Tag Archives: Julian Assange

Le ambasciate USA

Julian Assange https://lapupilainsomne.wordpress.com

embajada EEUUOgni giorno di lavoro, 71000 persone in 191 paesi, in rappresentanza di ventisette diverse agenzie del governo USA, si svegliano e fanno il loro percorso di là di bandiere, recinzioni in acciaio e guardie armate in uno dei 276 edifici fortificati che compongono le 169 ambasciate e altre missioni del Dipartimento di Stato.

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L’impero della sorveglianza

Rosa Miriam Elizalde http://www.cubadebate.cu

Parole di Rosa Miriam Elizalde, Vice Presidentessa dell’UPEC, alla presentazione de “L’impero della sorveglianza” di Ignacio Ramonet, alla Fiera Internazionale del Libro dell’Avana, 12 febbraio 2017.

1984La distopia di società che rappresentò ‘1984’, il romanzo di George Orwell, pieno di incredibili risorse per la sorveglianza, ci tiene immersi, oggi, in un mondo strano e contraddittorio. Il passato è tornato. Facebook ha riscattato i “due minuti d’odio” giornalieri, quell’esercizio obbligatorio dei cittadini dell’Oceania in cui tutti entravano in trance sfogando la loro ira verbale contro colui che dissidente dal sistema orwelliano.

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I prigionieri lasciati da Obama

Iroel Sánchez https://lapupilainsomne.wordpress.com.

todos libresNei suoi perdoni di commiato il presidente USA, Barack Obama, ha commutato le pene di due rei, per motivi politici, le cui pene avevano generato grande rifiuto dentro e fuori dal territorio USA: l’indipendentista portoricano Oscar López Rivera e l’ex soldato Bradley Manning che consegnò centinaia di migliaia di documenti classificati all’organizzazione Wikileaks.

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Circa l’accordo tra ETECSA e Google

O. Perez Solomon https://lapupilainsomne.wordpress.com

internet_cubaLo scorso 12 dicembre, la Impresa di Telecomunicazioni di Cuba, ETECSA, ha firmato con la società proprietaria del marchio Google, il cui prodotto principale è il motore di ricerca dallo stesso nome, un accordo di servizio in cui non vi è alcun rapporto commerciale e ciascuna parte assume i costi generati dalla realizzazione dello stesso.

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Ecuador rinnova l’impegno di proteggere Julian Assange

yoani-assange-usaIl governo dell’Ecuador reiterò oggi il suo impegno di proteggere la vita e l’integrità fisica di Julian Assange, programmatore australiano ospitato nella sede diplomatica di Quito a Londra da più di quattro anni.

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Le attività sovversive della CIA in Ecuador

http://www.lantidiplomatico.it

ecuador-cia_jpg_2067186134Ancora una volta è grazie a WikiLeaks che viene alla luce il nefasto ruolo giocato dagli Usa – tramite le sue agenzie come Cia e USAID, senza dimenticare le ONG e i partiti di opposizione finanziati – in America Latina.

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Assange: Google, parte integrale dello Stato USA

B. Petrich, La Jornada  https://lapupilainsomne.wordpress.com

assangeDovendo scegliere tra due mali (i contendenti per la presidenza USA), Julian Assange, direttore di Wikileaks, descrive così il dilemma: Donald Trump è imprevedibile. Hillary Clinton, al contrario, è perfettamente prevedibile. Purtroppo.

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Cubainformacion: doppia morale mediatica

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Cubainformacion: doppia morale mediatica

Angela Davis, Julian Assange, Arnaldo Otegi e Felipe González: silenzi mediatici o tintinnio di sciabole?

José Manzaneda, coordinatore Cubainformación

cubainformacionLo scorso 7 febbraio, il Governo spagnolo ha impedito alla nota attivista USA Angela Davis visitare, nella prigione di Logroño, il detenuto indipendentista basco Arnaldo Otegi (1). Il fatto non è stato notizia nei grandi media spagnoli. Ricordate, al contrario, il bombardamento mediatico creato quando, lo scorso giugno, l’ex presidente spagnolo Felipe González non ha potuto visitare, in Venezuela, il prigioniero di estrema destra Leopoldo López (2)?

