Cubano arrestato in Colombia

Un cubano arrestato in Colombia ha confessato oggi che aveva come obbiettivo attentare contro il massimo leader dell’ex guerriglia delle FARC, Rodrigo Londoño, e l’aspirante di sinistra alla presidenza Gustavo Petro, proposito che è fallito all’essere internato in un carcere.

“Io appartengo al ‘Movimento Giustiziere 51‘, le nostre operazioni sono  azioni militari contro gli interessi cubani all’estero, in questo caso l’Ambasciata cubana a Bogotà, od in Cile, come contro il leader smobilitato delle FARC, alias ‘Timochenko’”, ha segnalato Raul Gutierrez in un’intervista con W Radio.

Il cubano è in prigione dal 14 marzo, quando gli agenti della Procura Generale e la Polizia colombiana hanno bloccato un attentato che pretendeva  perpetrare contro cittadini statunitensi che lavorano per l’ambasciata di questo paese in Colombia.

L’arrestato ha aggiunto che contro Londoño, avevano organizzato un attentato in Armenia, zona dell’occidente colombiano. “Era una casa affittata da un collaboratore, in una strada pedonale di Armenia, e si sapeva già che sarebbe passato di lì, però non si è potuto concretare”, ha indicato.

Londoño ha dovuto ritirarsi dalla contesa elettorale in marzo per un infarto, ma proprio prima di quell’annuncio, in febbraio, ha percorso vari punti del paese, tra questi Armenia, dove è stato raggiunto da un’onda di manifestanti che gli gridavano “assassino.”

D’altra parte, Gutierrez ha aggiunto che era anche parte degli obiettivi militari della sua organizzazione il candidato per il movimento Colombia Umana, Gustavo Petro. “Contro quello che si sta postulando (alla Presidenza) e che prima era guerrigliero del M-19”, ha indicato.

Sulle fonti che finanziano il suo gruppo che svolge attentati terroristi, Gutierrez ha spiegato che provengono “dall’esilio cubano nella Florida e dall’estrema destra colombiana “, ma ha detto che per sicurezza non poteva rivelare nomi.

Gutierrez è stato inviato al carcere perché le autorità che lo seguivano hanno incontrato conversazioni telefoniche che dimostrerebbero i suoi vincoli col gruppo estremista ISIS.

Secondo l’investigazione, il detenuto si comunicava con messaggi di testo con gruppi islamici da più di un anno. “Il suo obiettivo era uccidere cittadini nordamericani per dare forza a gruppi estremisti religiosi“, ha spiegato la procuratrice addetta al caso in quel momento.

Nonostante queste prove, il cubano, che ha offerto l’intervista dal carcere La Picota, nel sud della capitale, ha detto che questo è falso. “Se devo pagare per affermare che pretendevo fare degli attentati contro Petro e ‘Timochenko‘, pago; ma non per fare attentati jihadisti contro persone nordamericane”, ha spiegato.

Gutierrez ha detto che è nato a Cuba nell’anno 1972, che ha studiato a L’Avana e che ha abbandonato Cuba per stabilirsi negli Stati Uniti, dove si  unito a gruppi contro il Governo cubano.

Con informazione di DPA traduzione di Ida Garberi


La destra reazionaria colombiana e la mafia cubana pianificavano attentati a Bogotá

 

07.05.18 – Il cittadino d’origine cubana e residente negli Stati Uniti, Raúl Gutiérrez,  ha confermato d’essere stato pagato dalla destra più reazionaria della Colombia per attentare contro il presidente della Forza Alternativa Rivoluzionaria del Comune, Rodrigo Londoño, e il candidato presidenziale Gustavo Petro.

I propositi di Gutiérrez sono stati frustrati con il suo arresto nel mese di marzo scorso in Colombia, per presunti vincoli con lo Stato Islamico (Isis).

In un’intervista con una radio locale aveva però smentito questa versione, assicurando che lo avevano assunto l’esilio cubano nella Florida e la destra reazionaria colombiana.

«Come posso far parte di un movimento islamico, se non sono nemmeno musulmano?», aveva chiesto Gutiérrez alla  stampa.

Poi aveva sottolineato che per sicurezza non avrebbe rivelato i nomi dei suoi finanziatori ed ha aggiunto che apparteneva a un movimento incaricato di operazioni militari contro gli interessi cubani all’estero, e che in questo caso erano le ambasciate cubane a Bogotá e in Cile e il leader smobilitato delle FARC, alias Timochenko, ha segnalato ancora  Gutiérrez in un’intervista con W Radio dal carcere La Picota, a sud  della capitale.

Il quotidiano EL  Espectador, ha informato che Gutiérrez si disponeva a sequestrare l’ambasciatore cubano in Colombia.

Tra i suoi obiettivi c’era il candidato presidenziale della sinistra, Gustavo Petro, rappresentante del Movimento Colombia Humana, che  secondo le inchieste disputerà  la presidenza in una seconda tornata con il candidato  di Uribe, Iván Duque.

In accordo con El Tiempo, Gutiérrez sarà sottoposto ad un esame mentale per ottenere elementi della sua personalità che possano portare ad una valutazione delle sue dichiarazioni.

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