Tag Archives: Crisi dei Missili

La Uniòn Soviètica en la crisis de los misiles. Sandra Ramos Martìnez

Marco Pondrelli

Oltre ad essere una recensione questo è anche un appello: ci auguriamo che il bel libro di Sandra Ramos Martìnez possa essere presto tradotto e pubblicato in Italia. La ricercatrice spagnola affronta la crisi dell’ottobre ’62, due sono i motivi che rendono interessante il libro: il primo lo chiarisce l’Autrice nelle conclusioni, la situazione attuale in Ucraina ricorda da vicino (seppure a parti invertite) quello che successo a Cuba, il secondo motivo di interesse è la scelta di analizzare il punto di vista sovietico.

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Cuba, Ucraina e la palindromia della Storia

Germán Gorraiz López

La Crisi dei missili dell’Ottobre 1962, che tenne l’umanità con il fiato sospeso, si concluse con la firma da parte di Kennedy e Krusciov dell’Accordo di Sospensione degli Esperimenti Nucleari (1962) che prevedeva il ritiro dei missili russi dal territorio cubano in cambio del ritiro dei missili USA stazionati in Turchia, indicando, in piccolo, la condizione sine qua non della “non invasione dell’Isola da parte USA”. Questo accordo ha protetto Cuba per 60 anni da un’invasione USA, i quali hanno stabilito come contropartita la figura del “blocco” rimasta in vigore fino ad oggi.

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Crisi di ottobre: la luce del coraggio e della dignità di Cuba

I suoi momenti più acuti si svolsero dal 22 al 28 ottobre 1962, e ciò bastò a far guardare l’umanità, elettrizzata e in attesa, alla possibilità quasi imminente di una guerra nucleare, che forse avrebbe definito la sua stessa esistenza.

Conosciuta a Cuba come Crisi di Ottobre, mentre la propaganda mondiale la diffondeva con il nome di Crisi dei Missili, in questa nazione non è mai un ricordo sbiadito che sarebbe bene dimenticare.

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John F Kennedy e le conseguenze della Baia dei Porci

Hernando Calvo Ospina

Il 14 aprile 1961, cinque navi “mercantili” si diressero dall’America centrale alla Baia dei Porci a Cuba. Per coincidenza, tre di esse portavano i nomi di Barbara, Houston e Zapata, come ha detto, all’investigatore Paul Kangas, l’ex ufficiale dell’US Air Force, Fletcher Prouty. Trasportavano una forza paramilitare di circa 1500 uomini, chiamata Brigata 2506.

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E’ un’utopia la fine del Blocco contro Cuba?

Germán Gorráiz López

La Crisi dei Missili dell’Ottobre 1962, che tenne l’umanità con il fiato sospeso, si concluse con la firma da parte di Kennedy e Krusciov dell’Accordo di Sospensione dei Test Nucleari (1962), che prevedeva il ritiro dei missili russi dal territorio cubano in cambio del ritiro dei missili USA di stanza in Turchia, comparendo nelle sue scritte in piccolo la condizione sine qua non di “nessuna invasione dell’isola da parte USA”, accordo che ha protetto Cuba per 60 anni da un’invasione USA, stabilendo gli USA come contropartita la figura del “blocco” che è rimasta in vigore fino ad oggi.

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Da Cuba all’Ucraina

Atilio Boron https://atilioboron.com.ar

John Saxe-Fernández e José Gandarilla, colleghi dell’UNAM e cari amici personali, mi hanno invitato a un evento che avrà luogo in quell’università per commemorare il 50° anniversario della “Crisi dei Missili” dell’ottobre 1962. Sono onorato di quell’invito e spero di poter partecipare a un appuntamento così importante.

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Quello che USA e OSA dovrebbero ricordare

Non insistano nelle loro cospirazioni camuffate da “commissioni”, poiché Cuba non ne ha bisogno né permette ispezioni straniere con copioni preparati dal Dipartimento di Stato USA e dalla CIA.

Elson Concepción Pérez

www.granma.cu

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Quello che non si dice della crisi dei missili

Considerata una delle grandi crisi tra Stati Uniti e URSS, la cosiddetta “Crisi dei missili cubani”, nell’ottobre 1962, portò il mondo sull’orlo di un olocausto nucleare, di fronte all’intransigenza yankee di non accettare che l’URSS piazzasse missili, a sole 90 miglia dalle sue coste, nonostante gli Stati Uniti avessero armi offensive in Europa, puntati su Mosca.

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Il trionfo dell’utopia ha segnato l’ottobre

Quando partì per altre terre per contribuire con il suo impegno internazionalista, il guerrigliero argentino-cubano Ernesto Che Guevara lasciò una testimonianza di come fu segnato dall’epopea vissuta a Cuba nell’ottobre 1962.

