Molto è stato scritto sulla nota Crisi dei Missili sovietici installati a Cuba (ottobre 1962), e si incolpano l’URSS e Cuba per aver portato il mondo sull’orlo di una guerra nucleare. Tuttavia, non viene esaminata allo stesso modo l’installazione da parte USA di missili balistici con testate nucleari in Italia e Turchia, tra il 1958 e il 1959, sotto l’amministrazione di Dwight D. Eisenhower, con l’obiettivo di colpire le principali città sovietiche, tra cui Mosca e Leningrado.
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La Uniòn Soviètica en la crisis de los misiles. Sandra Ramos Martìnez
Oltre ad essere una recensione questo è anche un appello: ci auguriamo che il bel libro di Sandra Ramos Martìnez possa essere presto tradotto e pubblicato in Italia. La ricercatrice spagnola affronta la crisi dell’ottobre ’62, due sono i motivi che rendono interessante il libro: il primo lo chiarisce l’Autrice nelle conclusioni, la situazione attuale in Ucraina ricorda da vicino (seppure a parti invertite) quello che successo a Cuba, il secondo motivo di interesse è la scelta di analizzare il punto di vista sovietico.
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Cuba, Ucraina e la palindromia della Storia
La Crisi dei missili dell’Ottobre 1962, che tenne l’umanità con il fiato sospeso, si concluse con la firma da parte di Kennedy e Krusciov dell’Accordo di Sospensione degli Esperimenti Nucleari (1962) che prevedeva il ritiro dei missili russi dal territorio cubano in cambio del ritiro dei missili USA stazionati in Turchia, indicando, in piccolo, la condizione sine qua non della “non invasione dell’Isola da parte USA”. Questo accordo ha protetto Cuba per 60 anni da un’invasione USA, i quali hanno stabilito come contropartita la figura del “blocco” rimasta in vigore fino ad oggi.
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Crisi di ottobre: la luce del coraggio e della dignità di Cuba
I suoi momenti più acuti si svolsero dal 22 al 28 ottobre 1962, e ciò bastò a far guardare l’umanità, elettrizzata e in attesa, alla possibilità quasi imminente di una guerra nucleare, che forse avrebbe definito la sua stessa esistenza.
Conosciuta a Cuba come Crisi di Ottobre, mentre la propaganda mondiale la diffondeva con il nome di Crisi dei Missili, in questa nazione non è mai un ricordo sbiadito che sarebbe bene dimenticare.
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John F Kennedy e le conseguenze della Baia dei Porci
Il 14 aprile 1961, cinque navi “mercantili” si diressero dall’America centrale alla Baia dei Porci a Cuba. Per coincidenza, tre di esse portavano i nomi di Barbara, Houston e Zapata, come ha detto, all’investigatore Paul Kangas, l’ex ufficiale dell’US Air Force, Fletcher Prouty. Trasportavano una forza paramilitare di circa 1500 uomini, chiamata Brigata 2506.
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E’ un’utopia la fine del Blocco contro Cuba?
La Crisi dei Missili dell’Ottobre 1962, che tenne l’umanità con il fiato sospeso, si concluse con la firma da parte di Kennedy e Krusciov dell’Accordo di Sospensione dei Test Nucleari (1962), che prevedeva il ritiro dei missili russi dal territorio cubano in cambio del ritiro dei missili USA di stanza in Turchia, comparendo nelle sue scritte in piccolo la condizione sine qua non di “nessuna invasione dell’isola da parte USA”, accordo che ha protetto Cuba per 60 anni da un’invasione USA, stabilendo gli USA come contropartita la figura del “blocco” che è rimasta in vigore fino ad oggi.
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Da Cuba all’Ucraina
Atilio Boron https://atilioboron.com.ar
John Saxe-Fernández e José Gandarilla, colleghi dell’UNAM e cari amici personali, mi hanno invitato a un evento che avrà luogo in quell’università per commemorare il 50° anniversario della “Crisi dei Missili” dell’ottobre 1962. Sono onorato di quell’invito e spero di poter partecipare a un appuntamento così importante.
Quello che USA e OSA dovrebbero ricordare
Quello che non si dice della crisi dei missili
Considerata una delle grandi crisi tra Stati Uniti e URSS, la cosiddetta “Crisi dei missili cubani”, nell’ottobre 1962, portò il mondo sull’orlo di un olocausto nucleare, di fronte all’intransigenza yankee di non accettare che l’URSS piazzasse missili, a sole 90 miglia dalle sue coste, nonostante gli Stati Uniti avessero armi offensive in Europa, puntati su Mosca.
