Per più di 100 giorni la dirigenza antichavista intraprese la sua batteria discorsiva contro il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE) dopo che questo organo collegiale accettò organizzare le elezioni dei costituenti sulle basi elettive proposte dal presidente Nicolás Maduro. Diverse furono i cortei e mobilitazioni convocate verso la sede del Potere Elettorale e le dichiarazioni contro di esso. Addirittura dall’interno, il rettore Luis Emilio Rondón chiese il respingimento di tale richiesta, al presidente Maduro, sulla base del fatto che aveva “vizi di incostituzionalità”. Altri portavoce si dichiararono contro il calendario elettorale che programmava per dicembre le elezioni dei governatori.
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