Con la presenza dei 33 Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, il Messico ospitava il XXI Incontro dei Ministri degli Esteri della CELAC (Comunità degli Stati dell’America Latina e dei Caraibi), guidato dal Segretario per le Relazioni Estere Marcelo Ebrard. L’incontro CELAC si concentrava sull’integrazione delle Americhe, lotta a pandemia e catastrofi nei Paesi dell’America Latina e cooperazione spaziale.
Il tero è un piccolo trampoliere lungo circa 35 centimetri, che abbonda nei campi del Sudamerica, anche se mi dicono che si trova anche in Costa Rica. Di solito usa altri alias o nomi di battaglia come pavoncella, chiurlo della pietra, pellar, queltehue. Si prende cura delle proprie uova o dei piccoli in coppia: uno rimane vigile a terra occupandosi dei piccoli, mentre l’altro vola in direzione della minaccia e con voce stridula e vibrante canta lontano dal nido, distraendo il predatore. Un tero urla da una parte, e si mette nel nido dall’altra.
Biden dispiega un’offensiva imperiale contro Cuba e Venezuela che colpisce la regione ed il mondo, poiché è parte di un rischioso unilateralismo politico-militare che riprende l’infelice eredità del suo predecessore. In mezzo a questa grave aggressione, prospetta una “nuova guerra fredda” in una unilaterale lotta simile a quella di Trump, contro la Cina comprendendo la Russia, l’altra grande potenza che condivide, con gli USA, la gestione di poco più del 92% dell’arsenale nucleare, oggi in massima allerta.
Il ministro delle Relazioni Estere cubano, Bruno Rodríguez ha sottolineato oggi la sconfitta della manovra promossa dagli USA contro la nazione caraibica, che voleva imporre una riunione dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).
Come annotato nel suo account ufficiale di Twitter dal ministro delle Relazioni Estere, il rifiuto della maggioranza degli Stati membri ha costretto la sospensione del Consiglio Permanente di quel forum regionale.
Di fronte alla farsa, il Primo Segretario del CC del Partito e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha qualificato l’iniziativa come “un vergognoso passo” di un altro macabro piano contro Cuba, in cui “lo screditato ministero delle colonie yankee è chiamato a giocare il suo triste ruolo di lacchè»
Siamo in presenza di un poderoso attacco imperialista ai processi di cambiamento in America Latina, principalmente alla rivoluzione cubana. In questi giorni, mentre la Forza Armata Nazionale Bolivariana denunciava una nuova incursione illegale di un aereo militare nordamericano, i gusanos di Miami mettevano in atto un teatrino analogo a quello allestito due anni fa contro il Venezuela: l’invio di un presunto “aiuto umanitario” che, da Miami, avrebbe dovuto raggiungere Cuba via mare con una “flottiglia”.
Durante la conferenza Luis Garate, portavoce del Partito Comunista del Perù-Patria Roja, ritrasse gli attori politici di destra del Perù come divisi. “La situazione reale è che Pedro Castillo è stato eletto”, aveva detto Garate. “Quello che succede è che le forze di destra, Keiko Fujimori e i gruppi di ultradestra e fascisti, non vogliono riconoscere i risultati. In questo momento, in Perù, le forze di destra sono divise, perché Stati Uniti e OSA dicono “no, le elezioni peruviane non vanno annullate, sono state trasparenti’”.
La mozione dell’OSA (Organizzazione degli Stati Americani, OEA in spagnolo ndr) che sostanzialmente accusa il Nicaragua di un uso politico della giustizia, è un capolavoro di ipocrisia. Non solo perché non prende minimamente atto della realtà dei fatti e impone – essa si – una lettura tutta politicizzata degli eventi, ma anche perché esige dal Nicaragua ciò che a nessun altro Paese chiede. In parallelo appare almeno curioso il disinteresse per l’inchiesta giudiziaria che scuote il Costa Rica, la cui classe dirigente è annoverata tra le più corrotte del mondo.
Nell’era della globalizzazione, le organizzazioni non governative (ONG) si sono convertite in un attore molto importante nell’arena politica internazionale. I governi di diversi paesi occidentali, principalmente gli USA, hanno privilegiato l’incorporazione delle ONG internazionali al servizio delle loro politiche estere raggiungendo, direttamente o indirettamente, obiettivi strategici che sono difficili da raggiungere attraverso i canali governativi.
Il Consiglio Permanente della OSA, convocato dal suo segretario generale Luis Almagro, su sollecitazioni USA e l’auspicio di Brasile, Ecuador, Cile, Costarica e Paraguay, ha approvato martedì 15 giugno, a Washington, un progetto di risoluzione d’intromissione contro il Governo e il popolo del Nicaragua. È stato un altro incontro per pianificare sanzioni contro paesi sovrani dell’America Latina.
L’assalto delle ultime settimane contro il cosiddetto “asse del male” – come il governo USA e i suoi accoliti della destra regionale hanno nominato Cuba, Venezuela e Nicaragua – ha raggiunto proporzioni inimmaginabili, anche se forse a questo punto nulla dovrebbe più sorprenderci.
Gaza e l’Avana: l’amore per i bombardamenti della “dissidenza” cubana
José Manzaneda, coordinatore di Cubainformación
La cosiddetta “dissidenza” cubana non ha dubbi sui suoi paradigmi di democrazia e libertà: sono Israele e Colombia.
I bombardamenti israeliani su Gaza hanno causato, in meno di una settimana, circa 200 morti tra la popolazione palestinese (1). Un quarto erano bambini/e. Hanno distrutto centinaia di case, centri educativi e sanitari. Israele ha persino fatto saltare in aria la sede di diverse agenzie di stampa occidentali (2). Eliécer Ávila, capo del gruppo “dissidente” cubano Somos +, lo giustificava così: “Se il popolo palestinese continua a essere in complicità con coloro che attaccano Israele in modo terroristico e codardo, allora, dopo non mi tirino fuori gente guarda! Hanno ucciso mia zia! Sì, sì, è che tua zia vive nello stesso edificio e salutava gente che girava con un razzo. Possa il razzo arrivare, Allah! Lascia che sparino il razzetto e che il drone veda da dove viene e che Israele risponda, affinché tu veda”(3).
Nell’attuale contesto geopolitico, appare sempre più chiaro come il ruolo di certe istituzioni internazionali non sia certamente quello di ricercare l’equilibrio, la pace e il rispetto dei diritti umani di cui si fa gran parlare, ma quello di legittimare una illegalità sempre più diffusa, puntellando la ricerca di nuova egemonia da parte USA, e supportando l’offensiva conservatrice in corso nel continente latinoamericano e caraibico. Istituzioni di vecchia o nuova data, che hanno ormai come unica funzione quella di avversare i governi socialisti o progressisti della regione, e che usano a senso unico le informative sui diritti umani emesse dalle grandi agenzie dell’umanitarismo, apparentemente “neutrali”.
Continua a cambiare l’asse politico in Sudamerica con le destre che perdono terreno.
In disaccordo con la politica di “isolamento” attuata dal Gruppo di Lima contro il Venezuela chavista, l’amministrazione di Alberto Fernández ha confermato oggi la sua uscita.
Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha denunciato oggi su Twitter lo spettacolo di menzogne e manipolazioni contro Cuba da parte dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA).
La stessa OSA che ha taciuto sui crimini dei golpisti in Bolivia nel 2019, e che è cieca e sorda a qualsiasi crimine commesso dalla destra in America Latina, ha detto il dirigente cubano di fronte ai tentativi di rarefare e paralizzare qualsiasi riavvicinamento tra Cuba e gli USA.