Marx ha descritto la società comunista come un’associazione di individui liberi: «L’unica società nella quale il libero sviluppo degli individui smette d’essere solo una mera frase» 5. Nel comunismo, il libero sviluppo di ognuno sarà la condizione per ll libero sviluppo di tutti.
Tag Archives: Raul Capote
Contro Cuba e Venezuela, guerra sporca in nome dei “diritti umani”
di Geraldina Colotti
La foto è di quelle che stimolano pietà e indignazione. Ritrae una donna affranta su una sedia. Il telefono abbandonato sul tavolo accanto agli occhiali indica che ha appena ricevuto una notizia catastrofica, che l’ha annientata. Di fianco, si vede un piccolo altare votivo con la foto di un giovane scomparso, simile a quelli mostrati in Messico dalle madri dei desaparecidos, o in Europa sulle strade che stroncano giovani vite per l’alta velocità.
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La legge Helms-Burton è inapplicabile
e non ha neppure alcun valore o effetto giuridico
La Legge 80 protegge gli investimenti stranieri a Cuba e sostiene gli investitori che potessero essere pregiudicati a fronte dei tentativi di applicar loro la Helms-Burton.
Raúl Antonio Capote – www.granma.cu
Juan Guaidó: da autoproclamato presidente…
ad agnello che l’impero potrebbe sacrificare
L’ “autoproclamato” presidente del Venezuela, Juan Gerardo Antonio Guaidó Márquez, sa che la condizione di deputato non gli concede l’impunità, solo l’immunità
Raúl Antonio Capote www.granma.cu
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La Helms-Burton: Legge che persegue la ricolonizzazione di Cuba
Raúl Antonio Capote www.granma.cu
Questa legge è più interventista dell’Emendamento Platt, del 1901, e del Trattato di Reciprocità che obbligarono i cubani a sottoscrivere per concederci quella falsa indipendenza all’inizio del secolo.
È un’aggressione all’indipendenza ed alla dignità di Cuba, come un tentativo di annessione coloniale.
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USA: quando le armi non bastano
Raúl Antonio Capote www.cubadebate.cu
Per vincere la resistenza dei popoli, le armi non sono mai state sufficienti. Alla guerra, alle occupazioni ed alle colonizzazioni, le accompagna, e molte volte le precede, l’imposizione della cultura dell’invasore.
Da James Monroe a Marilyn Monroe: l’America agli americani
Raúl AntonioCapote – https://nostramerica.wordpress.com
Raúl Capote è stato un doppio agente, arruolato dalla CIA ma fedele alla Rivoluzione Cubana. Prima di cadere in questa tremenda avventura, era un docente con aspirazioni letterarie, un intellettuale con le sue inquietudini, un uomo alla ricerca di una naturale autoaffermazione. Il suo contatto con gli agenti statunitensi, lungo e teso, gli ha insegnato tante cose, prima fra tutte l’infinita gamma di strategie, di trucchi, di tecniche di destabilizzazione e di inquinamenti della realtà. Ha scritto un libro in cui ha descritto tutto questo; lo ha presentato a Roma qualche anno fa accompagnato da me che ero sicura di trovare una sala affollata anche di giornalisti attirati dalle rivelazioni contenute nel libro. La sala era mezza vuota e la stampa ha ignorato la presenza di questo straordinario testimone. Oggi Capote ha pubblicato sul Granma questo articolo che contiene molta più verità di quanta saremmo disposti a credere. (a.r.)
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‘La guerra que se nos hace’ (‘La guerra che ci vien fatta’)
Il piano nemico si sconfigge con più cubani difendendo la loro realtà
Il libro ‘La guerra que se nos hace’ (‘La guerra che ci vien fatta’) di Raúl Capote, che si presenta in questi giorni alla 27a edizione della Fiera Internazionale del Libro, racconta che una delle ossessioni della CIA era quella di avere una piattaforma per la connessione Internet in Cuba sotto il controllo USA
Iramsy Peraza Forte http://www.granma.cu
La CIA aveva riposto le sue speranze nell’agente «Pablo». Aveva un’eccellente formazione intellettuale e facilità di relazionarsi con i giovani studenti, il centro dell’attenzione di Washington a Cuba. La Sicurezza dello Stato, tuttavia, aveva piena fiducia in “Daniel”.