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Cristina e Snowden: capra e cavoli?

Alessandra Riccio  https://nostramerica.wordpress.com

cristina-fernandez-110126_323x216Confesso di avere un debole per Cristina Fernández che sta per lasciare la Presidenza della sua Argentina, un grande paese che è riuscito ad emergere da una delle storie più tenebrose della nostra epoca, e a riprendersi dal baratro economico in cui era sprofondato grazie ai perversi meccanismi della finanza internazionale, all’avidità di molti suoi governanti e alla connivenza di molti altri.

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Cubainformacion: da Assange ad Evo

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Da Okinawa a Guantánamo

no basi USAAll’inizio di gennaio del 2014 le agenzie davano notizia che, finalmente, il comando militare USA aveva accettato la riduzione e spostamento della base militare di Futenma sull’isola giapponese di Okinawa. Da molti anni era in atto un braccio di ferro tra gli abitanti dell’isola e i comandi militari statunitensi con una quantità di manifestazioni di protesta e denuncia, anche di oltre 100mila persone, sia in Okinawa che sul territorio metropolitano del Giappone, contro la presenza della base di Futenma e i problemi derivanti dalle migliaia di militari americani. In realtà il problema è ancora più vasto poichè gli USA hanno sull’isola qualcosa come 14 basi (aeree, marina, marine) che occupano il 18% del territorio con quasi 30mila soldati. Ne scrisse diverso tempo fa anche il Corriere della Sera con abbondanza di dati, dettagli e cartine, ma curiosamente senza citare il vero motivo di disagio e proteste della popolazione.

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Il libro scritto su Ana Belen Montes dal governo USA

Conte Nieves – http://islamiacu.blogspot.it

ana belen montes celda USACome introduzione. Forse nel mondo di oggi, con la chiusura informativa dei media, e il trascorrere dei giorni e degli anni, il nome di Ana Belen Montes corre il rischio di non essere identificato o di restare nel dimenticatoio, davanti a cosi tanti eventi che si verificano in tutto il mondo, come ad esempio l’intervento straniero in Siria, lo sterminio dei palestinesi nella Striscia di Gaza o nei territori occupati da Israele, la situazione ucraina, l’emigrazione di migliaia di persone sfollate, dalle stesse guerre, verso l’Europa, tra molti altri aspetti.

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Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire

Alessandra Riccio – https://nostramerica.wordpress.com

wikileaks1Il quotidiano messicano “La Jornada”, il 3 ottobre scorso ha dato una notizia davvero importante ma, purtroppo, non ritenuta tale da molta stampa, soprattutto nostrana. E per darle maggiore risalto, in un occhiello di prima pagina, scriveva: “Dopo le rivelazioni di Wikileaks, vi sembrano ancora paranoiche le esternazioni di alcuni presidenti dell’America Latina?”

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Ana Belén Montes e gli altri: gli USA non perdonano

A. Riccio – https://nostramerica.wordpress.com

ana belen montes amarilloUn bel po’ di anni fa, una persona reclutata dalla CIA incautamente, visto che si era rivolta subito ai servizi di sicurezza cubani e aveva lavorato come doppio agente fino a quando la rete a cui apparteneva non fu scoperta a causa di un tradimento, mi aveva confessato di avere ancora molta paura a muoversi in giro per il mondo perché –diceva- la CIA non perdona. Con il tempo siamo diventati amici e la sua testimonianza mi ha aiutato a capire il meccanismo perverso dello spionaggio ma anche il trauma individuale e lo stress personale di chi decide di mettersi a servizio di uno Stato; beninteso che nel caso del mio amico o di Raúl Capote (Daniel), si tratta di persone che hanno servito Cuba, senza trarne alcun particolare beneficio economico o sociale.

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