Per festeggiare il 500º anniversario de L’Avana, come omaggio all’immenso lavoro svolto dallo Storiografo de L’Avana, pubblichiamo il finale dell’intervista ad Eusebio Leal, fatta da Randy Alonso, nostro direttore, per la Mesa Redonda, il 18 ottobre 2019:
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Dimensione di Eusebio
Silvio Rodríguez https://nostramerica.wordpress.com
Caro Eusebio, la prima volta che ci siamo incrociati non ero stato in grado di indovinare la tua vera dimensione. Non so se ti ricordi. eravamo nell’ufficio che Aida Santamaría aveva in via San Ignacio e Empedrado. Quella mattina sei entrato un momento, le hai sussurrato qualcosa e poi hai proseguito con il tuo passo silenzioso e la tua camicia come quella di tutti i cubani. Erano state così tenui la tua entrata e la tua uscita che potevo anche essermele sognate. Ma quella donna indimenticabile mi aveva subito raccontato che eri stato oggetto “delle crudeli realtà delle nostre vite”. Tu non l’hai mai saputo, ma da quell’istante sono stato dalla tua parte.
Il controgolpe di El Alto imponeva l’autoproclamazione di Jeanine Ánhez
Mision Verdad, http://aurorasito.altervista.org
Durante l’era coloniale, il Cerro Rico de Potosí in Bolivia fu al centro del saccheggio di enormi quantità di argento da parte dell’Europa. All’inizio di questo secolo, in particolare a Cochabamba, fu tessuto il piano di privatizzazione dell’acqua, dalla paternità delle istituzioni di Bretton Woods e il fedele sostegno dell’allora presidente Hugo Banzer. Seguendo tale linea, lo Stato boliviano del Presidente Evo Morales, fu sommerso da varie pressioni e aggressioni globali aziendali.
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Evo e la Bolivia danno fastidio all’impero
Oscar Sánchez Serra, Granma http://aurorasito.altervista.org
Se qualcuno dubita della partecipazione del governo degli Stati Uniti e dell’Organizzazione, degli Stati degli Stati Uniti (OSA) al colpo di Stato in Bolivia, dia un’occhiata all’account twitter di Trump e legga questo commento: “Questi eventi inviano un segnale forte al regimi illegittimi in Venezuela e Nicaragua…”
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La Bolivia e il ritorno della questione militare
per mano di Washington e dell’ OSA
di Alvaro Verzi Rangel (*); da: rebelion.org;
Il rovesciamento del governo popolare di Evo Morales in Bolivia conferma che la questione militare è tornata in America Latina come strumento dei piani degli Stati Uniti per il controllo civile e politico del suo “cortile posteriore” e garanzia per l’appropriazione delle enormi ricchezze naturali della regione.
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Bolivia: due rapporti indipendenti provano che non ci sono stati brogli
Al contrario di quanto cerca di affermare la narrazione dominante, al solito fallace per non dire mendace, in Bolivia non vi è stato alcun broglio alle elezioni per favorire la vittoria di Evo Morales. Che, bisogna ricordare, ha ottenuto ben 600mila voti in più del suo avversario più vicino, Carlos Mesa di Unidad Ciudadana. Uno degli attori del golpe, insieme al fondamentalista religioso Camacho, una sorta di Bolsonaro in salsa boliviana.
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Il golpe che venne dall’estero: geopolitica e interferenze in Bolivia
Mision Verdad, http://aurorasito.altervista.org
È incontestabile che sia Luis Camacho e Carlos Mesa, sia violenze e repressione di polizia-militari che le accompagnavano nel rovesciamento di Evo Morales, coprivano l’intero programma informativo. Tuttavia, uno sguardo rigorosamente locale potrebbe impedirci di vedere le pressioni internazionali che influenzavano in modo decisivo il campo di battaglia boliviano.