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Il trionfo dell’utopia ha segnato l’ottobre
Quando partì per altre terre per contribuire con il suo impegno internazionalista, il guerrigliero argentino-cubano Ernesto Che Guevara lasciò una testimonianza di come fu segnato dall’epopea vissuta a Cuba nell’ottobre 1962.
Ho vissuto giorni magnifici e ho sentito l’orgoglio di appartenere al nostro popolo nei giorni luminosi e tristi della crisi caraibica. Raramente uno statista ha brillato più di allora, sono anche orgoglioso di averti seguito senza esitazione”, scriveva in una lettera al leader storico della Rivoluzione, Fidel Castro.
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Crisi dei Missili – ottobre 1962
La Francia è stata la miglior spia degli USA a Cuba
di Hernando Calvo Ospina* www.lantidiplomatico.it
È stato un segreto molto ben conservato fino ad oggi. Nella crisi dell’ottobre 1962 -la più grave della Guerra Fredda, che arrivò ad un passo dallo scatenare uno scontro nucleare fra Stati Uniti e Unione Sovietica relativamente alla Rivoluzione Cubana-, la Francia ha giocato un ruolo fondamentale: furono le sue spie a L’Avana a scoprire, prima di chiunque altro, l’arrivo segreto dei missili sovietici a Cuba, e informarono Washington… Per la sua precisione e per l’importanza del tema, questa azione a favore di una potenza straniera è considerata come una delle più importanti nella storia dei servizi segreti francesi.
La schiavitù, l’inganno dei popoli ed il blocco
Luis A. Montero Cabrera www.cubadebate.cu
Se si chiede ad un cittadino medio, in Spagna, cosa pensa delle politiche schiavistiche praticate durante i periodi coloniali in America, probabilmente risponderà che furono azioni tipiche di altre nazioni europee nelle nostre terre. Nessun paese desidera macchiare la propria storia per educare i propri figli con fatti tanto negativi come questi, specialmente alla luce dell’etica prevalente ai nostri giorni. Alcuni coprono meno queste macchie storiche, altri di più, sempre nell’interesse che si senta un sano orgoglio della nazionalità.
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Ottobre ’62: chi mise il mondo sull’orlo dell’olocausto mondiale?
Elier Ramírez Cañedo www.granma.cu
Ancora si osserva in certa letteratura gli approcci che, nell’esporre ed interpretare la cosiddetta Crisi di Ottobre, segnalano Cuba come la massima responsabile di porre il mondo sull’orlo dell’olocausto mondiale. Ciò risponde anche al modo sbagliato con cui la crisi fu gestita, soprattutto dalla dirigenza sovietica, essendo Cuba la più svantaggiata sia nella sua immagine internazionale sia nella soluzione a cui giunsero Kennedy ed il premier sovietico Nikita Krusciov.
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Crisi di Ottobre: i cinque punti della dignità
Raúl Antonio Capote – www.granma.cu
Cinquantasei anni ci separano da quei giorni in cui l’umanità si vide sull’orlo della guerra nucleare, mai prima l’essere umano era stato così vicino all’olocausto atomico.
Per il Governo ed il popolo cubano significò una grave esperienza che riaffermò la fermezza di una nazione che difese, con dignità e valore straordinario, la sua autodeterminazione di fronte alle azioni di due superpotenze, una dimostrazione della capacità politica dei suoi dirigenti di negoziare senza far concessione di principi ma con la necessaria flessibilità per facilitare il processo portato avanti dall’ONU e riaffermò la necessità di rafforzare la difesa del paese con una propria concezione, non allineata e ferma nei principi di sovranità.
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Cento anni di Carlos Lechuga
Fabián Escalante https://lapupilainsomne.wordpress.com
Oggi Carlos Lechuga Hevia, compirebbe 100 anni e per questo motivo ci siamo riuniti, un gruppo di amici e parenti, per commemorare questo evento.
Conoscevo Carlos da molto prima, negli anni Cinquanta, per i suoi articoli su Boemia sempre precisi, ribelli e anti-batistani. Nel calore della Rivoluzione, ne persi le tracce, fino a quando nel 1963 appresi dei suoi sforzi all’ONU, guidati da Fidel, per trovare una soluzione politica al conflitto, che esiste ancora oggi, con gli USA.