Un giovane di 20 anni, dello stesso Partito Repubblicano, è stato identificato come l’attentatore di Donald Trump
Continue reading “Il doppio filo delle armi e della politica” »
Un giovane di 20 anni, dello stesso Partito Repubblicano, è stato identificato come l’attentatore di Donald Trump
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L’Argentina si mobilita contro il negazionismo di Milei, mentre i tagli finanziari del suo governo minacciano i cosiddetti siti della memoria, dove c’erano campi di concentramento, gli archivi storici e le politiche riparatorie
I giovani nelle reti sociali: uno scenario di guerra attuale
“Il primo dovere di un uomo di questi tempi è essere un uomo del suo tempo”, diceva il nostro amato José Martí. Cuba oggi subisce attacchi incessanti da parte del governo USA attraverso le piattaforme digitali. Ci sono assedi costanti e campagne diffamatorie contro il nostro governo cubano, al punto da riuscire a distorcere ogni tipo di notizia o evento che si verifica nel nostro Paese, con un unico scopo: cercare di denigrare il nostro governo e i nostri principali dirigenti.
Continue reading “Un nuovo Moncada partendo dal precetto di Marti” »
Recentemente la televisione cubana ha presentato prove dell’esistenza di nuovi piani terroristici contro Cuba organizzati in Florida, mostrando un video in cui un gruppo di mercenari cubani si esercita al tiro e spiega i propri intenti. Le loro “prodezze” militari consisterebbero nel piazzare esplosivi nella loro terra natale e sparare ai loro ex compatrioti.
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Continue reading “Tu fornisci le immagini, che io fornirò la guerra” »
All’inizio degli anni ’60 del XX secolo, la politica USA per rovesciare la Rivoluzione cercava di occultare le misure più sporche, come i progetti di assassinio di Fidel Castro e i Piani di Azione Coperta approvati alla CIA, tutti sotto l’ordine del presidente che, se tali azioni fossero state scoperte, gli implicati nella loro esecuzione avrebbero dovuto fare uso della “negazione plausibile” al fine di nascondere la partecipazione del governo.
Imbarazzo e sconforto, non si può concettualizzare diversamente il battibecco nella dirigenza del Movimento Al Socialismo (MAS) boliviano. Golpe-autogolpe? Non c’è nulla che giustifichi il cumulo di accuse lanciate dall’ex presidente Evo Morales. Prima di farle, avrebbe dovuto misurare le conseguenze. La deriva generata è pericolosa, compromette la cittadinanza e mette a nudo rancori da cortile scolastico.
Nel loro appartamento a Baghdad (Iraq), due amici giornalisti mi raccontano come sono stati colpiti dagli orrori della guerra imposta dagli USA, nel 2003, contro il loro paese. Yusuf e Anisa sono membri della Federazione dei Giornalisti dell’Iraq e lavorano entrambi come freelance per aziende di comunicazione occidentali che sono arrivate a Baghdad in mezzo alla guerra. La prima volta che sono andato a cena nel loro appartamento, nel ben situato quartiere di Waziriyah, mi ha colpito l’attenzione che Anisa – che già conoscevo come una persona laica – indossasse un velo sul volto.
Il sistema capitalista si è andato formando nella sua struttura iniziale a partire dall’instaurazione dei rapporti di produzione che lo sviluppo accelerato di nuove e potenti forze produttive ha determinato all’inizio del XV secolo – con i viaggi di scoperta, la colonizzazione e la conseguente formazione di un incipiente mercato mondiale – che hanno generato un enorme flusso di ricchezza dal cosiddetto Nuovo Mondo all’Europa.
Continue reading “Il valore dei concetti e la chiarezza delle idee…” »
Il 5 luglio, 213 esimo anno dalla firma dell’atto di Indipendenza, un evento che ha segnato la nascita della Repubblica del Venezuela. Questa data manifesta il coraggio di un gruppo di venezuelani al fine di rendersi indipendenti da un impero che, per secoli, impose loro un sistema di governo oppressivo. Come accadde ieri, oggi il paese si alza contro l’impero gringo, con la formazione dell’unione civico-militare-polizia.
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Dopo la seconda guerra intercapitalista sviluppatasi in Europa (1939-45), il capitale finanziario-speculativo decise di impadronirsi del mondo con il pretesto della fine della storia, ma la verità è che lo sviluppo del capitalismo conduce sempre al suo blocco; in tutte le sue crisi succede lo stesso: blocco, guerra, riavvio. Ma in questa crisi sismica, le sue repliche sono continue, inarrestabili e maggiori. Non c’è modo di fermarsi poiché il suo attuale blocco si scontra con l’incapacità di consumo, permettendo di aumentare l’ostacolo. Questo può portare a una morte improvvisa.
La macchina della propaganda yankee si è incaricata di far credere a molti che il cosiddetto Blocco economico, commerciale e finanziario contro Cuba non esista, nonostante che i suoi documenti ufficiali riflettano che si tratta di una Guerra Economica, per evitare la soddisfazione dei bisogni del popolo, unita a una Guerra Psicologica per ottenere il risentimento del popolo contro il governo e incolparlo delle sue penurie.
En el 103 aniversario de la fundación del PCCh, traslado nuestra felicitación a su secretario general, compañero Xi Jinping, y a sus más de 98 millones de militantes. Nuestros mayores deseos de éxitos en la importante tarea de construir el socialismo. pic.twitter.com/6WZx28854R
— Miguel Díaz-Canel Bermúdez (@DiazCanelB) July 1, 2024
Da più di 60 anni i Partiti Comunisti di Cuba e della Cina mantengono relazioni diplomatiche e di amicizia. Lo ha ratificato il Primo Segretario del Partito Comunista di Cuba e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdezen nel suo account X , augurando successo al suo omologo cinese Xi Jinping, e ai circa 98 milioni di militanti del Partito Comunista della Cina (PCCH), nell’impegno di costruire il socialismo.
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I paesi che decidono di essere liberi e sovrani devono pagare un alto prezzo imposto dalla superpotenza imperialista, quella che decide a proprio piacimento chi viola o meno le libertà che essa impone al mondo, secondo il principio: “Fai ciò che dico, ma non ciò che faccio”.
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba mette a disposizione dei nostri lettori il Libro in PDF “La storia mi assolverà“, che riporta il discorso di autodifesa pronunciato da Fidel Castro il 16 ottobre 1953, durante il processo celebrato a Santiago di Cuba contro gli accusati per l’”assalto alla Moncada”, contro il dittatore Fulgencio Batista, giunto al potere con un colpo di Stato.
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