Ho vissuto giorni magnifici e ho sentito l’orgoglio di appartenere al nostro popolo nei giorni luminosi e tristi della crisi caraibica. Raramente uno statista ha brillato più di allora, sono anche orgoglioso di averti seguito senza esitazione”, scriveva in una lettera al leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro.

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Crisi dei Missili – ottobre 1962

La Francia è stata la miglior spia degli USA a Cuba

di Hernando Calvo Ospina* www.lantidiplomatico.it

È stato un segreto molto ben conservato fino ad oggi. Nella crisi dell’ottobre 1962 -la più grave della Guerra Fredda, che arrivò ad un passo dallo scatenare uno scontro nucleare fra Stati Uniti e Unione Sovietica relativamente alla Rivoluzione Cubana-, la Francia ha giocato un ruolo fondamentale: furono le sue spie a L’Avana a scoprire, prima di chiunque altro, l’arrivo segreto dei missili sovietici a Cuba, e informarono Washington… Per la sua precisione e per l’importanza del tema, questa azione a favore di una potenza straniera è considerata come una delle più importanti nella storia dei servizi segreti francesi.

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La schiavitù, l’inganno dei popoli ed il blocco

Luis A. Montero Cabrera  www.cubadebate.cu

Se si chiede ad un cittadino medio, in Spagna, cosa pensa delle politiche schiavistiche praticate durante i periodi coloniali in America, probabilmente risponderà che furono azioni tipiche di altre nazioni europee nelle nostre terre. Nessun paese desidera macchiare la propria storia per educare i propri figli con fatti tanto negativi come questi, specialmente alla luce dell’etica prevalente ai nostri giorni. Alcuni coprono meno queste macchie storiche, altri di più, sempre nell’interesse che si senta un sano orgoglio della nazionalità.

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Ottobre ’62: chi mise il mondo sull’orlo dell’olocausto mondiale?

Elier Ramírez Cañedo  www.granma.cu

Ancora si osserva in certa letteratura gli approcci che, nell’esporre ed interpretare la cosiddetta Crisi di Ottobre, segnalano Cuba come la massima responsabile di porre il mondo sull’orlo dell’olocausto mondiale. Ciò risponde anche al modo sbagliato con cui la crisi fu gestita, soprattutto dalla dirigenza sovietica, essendo Cuba la più svantaggiata sia nella sua immagine internazionale sia nella soluzione a cui giunsero Kennedy ed il premier sovietico Nikita Krusciov.

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Crisi di Ottobre: ​​i cinque punti della dignità

Raúl Antonio Capote – www.granma.cu

Cinquantasei anni ci separano da quei giorni in cui l’umanità si vide sull’orlo della guerra nucleare, mai prima l’essere umano era stato così vicino all’olocausto atomico.

Per il Governo ed il popolo cubano significò una grave esperienza che riaffermò la fermezza di una nazione che difese, con dignità e valore straordinario, la sua autodeterminazione di fronte alle azioni di due superpotenze, una dimostrazione della capacità politica dei suoi dirigenti di negoziare senza far concessione di principi ma con la necessaria flessibilità per facilitare il processo portato avanti dall’ONU e riaffermò la necessità di rafforzare la difesa del paese con una propria concezione, non allineata e ferma nei principi di sovranità.

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Cento anni di Carlos Lechuga

Fabián Escalante  https://lapupilainsomne.wordpress.com

Oggi Carlos Lechuga Hevia, compirebbe 100 anni e per questo motivo ci siamo riuniti, un gruppo di amici e parenti, per commemorare questo evento.

Conoscevo Carlos da molto prima, negli anni Cinquanta, per i suoi articoli su Boemia sempre precisi, ribelli e anti-batistani. Nel calore della Rivoluzione, ne persi le tracce, fino a quando nel 1963 appresi dei suoi sforzi all’ONU, guidati da Fidel, per trovare una soluzione politica al conflitto, che esiste ancora oggi, con gli USA.

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Mangusta non mangia coccodrillo (Parte VI)

Fabián Escalante Font https://lapupilainsomne.wordpress.com

Nel suo discorso al senato, il 14 giugno 1960, pochi mesi prima della sua elezione, John F. Kennedy disse, “Dobbiamo mantenere invulnerabile una forza nucleare di rappresaglia che non sia inferiore a nessun altra (…) dobbiamo sviluppare un programma di dispersione di basi, allo stesso tempo accelerare lo sviluppo e la produzione di alcuni missili che non possano essere distrutti da un attacco a sorpresa: Polaris, Minuteman, e missili terra-aria a lungo raggio, e anche aumentare la nostra produzione di missili Atlas … “

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