Nel difficile contesto della pandemia di Covid 19, il governo degli Stati Uniti ha intensificato le misure del bloqueo contro Cuba, un “atto di guerra economica” come lo ha definito il ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, presentando il rapporto sugli effetti del blocco a Cuba.
Oggi la Bolivia vuole ricostruire le relazioni congelate dal governo di fatto di Jeanine Añez con Venezuela, Messico, Cuba, Argentina, Nicaragua e Iran, ha informato il cancelliere Rogelio Mayta.
In una dichiarazione alla stampa locale, il ministro degli Esteri ha affermato che lo Stato della Bolivia deve avere relazioni con tutti i paesi in una cornice di rispetto della sovranità chiarito che con il Venezuela esiste già un piano di ristabilimento.
Anch’io sono stata giovane. Tutti siamo stati giovani, impetuosi, agguerriti, belli… non dimentico quella tappa speciale e ancora oggi vado con lo stesso cuore adolescente.
Cuba appartiene a tutti coloro che amano e fondano, non a quelli che odiano. Prendere possesso della Patria per consegnarla ci ricorda l’atteggiamento degli annessionisti, dei plattisti e di coloro che un giorno rivendicarono l’invasione degli USA contro il nostro paese
A Cuba, dialogo per la libertà artistica; nei media, “repressione e censura”
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformacion
La Spagna è lo stato al mondo con il maggior numero di condanne di reclusione ad artisti: 14 l’anno scorso (1). Ma la sua stampa riempie i titoli dei giornali con la presunta “censura” artistica a Cuba, perché lì c’è stata una piccola protesta, senza incidenti, di un piccolo gruppo di artisti, che sono stati ricevuti dal Vice Ministro della Cultura e con cui hanno concordato un’agenda di dialogo (2): “E siamo arrivati, diciamo, ad un consenso di temi, di questioni che l’istituzione è disposta a prenderne cura, stiamo arrivando ad un programma a cui partecipino non solo coloro che sono stati ieri al Ministero, ma la gran massa di artisti e scrittori che hanno, ovviamente, molto da dire” spiegava il vice ministro Fernando Rojas alla televisione cubana (3).
Il ministro degli Esteri boliviano Rogelio Mayta e l’incaricato d’affari cubano Danilo Sanchez Vazquez hanno ratificato oggi la volontà comune di rafforzare i rapporti bilaterali di amicizia e cooperazione.
Il ministro degli Esteri Mayta ha ricevuto nel suo ufficio il diplomatico cubano, che ha il rango di ambasciatore, recentemente nominato incaricato d’affari in Bolivia.
Senza l’integrazione non c’è una cultura compatta. La frammentazione è divisionista e porta a un vicolo senza uscite. Il socialismo ha contribuito, come nessun altro sistema politico, a questa integrazione
Prima l’annuncio del vaccino, adesso la fine della fase III di sperimentazione con un’efficacia del 95%. La multinazionale Pfizer così brucia tutti i concorrenti come Moderna e riprende la testa della lucrosa gara per arrivare per primi al vaccino contro il Covid-19.
Il trionfo della Rivoluzione cubana del 1959, dopo una lunga guerriglia contro la dittatura di Fulgencio Batista, portò alla costituzione di un nuovo governo nazionalista e di sinistra. Una rivolta guidata da Fidel Castro ed Ernesto “Che” Guevara che, nonostante la vittoria, fu costretto a continuare ad affrontare i gruppi controrivoluzionari, sostenuti dagli Stati Uniti, nettamente sconfitti a Bahía Cochinos – Baia dei Porci (1961).
Trump è stato nell’arena internazionale una macchina per fabbricare nemici e disaccordi, per danneggiare alleati ed attaccare il multilateralismo. Il fatto che alla Casa Bianca arrivi una visione diversa, anche quando continui a pretendere di “guidare il mondo”, è una tregua per tornare ad avanzare su quelle questioni che, prima del suo arrivo, godevano di grande consenso internazionale: affrontamento del cambio climatico, necessità di un accordo accettabile per l’Occidente che renda praticabile l’uso pacifico dell’energia nucleare da parte dell’Iran, il percorso verso la normalizzazione tra USA e Cuba, o il riconoscimento del crescente ruolo della Cina nell’economia mondiale e quindi concepire il rapporto con essa come qualcosa di mutuo vantaggio e non una guerra economica con più perdenti che vincitori.
Si dice che la mattina presto dell’11 dicembre 1975 sia stato il primo a svegliarsi al posto di comando di Hengo, in Angola. Era arrivato in terra africana nell’agosto di quell’anno, nominato dalla dirigenza della Rivoluzione cubana come capo della missione militare dell’isola in quel Paese. Aveva lasciato tre figlie a Cuba, di 16, 15 e 14 anni. La possibilità di non riabbracciarli era, forse, il dubbio impenitente per lui, mentre lottava per l’indipendenza angolana.
La risposta della Cuba socialista alla pandemia globale di SARS-CoV2 è stata eccezionale, sia per la risposta interna sia per il suo contributo internazionale.
Il fatto che una piccola nazione, sottomessa a secoli di colonialismo e imperialismo, e a partire dalla Rivoluzione del 1959 a sei decenni di un blocco criminale da parte degli Stati Uniti, possa svolgere questo ruolo esemplare è dovuto al sistema socialista di Cuba.
La schiacciante vittoria del candidato del Movimento Al Socialismo (MAS), Luis Arce, che ha superato di più di 20 punti il più vicino rivale.
Il virtuale presidente eletto della Bolivia, Luis Arce, pianifica nell’ambito della politica estera del suo futuro Governo di riannodare le relazioni diplomatiche con Cuba, Venezuela e Iran, ha informato Telesur.
La risposta del Regno Unito alla pandemia è stata fallimentare. Solo Stati Uniti e Brasile, con una popolazione decisamente maggiore, hanno subito perdite maggiori a causa del Covid-19. Molto più efficace la strategia seguita dal governo cubano, che con 87 vittime è uno dei Paesi al mondo che ha saputo meglio contenere il contagio, e allo stesso tempo ha offerto assistenza a Paesi ben più ricchi e, almeno sulla carta, sviluppati. L’inedito elogio alla sanità cubana arriva dalla rivista ufficiale della Royal Society of Medicine, che con oltre due secoli di attività è una delle istituzioni scientifiche più blasonate al mondo.