Ogni identità nazionale si va costruendo sulla base di valori e antivalori, di binomi antitetici che nella loro contraddizione dialettica stanno forgiando una specifica forma di esistenza collettiva: rivoluzione e reazione, libertà e oppressione, indipendenza e annessione, solidarietà ed egoismo.
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Evocazione di un legato imprescindibile
Martí è impegno, forza e speranza, volontà costante di fare, argomento innegabile per difendere la nostra storia, le nostre decisioni sovrane, la nostra indipendenza e la nostra pace
Evocare Martí, in qualsiasi delle forme in cui i cubani abbiamo imparato a farlo è un delicato e rispettoso esercizio di coscienza, pensiero e amore, è transitare per un’istruttiva rotta di principi.
La morte del leader
Cuando al peso de la cruz
El hombre morir resuelve
Sale a hacer bien, lo hace, y vuelve
Como de un baño de luz.
José Martí
La morte di José Martí, avvenuta il 19 maggio 1895, fu indubbiamente una tragedia per la Rivoluzione del 1995: cadendo da cavallo, colpito da proiettili nemici, perse il leader indiscusso dell’emigrazione cubana organizzata nel Partito Rivoluzionario Cubano, che aveva conquistato la fiducia dei patrioti residenti nell’isola.
L’attualità di Martí
La nostra luce
La spiegazione dei risultati elettorali di domenica si trova nella visione premonitrice di Martí, perché egli sapeva che la Patria arde perennemente nello spirito degli uomini che protegge e ripara: a volte arde con una luce languida; ma quando le disgrazie la accendono, la luce è viva e splendente e bella.
Cubainformacion: José Martí Vs Dottrina Monroe
Alla domanda “perché l’America Latina è importante (per gli USA)?” Laura Richardson, capo del Comando Sud, ha risposto: “Per le sue ricche risorse, le sue terre rare, per il triangolo del litio”. Per l’esistenza delle “più grandi riserve di petrolio”, “il 31% dell’acqua dolce mondiale”; e “le risorse del Venezuela in petrolio, rame e oro”.
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Come Troia moderna, gli USA vogliono porre il loro cavallo in America Latina?
Non sono passati che pochi giorni dal VII Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici – in cui l’unità della regione è stato il vessillo predominante – e dall’annuncio di Brasile e Argentina di promuovere il commercio bilaterale con le rispettive valute – la via verso una moneta comune – quando gli USA annunciano ufficialmente che promuoveranno un’Associazione delle Americhe per la Prosperità Economica.
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José Martì, gigante rivoluzionario di Cuba
il suo concetto di libertà dei popoli è ancora attuale
Ho sempre ritenuto che José Martì, il grande rivoluzionario cubano di cui si celebra in questi giorni il centosettantesimo anniversario della nascita, abbia dato un contributo inestimabile alla dottrina, oggi più che mai necessaria alle classi oppresse per demolire il vecchio ordine capitalistico e consentire finalmente all’umanità di uscire dalla Preistoria nella quale si trova tuttora immersa fino al collo.
Quel “sole morale” che ci guida
Non è possibile onorare l’Eroe Nazionale senza prima venerare il Martí di carne e ossa, di profondi sacrifici e di numerose rinunce personali, che “saltò” al di sopra della sua epoca per diventare quel “sole morale” che – a 170 anni dalla sua nascita – ancora ci guida.
José Martí per l’equilibrio del mondo
Fidel, la Rivoluzione cubana e l’antimperialismo
Sarebbe imprudente, oltre che politicamente improduttivo, azzardare una data in cui si produsse la nascita dell’antimperialismo in America Latina e nei Caraibi. Le ribellioni contro il dominio coloniale spagnolo e portoghese -e in parte anche inglese e francese nel mondo caraibico- incoraggiarono, dal terreno della pratica, la riflessione sul precursore o, come penso direbbe Marx, “la forma antidiluviana” dell’imperialismo: il colonialismo.
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Gioia e resistenza, due facce della nostra cultura
Da Martí abbiamo imparato che solo l’amore genera melodie; da Silvio, che anche la meraviglia è opera del sentimento più grande. Oggi sappiamo che per vincere l’odio non c’è antidoto migliore che la linfa dell’amore.
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Perché Cuba sta nel cuore del mondo?
E’ nei momenti difficili che si decide da che parte stare
In questi giorni difficili in cui la luce di alcuni langue nel buio dei blackout, in questi giorni terribili in cui molti lottano e tendono la mano per sostenere il prossimo mentre altri negano la loro fede, in mezzo alla bestiale campagna mediatica del Golia del Nord e dei suoi pigmei morali, la mia fionda è quella di Davide.
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Emendamento Platt, Plattismo, cubania
Abel Prieto Jimenez www.cubadebate.cu
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È difficile immaginare il clima spirituale di Cuba nel novembre del 1900, occupata dalle truppe USA, presieduta da un arrogante generale yankee insediato come governatore militare nell’ex Palazzo dei Capitani Generali. Con il paese occupato dagli USA, disarmato e disperso l’Esercito Libertador e sciolto il Partito Rivoluzionario Cubano, il popolo deve essersi sentito un po’ orfano. Gli avevano sequestrato i suoi ideali e, per di più, la situazione economica era disastrosa dopo tanti anni di guerra.










