

58-2017

a seguire infografia dei dati più importanti su terra, lavoro, casa, salute ed istruzione prima del 1959  e dopo il 1959.

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