Oggi, la squadra di teleSUR deve provare un immenso orgoglio. Perché le minacce di intervento del Dipartimento di Stato, attraverso il suo agente venezuelano Juan Guaidó, sono la prova del suo impatto e del suo successo.
Il primo ministro iracheno ha denunciato che, su richiesta di Donald Trump, aveva invitato il generale iraniano Qassem Suleimani a un incontro a Baghdad, per chiedergli che facilitasse un canale di dialogo tra Iran, USA ed Arabia Saudita.
Il Maggior generale Euclides Campo Aponte ha accompagnato Hugo Chavez nella ribellione civico-militare del 4 febbraio 1992, come responsabile della comunicazione. Lo abbiamo incontrato durante l’ultima seduta dell’Assemblea Nazionale Costituente, nel corso della quale Aponte ha illustrato i termini della nuova dottrina militare, proposta al massimo organo plenipotenziario del Venezuela.
La linea aerea statunitense American Airlines cerca di aggiungere due nuovi voli al giorno per l’Avana, nonostante le crescenti restrizioni imposte dall’amministrazione di Donald Trump ai viaggi a Cuba.
Nell’aula magna del Tribunal Supremo de Justicia ci sono tutte le massime autorità dello stato bolivariano, riunite in sessione solenne per l’apertura dell’anno giudiziario. Sono presenti le alte cariche dei cinque poteri di cui dispone la repubblica – legislativo, esecutivo, giudiziario, morale (o cittadino) e elettorale -, più i rappresentanti del massimo organo plenipotenziario, l’Assemblea Nazionale Costituente, votata da oltre 8 milioni di cittadini il 30 luglio del 2017: il presidente, Diosdado Cabello, e le due vicepresidenti, Tania Diaz e Gladys Requena.
Discorso del Presidente dell’Istituto Cubano di Amicizia con i Popoli, Fernando González Llort, per iniziare il Falò dell’Amicizia
Accampamento Internazionale Julio Antonio Mella di Artemisa, con la presenza di rappresentanti di oltre 50 corpi diplomatici accreditati a Cuba. Momento propizio per aprire la giornata per i 60 anni del nostro Istituto.
Nei tempi di internet è molto comune ricevere attraverso gruppi di WhatsApp o di altre reti sociali, catene di messaggi dei temi più diversi: frasi di amore, attestazioni di fede, annunci di fatti e perfino inviti ad eventi culturali. Generalmente tutte invitano a condividere coi nostri contatti il contenuto.
La ragione del castigo di Trump all’emigrazione cubana
Fino a gennaio 2017, l’emigrazione cubana otteneva negli USA, con privilegio esclusivo, asilo, residenza e non pochi vantaggi sociali.
Ciò terminò, dopo l’abrogazione, da parte del presidente Barack Obama, della cosiddetta politica “piedi asciutti, piedi bagnati”.
Donald Trump si è perfettamente adattato alla nuova situazione, in sintonia con la sua linea antimigratoria. Solo nel 2019, ha emesso ordine di espulsione per 2600 cubani/e.
Il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha partecipato nel pomeriggio di lunedì 27 all’inaugurazione del Centro di Produzione di Telesur in Cuba, con sede negli Studi d’Animazione del ICAIC.
L’amministrazione Trump ha speso 654 milioni di dollari in “aiuti” per cercare di rovesciare il governo venezuelano, tra cui 435 milioni attraverso USAID e 128 milioni direttamente a Juan Guaidó e alla sua corrotta banda del colpo di stato, il tutto mentre impone un’austerità devastante in patria.
E’ stato uno scambio curioso. Frustrato per gli attacchi contro il suo partito – il Movimento per il Socialismo (MAS) – l’ex presidente della Bolivia, Evo Morales, ha realizzato una registrazione audio in cui ha sollecitato i suoi sostenitori a formare milizie. Maximilian Heath, della Reuters, si è recato in Argentina per parlare con Morales di questa sua registrazione trapelata; Morales ha detto: “In Bolivia le forze armate stanno sparando contro la gente, uccidendo persone, il popolo ha il diritto di organizzare la propria sicurezza”.
Il municipio di Miami, con l’applauso della stampa locale, ha vietato la partecipazione del duo cubano Gente de Zona al concerto di fine anno tenuto in quella città.
Il suo peccato: aver salutato, in un concerto all’Avana tenuto due anni fa, il presidente Miguel Díaz-Canel, che era venuto come spettatore.