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Evo, il golpe ed il Messico
Angel Guerra Cabrera www.cubadebate.cu
L’accoglienza di Evo Morales come rifugiato politico da parte del governo AMLO fa risplendere la politica estera messicana di sovranità, autodeterminazione ed asilo per i perseguitati politici nel processo di riscatto da parte del tabasqueño (AMLO è nato nel Tabasco).
Dichiarazione MINREX
Nelle ultime ore le autorità operanti nello Stato Plurinazionale della Bolivia hanno presentato l’idea che dei collaboratori cubani fomentano le proteste che stanno avvenendo in Bolivia, e a questo si unisce una messa a fuoco simile nelle reti sociali, attraverso account di dubbia provenienza e falsi profili che incitano alla violenza contro il personale della salute.
Quando neofascismo fa rima con neoliberismo: golpe in Bolivia
Marc Vandepitte (*); investigaction.net
«Perché non c’è mai stato un colpo di Stato negli USA? Perché là non c’è un’ambasciata USA»
classica battuta in America Latina
Domenica 10 novembre è stato perpetrato un colpo di Stato in Bolivia. L’esercito ha costretto il presidente Evo Morales, eletto nuovamente, a dare le dimissioni. Nelle strade monta la violenza. Bande armate dell’opposizione aggrediscono militanti e dirigenti del Movimento al Socialismo (MAS) di Evo Morales. Intimidiscono i giornalisti, bruciano le case dei membri del MAS, compresa quella della sorella di Evo.
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Viva Evo! Morales è rovesciato, ma il socialismo boliviano perdurerà
Andre Vltchek, 21st. Century Wire,
Si sono impegnati a farlo, e ‘hanno fatto, signori feudali, magnati dei mass media e altre “élite” ricche boliviane, hanno rovesciato il governo, spezzato la speranza e interrotto un processo socialista di grande successo in quello che una volta era uno dei Paesi più poveri del Sud America. Un giorno saranno maledetti dalla loro stessa nazione. Un giorno saranno processati per sedizione. Un giorno dovranno rivelare chi li ha addestrati, impiegati, trasformati in bestie senza spina dorsale. Un giorno! Speriamo presto.
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I tre giorni che hanno scosso Cuba
È iniziato giovedì scorso, con la presentazione della risoluzione cubana contro il blocco USA che, da 27 anni, si vota all’ONU. La giornata è stata tra le più combattute che si ricordi, con la troika USA, Israele e Brasile totalmente isolata. Bolsonaro, che ha trascinato il suo paese, per la prima volta, nella comparsa, invece di aggiungere forza, vergognosamente, le ha sottratte. Centoottantasette paesi si sono allineati con l’isola, nonostante le pressioni del governo gringo, che ha minacciato diverse nazioni con il sospendere gli aiuti economici.
ELAM: 20 anni di fedeltà al pensiero umanista di Fidel
Il Presidente de Cuba, Miguel Díaz- Canel Bermúdez ha partecipato alla cerimonia realizzata in occasione del 20º anniversario della Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM), che «è stata un progetto fondato per migliorare la qualità della vita di coloro che nascevano e morivano senza aver avuto l’opportunità di contare con un medico».
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Investimento straniero in Cuba: dai freni agli incentivi
L’investimento straniero in Cuba continua ad essere fondamentale per stimolare lo sviluppo economico del paese.
Nell’ultimo anno, settori tanto importanti come il turismo, la costruzione, la logistica, le miniere, le energie (soprattutto rinnovabili) e alcuni affari agricoli e forestali hanno occupato il protagonismo quando si parlava di capitale impegnato nei cronogrammi degli investimenti.
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Venezuela: denuncia invasione della sua ambasciata in Brasile
Il viceministro per l’Europa del Ministero delle Relazioni Estere del Venezuela, Yván Gil, ha denunciato che la sede dell’ambasciata venezuelana in Brasile, ubicata a Brasilia, la capitale di questa nazione, è stata invasa da militanti oppositori del Governo del mandatario, Nicolás Maduro, appoggiati dall’estrema destra , ha informato Telesur.
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