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La Guerra Sporca dell’USAID
Raul Antonio Capote https://lapupilainsomne.wordpress.com
L’Alleanza per il Progresso fu un programma di “aiuto economico”, “politico” e “sociale” degli USA, era una sorta di piano Marshall ed il primo grande tentativo di fermare la rivoluzione latino-americano, isolare Cuba, stigmatizzarla e ridurre al minimo l’esempio che, da essa, potesse emanare verso un continente che si sollevava in cerca di libertà. 20 miliardi di dollari dovevano essere dedicati a fermare l’esempio di Cuba.
Cavallo bardato, frusta in mano e sperone al tallone
Raul Antonio Capote http://www.granma.cu
L’evento tenutosi i giorni 12 e 13 settembre a Miami, Cuba Internet Freedom (CIF) è stato un fallimento in molti sensi: bassa e scarsa partecipazione di veri specialisti nelle TIC, la presenza di individui molto poco preparati per lanciarsi, con serietà, all’analisi dei temi proposti, il dilettantismo a raffica; le relazioni furono di grande povertà scientifica, lontane dalla realtà di Cuba e intellettualmente deplorevoli. Non poteva essere altrimenti, lo stesso concetto dell’evento era un inganno.
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Sparano: Il bersaglio è la Rivoluzione
Raul Antonio Capote – https://lapupilainsomne.wordpress.com
Nel mondo di oggi quasi nulla è spontaneo, molto meno quello che accade in Internet e ancor meno sui social network digitali.
Tornare a Cuba: Sì o No?
R. A. Capote – https://eladversariocubano.wordpress.com
Di solito si parla di quanti cubani viaggiano fuori da Cuba e quanti non tornano a vivere sull’isola; i dati vengono spesso manipolati a fini politici per danneggiare l’immagine di Cuba. Poco si dice del numero di cubani che decide di tornare a vivere definitivamente a Cuba, dopo aver lasciato l’isola a un certo punto della loro vita, con lo scopo di non tornare più.
Ana Belén Montes e gli altri: gli USA non perdonano
A. Riccio – https://nostramerica.wordpress.com
Un bel po’ di anni fa, una persona reclutata dalla CIA incautamente, visto che si era rivolta subito ai servizi di sicurezza cubani e aveva lavorato come doppio agente fino a quando la rete a cui apparteneva non fu scoperta a causa di un tradimento, mi aveva confessato di avere ancora molta paura a muoversi in giro per il mondo perché –diceva- la CIA non perdona. Con il tempo siamo diventati amici e la sua testimonianza mi ha aiutato a capire il meccanismo perverso dello spionaggio ma anche il trauma individuale e lo stress personale di chi decide di mettersi a servizio di uno Stato; beninteso che nel caso del mio amico o di Raúl Capote (Daniel), si tratta di persone che hanno servito Cuba, senza trarne alcun particolare beneficio economico o sociale.
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La guerra che ci fanno
Intervista a Raul Capote, doppio agente segreto a Cuba
Luca V. Calcagno | articolotre.com
Raul Capote è un professore all’università dell’Avana che ha lavorato come agente segreto per la CIA, e contemporaneamente per il controspionaggio cubano, tra il 2005 e il 2011. La CIA mirava a creare una contestazione interna a Cuba in opposizione alla Rivoluzione. Il controspionaggio di Capote ha permesso di ricostruire la rete di infiltrati CIA presente sull’isola. La sua storia è stata raccontata nel libro “Un altro agente all’Avana”. A organizzare la sua visita in Italia, l’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba.
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