La decisione di PostFinance di interrompere dal 1 settembre il traffico dei pagamenti con Cuba crea problemi anche a progetti di cooperazione finanziati dalla Confederazione.
Si trattava verosimilmente dell’ultimo canale aperto per l’invio di denaro dalla Svizzera. L’istituto finanziario giustifica la decisione con i rischi connessi alle sanzioni statunitensi (sanzioni che la Svizzera non sostiene).
La sospensione da parte di Twitter, poche ore fa, di numerosi utenti cubani e amici della sua Rivoluzione, suppone che questa rete sociale si sia aggiunta all’indurito blocco che gli USA impongono alla maggiore delle Antille.
Il Ministero delle Relazioni Estere denuncia la vergognosa decisione di attivare il Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR), un trattato che prevede l’uso della forza militare.
Benché nelle ultime ore del pomeriggio di ieri la rete sociale Twitter ha restituito gradualmente gli account di importanti mezzi di comunicazione, riconosciuti giornalisti e personalità cubane -che sono stati slealmente bloccati mercoledì 11 settembre, poco prima di cominciare un importante intervento del Presidente cubano e di alcuni ministri del governo nella Mesa Redonda-, fino a questo momento, l’account ufficiale del Portale Digitale Cubadebate continua sospesa.
La fulminante destituzione del criminale di guerra John Bolton da parte di Donald Trump, dall’incarico di consigliere per la sicurezza nazionale, ha generato grande interesse come notizia.
Perché 6 milioni di operazioni gratuite non sono notizia? La ragione è di classe
Nel 2005, Fidel Castro e Hugo Chávez firmarono il cosiddetto Impegno di Sandino nell’omonima città cubana.
Cuba e Venezuela si impegnavano così ad estendere a tutta l’America Latina la cosiddetta Operazione o Missione Miracolo: un programma solidario per operare, gratuitamente, alla vista le persone a basso reddito.
Il Venezuela dà battaglia all’ONU contro le conseguenze del blocco economico-finanziario imposto dagli USA e dai suoi vassalli, e denuncia la complicità di chi non vi si oppone. Oggi tocca al Venezuela, ma domani potrebbe toccare a chiunque voglia decidere in piena autonomia, ha detto il ministro degli Esteri venezuelano, Jorge Arreaza. E come possono quei governi europei che hanno trasformato il Mediterraneo in un cimitero marino dar lezione di diritti umani al Venezuela?
Per il secondo giorno consecutivo, il presidente dei Consiglio di Stato e dei Ministri, Miguel Diaz-Canel, ha partecipato nella Mesa Redonda per continuare ad informare il popolo sulle misure che adotta il paese davanti ai problemi della disponibilità di alcuni combustibili che provoca la nuova scalata di sanzioni dell’Amministrazione Trump, che ora minaccia e ricatta le aziende e le navi che trasportano petrolio a Cuba, nel suo affanno di inasprire il bloqueo contro l’Isola.
Discorso pronunciato da Fidel Castro Ruz, presidente della Repubblica di Cuba, in solidarietà all’eroico popolo del Cile e in omaggio postumo al dott. Salvador Allende – 28 settembre 1973
Intervenuto alla 42° riunione del Consiglio dei diritti umani sul tema delle misure coercitive individuali, il ministro degli esteri del Venezuela Jorge Arreaza, in qualità di rappresentante del Movimento dei Paesi Non Allineati, ha esortato a difendere il multilateralismo come unico antidoto al caos bellico.
Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che era in disaccordo con il suo ex consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton sulla questione del Venezuela. “Ero in disaccordo con John Bolton sul Venezuela. Penso che sia andato oltre ogni limite”, ha detto Trump riferendosi al fatto che Bolton ha cercato di ottenere l’obiettivo del cambiamento di potere in Venezuela mediante la pressione economica, cioè affamando il popolo per spingerlo alla ribellione.
Sapete quante persone ha curato la cooperazione medica cubana? 1855 milioni.
Qualcosa di insopportabile per la Casa Bianca, che ha annunciato che finanzierà, con tre milioni di $, chi “indaghi e raccolga” informazioni su questa collaborazione fornita da L’Avana.
I principali mezzi di comunicazione cubani sono stati censurati simultaneamente e senza alcuna spiegazione dalla rete sociale Twitter questo mercoledì, mentre era in corso un discorso il presidente del Paese, Miguel Díaz-Canel.
In dettaglio, decine di account twitter di giornali come Mesa Redonda (@mesaredondacuba), Cuba Debate (@cubadebate), Radio Rebelde (@radiorebeldecu) y Granma (@granma_digital), come altri diversi giornali assocciati, sono stati sospesi un minuto prima dell’inizio dell’apparizione del Presidente.