Venezuela: guerra di fakenews

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Il giornale spagnolo ‘El País’ ha riconosciuto pubblicamente di aver mentito con una clamorosa fakenews.

Il quotidiano spagnolo ha utilizzato una foto della massa di persone che si sono riversate a votare per la “prova generale” dell’Assemblea Costituente, prevista per il 30 luglio, spacciandola per “elettori” del plebiscito illegale organizzato dalle destre, nel piano sovversivo in atto (che ha già prodotto un centinaio di morti e oltre 1000 feriti).


Il ministro dell’informazione venezuelana, Ernesto Villegas, dal suo account twitter ha sottolineato che El Pais ha dato la colpa all’agenzia di stampa EFE.

Grande giornalismo. Siamo abituati. Solo sorpresi che per una volta arrivano le scuse.

Cristina González, professoressa di Comunicación Social de la Universidad Central de Venezuela (UCV), ha sottolineato in un’intervista a Navarro, come quello di El Pais non sia stato un errore ma un “atto assolutamente intenzionale”.

Secondo l’esperta queste notizie derivano dalla “cartellizzazione dell’informazione che domina i media spagnoli” e ha ricordato che “esistono tanti esempi di uso di immagini di altri paesi per mettere in scena una realtà che non è quella venezuelana. Il tutto a fini politici”. E infine, una domanda molto interessante da parte dell’esperta: “Con che faccia Mariano Rajoy continuerà a squalificare il referendum indipendista catalano, dopo aver avallato la buffonata dell’opposizione venezuelana?”.

Questo in Spagna. In Italia, Rainews ha rilanciato la stessa foto di El Pais. Ad oggi non solo non sono arrivate le scuse ma la foto fake è ancora pubblicata. Non solo la Rai, servizio pubblico, non ha dato notizia del voto legale di domenica in Venezuela e ha coperto solo quello illegale. Ma ha utilizzato le masse che partecipavano nelle prime come se fossero “anti-Maduro”. Una vergogna.

Il giornale che condivide e partecipa alla stessa “rete” di quotidiani de El Pais, la Repubblica, continua ogni giorno con le sue fakenews e la sua totale censura di quello che avviene realmente nel paese. Linciaggi, violenze, il fascismo quotidiano dei “manifestanti pacifici” tutto oscurato.

Nel suo ultimo articolo Omero Cia arriva a scrivere: ““Il primo effetto del referendum simbolico organizzato in Venezuela dalla MUD è stato quello di restituire una voce alla comunità internazionale”.

Non commentiamo. Crediamo che i nostri lettori abbiano ormai gli anticorpi di rispondere direttamente a chi lavora al servizio di chi sta lavorando alla destituzione violenta del governo venezuelano.

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