In occasione della storica visita del presidente Barack Obama a Cuba il 20 marzo, ci si può chiedere se possa far pressione su Cuba per migliorare i diritti umani. Ma un confronto tra la situazione dei diritti umani a Cuba con quella degli Stati Uniti mostra che gli Stati Uniti dovrebbero prendere lezioni da Cuba.
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La risposta di Raul Castro alla giornalista americana
http://www.lantidiplomatico.it
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I diritti umani negli USA sotto il governo Obama
David Brooks https://lapupilainsomne.wordpress.com
Nelle sue dichiarazioni alla stampa insieme al presidente cubano Raul Castro, Barack Obama, ed anche giornalisti nordamericani che hanno fatto domande, enfatizzarono, più volte, il tema dei diritti umani. A tal proposito riproduciamo il testo del giornalista statunitense David Brooks, pubblicata dal quotidiano messicano La Jornada, che raccoglie l’evoluzione e lo stato di tematiche come: Libertà di espressione, Elezioni libere, Repressione della polizia, Detenzione arbitraria e indefinite, Tortura, Violenza armata, Dissidenti, Trasparenza, Prigionieri, Diritti del lavoro, Presenza di terroristi e criminali di guerra, Diritti dei non cittadini, Sorveglianza governativa durante i due mandati del presidente Obama.
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A proposito di diritti umani
Giorgio Langella http://www.marx21.it
In marzo il presidente statunitense Barack Obama andrà in visita ufficiale a Cuba e assicura: “Parlerò francamente” delle “serie differenze con il governo dell’Avana, inclusa la democrazia e i diritti umani”.
Ma di quali diritti umani parlerà?
Cubainformacion: le lacrime di Obama
Video: diritti umani a Cuba
Cuba: rispetto per l’essere umano e i suoi diritti
Cuba celebra oggi il Giorno dei Diritti Umani, con un’agenda politica che privilegia i suoi cittadini in tutte le sue dimensioni, con un atteggiamento mantenuto sin dall’ inizio del progetto sociale rivoluzionario.
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Il modello cubano dei Diritti Umani
Diritti umani: salute ed internazionalismo
Diritti ottenuti e da ottenere
In questi giorni ho avuto l’opportunità di condividere un corso con giovani colleghi e un’insegnante colombiana che veniva a Cuba per la prima volta. Ha quasi gridato per lo stupore quando una delle nostre ragazze le ha parlato della sua licenza per maternità. “Un anno intero di licenza per maternità!”, si è sorpresa. In Colombia sono solo tre mesi, ci ha detto sottovoce.
Parole rubate
V. Angel Fernandez https://lapupilainsomne.wordpress.com
Siamo sulla via per raggiungere un secolo di socialismo al potere, dopo che in quell’ottobre 1917, fu preso il Palazzo d’Inverno, nella oggi, San Pietroburgo.
Il cammino non è stato privo di errori, sempre sottolineati e moltiplicati dalla propaganda occidentale, come neppure sono mancate le aperte aggressioni o camuffate, che, senza voler gettare le colpe sulle spalle di altri, è probabile che altre vie avrebbero potuto seguire.
Linee di lavoro della contras
http://percy-francisco.blogspot.it
Quali sono state le correnti d’opinione anti-cubane nel gennaio 2015?
Il previsto comportamento dei vari mezzi di comunicazione anti-cubani, la blog sfera controrivoluzionaria e l’attività dei mercenari interni nelle reti sociali, nel gennaio 2015, ha ruotato fondamentalmente intorno al processo di avvicinamento diplomatico tra Cuba e gli USA.
Soldi e menzogne vanno di pari passo
Arthur Gonzalez http://heraldocubano.wordpress.com
Senza il minimo pudore o paura di peccare davanti a Dio, Elizardo Sanchez-Santacruz Pacheco, il più antico salariato degli Stati Uniti a L’Avana, é recentemente tornato da un viaggio all’estero dove ha ricevuto nuove istruzioni su come gestire le sue campagne mediatiche contro la Rivoluzione cubana, cariche di falsità e mendaci dichiarazioni; ragioni per le quali ha potuto vivere senza lavorare per 40 anni, grazie ai finanziamenti ricevuti da Miami. Nel suo ultimo rapporto su Cuba, Elizardo in nome del piccolo gruppo controrivoluzionario che ha creato, negli anni ’80, e composto da lui, la sua concubina e qualche altro complice per guadagnare un pò di dollari, offre una situazione “spaventosa” di Cuba, quando assicura che, nel mese di maggio, sono avvenuti 1200 arresti di dipendenti di Miami.
Questa notizia non è casuale, ovviamente cerca di demonizzare la Rivoluzione cubana nei media USA, in un momento in cui vi è un movimento a favore del cambiamento della politica della Casa Bianca nei confronti di Cuba. Continue reading “Soldi e menzogne vanno di pari passo” »
Stiamo parlando di libertà di stampa?
Telesur, vietato negli Stati Uniti e bloccato dai cablo privati in America Latina
http://razonesdecuba.cubadebate.cu/
Gli stessi media mainstream che ogni giorno ci ripetono che non c’è libertà di stampa a Cuba o in Venezuela , tacciono aspetti importanti su questo tema.
Ad esempio che Telesur il canale pubblico a cui partecipano Argentina, Bolivia, Cuba, Ecuador, Nicaragua, Uruguay e Venezuela, è bloccato in molte regioni e paesi del mondo: perché le società cablo private hanno semplicemente deciso di non includere il segnale di Telesur nella loro offerta.
Il presidente del canale televisivo venezuelano Vive TV, Mauricio Rodriguez ha denunciato, recentemente, che negli Stati Uniti Telesur è, in pratica, proibito per questo motivo. Continue reading “Stiamo parlando di libertà di stampa?” »
La Camera bassa USA respinge progetto chiusura Guantánamo
La Camera dei Rappresentanti statunitensi ha respinto con 247 voti a 177 un progetto che autorizzava il presidente Barack Obama a chiudere il carcere nella base navale di Guantánamo, nell’est di Cuba.
Dal 2002 la Casa Bianca mantiene questo centro di detenzione nell’installazione navale che si trova in territorio cubano contro la volontà del Governo e del popolo dell’Isola.
L’iniziativa presentata dai democratici come parte del bilancio di difesa nazionale per l’anno fiscale 2015, voleva cancellare la proibizione di trasferimento dei detenuti in territorio continentale nordamericano e la chiusura della prigione a partire dal 2017.
Nel suo discorso sullo stato dell’Unione nel gennaio scorso, Obama aveva detto che il 2014 doveva essere l’anno in cui il Congresso doveva eliminare le restrizioni per il trasferimento dei detenuti e la chiusura definitiva del carcere, dove sono rinchiusi 154 prigionieri.
Con il suo primo incarico nel 2009, il capo della Casa Bianca aveva firmato un ordine esecutivo per chiudere la prigione in meno di un anno.
Un rapporto recente del Pentagono ha riconosciuto che la prigione costa circa 1000 milioni di dollari annualmente e l’ammontare totale supererà i 5000 milioni per la fine dell’anno fiscale 2014
Esistono numerose denunce sull’utilizzo di tecniche crudeli in questa prigione, come la privazione del sonno, la chiusura dei prigionieri nudi in celle gelide e gli interrogatori estenuanti.