Tag Archives: George Floyd

Cronaca di un fallimento annunciato

 lo scenario che desiderano non lo avranno mai

Marco Velázquez Cristo www.cubadebate.cu

Nell’attuale scenario, la controrivoluzione tradizionale e quella dai colletti bianchi cercano, con accanimento, situazioni o eventi di natura straordinaria verificatisi nel paese, per cercare di equipararli e forzare parallelismi con altri di decisamente maggior connotazione e di cause diverse che si verificano all’estero, principalmente negli USA.

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È il sistema, stupido

Iroel Sánchez  https://lapupilainsomne.wordpress.com

“Protestare in nome della morale contro “eccessi” o “abusi” è un errore che suggerisce complicità attiva. Non ci sono “abusi” o “eccessi” qui, semplicemente, un sistema che comprende tutto”.

                                                                                              Simone de Beauveoir

C’è una scena del documentario ‘I am not your negro’ (Raoul Peck, 2017) in cui lo scrittore afroamericano James Baldwin viene intervistato in televisione, negli anni settanta del XX secolo, ed il conduttore del programma gli chiede perché i neri, negli USA, non sono ottimisti “… se ci sono neri che sono governatori, ci sono neri in politica, altri in tutti gli sport, sono stati persino premiati dando loro opportunità negli spot televisivi…”. Preceduta da un sorriso sarcastico, la risposta di Baldwin, che vide i suoi amici Medgar Evers, Malcolm X e Martin Luther King assassinati dal sistema, fu “non è una questione di cosa succede ai neri qui…la vera domanda è cosa accadrà al paese”.

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Cubainformacion: non riesco a respirare!

Cuba dice … “Non riesco a respirare”

“Non riesco a respirare”, gridava George Floyd, prima di morire strangolato da un agente di polizia nel Minnesota.

Settimane prima, il blocco USA impediva a Cuba di acquistare ventilatori medici.

E riusciva a rompere un accordo “petrolio per alimenti” tra Venezuela ed una società messicana.

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Negro!

Alessandra Riccio https://nostramerica.wordpress.com

“Io non sono un negro, io sono un uomo!”, così lo scrittore James Baldwin pretendeva di spiegare l’enigma del razzismo. Non è il colore della pelle, non è l’origine africana, un uomo diventa un negro quando gli occhi che lo guardano lo vedono diverso e altro. Per essere negro, sosteneva Baldwin, afroamericano di Harlem che ha passato gran parte della sua vita in Francia denunciando la discriminazione razziale e sessuale del suo paese, devi essere visto da sguardi che in quella differenza di pelle vogliono vedere inferiorità e servitù.

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Il crimine contro Floyd virale nel mondo della cultura

Musicisti, scrittori, attori, sceneggiatori, pittori, disegnatori, autori di graffiti: la comunità artistica degli Stati Uniti non solo ha lanciato segnali forti e chiari di condanna dell’assassinio di George Floyd, ucciso da un poliziotto di Minneapolis, m,a partendo da questa azione brutale, esige giustizia e riparazione.

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Tra la disperazione e la mancanza di risposta

Mentre gli USA affrontano la maggior ondata di proteste dall’assassinio di Martin Luther King, Trump infiamma il conflitto e definisce le azioni «terrorismo nazionale».

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I cani di Trump

Gli stessi cani, «i cani più feroci»,  ha detto, quelli che ha minacciato di incitare contro i manifestanti riuniti davanti alla Casa  Bianca per protestare contro l’assassinio di un negro, George Floyd, commesso da un poliziotto bianco.

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Dal Minnesota al Venezuela: la metafora di George Floyd

William Serafino  https://medium.com/@misionverdad2012

Con il passare dei giorni, si va chiarendo la storia dell’assassinio poliziesco dell’afroamericano George Floyd, a Minneapolis, stato del Minnesota, per mano di agenti locali che lo hanno soffocato, sino ad ucciderlo, nel mezzo di un arresto.

George Floyd, 46 anni, era nativo del Texas, si è trasferito a Minneapolis, nel 2014, cercando di ricostruire la sua vita ed ottenere un lavoro, dopo essere stato condannato a cinque anni di prigione per rapina a mano armata, nel 2009. In gioventù era un atleta ed amico intimo del famoso cestista Stephen Jackson e ha anche lavorato con la star della musica texana DJ Screw.

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Al di là di Minneapolis

«Migliaia di statunitensi avrebbero potuto dormire, stanotte, con un respiratore artificiale. Non lo avranno. Il loro governo ha preferito usare quel denaro per finanziare la sovversione a Cuba negli ultimi anni»

Javier Gómez Sánchez  www.granma.cu

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Un crimine nuovo con un motivo vecchio

La storia, per scherno della nostra epoca, non è nuova.

Come il ritornello di una canzone macabra, lo scorso 25 maggio –  paradossalmente celebrato come Giorno Internazionale dell’Africa- è stato assassinato a Minneapolis  l’afroamericano George Floyd, la cui morte è avvenuta per asfissia, perché  un poliziotto lo ha tirato al suolo e ha messo un ginocchio, per otto minuti, sulla sua gola.

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